CARABINIERI «SECESSIONISTI» L'ALLARME DEI GENERALI. LA RAPPRESENTANZA REGIONALE DEI MILITARI CONTRO QUELLA NAZIONALE (IL COCER) NON CI SENTIAMO RAPPRESENTATI (CORRIERE DELLA SERA)

venerdì 19 settembre 2008

CORRIERE DELLA SERA – Pag. 26 - 19/09/08

 

Sicurezza. I malumori in un appello: le regioni del Sud sono più favorite

 

CARABINIERI «SECESSIONISTI» L'ALLARME DEI GENERALI

 

Cobar veneto chiede ufficiali veneti. II premier incontra il Cocer

La rappresentanza regionale dei militari contro quella nazionale (il Cocer) non ci sentiamo rappresentati

 

di Alberto Berticelli

 

MILANO - Più federalisti della Lega. Il Cobar veneto, l'organo militare che rappresenta i carabinieri della regione - 5.500 uomini - scende in campo contro il Cocer - la rappresentanza nazionale. «Ogni nostra istanza inviata a Roma non viene recepita, non ci rappresentano più. Vogliamo in Veneto ufficiali e sottufficiali veneti». Tutto messo nero su bianco in una delibera votata all'unanimità, tranne uno. Una spaccatura terribile che ha messo in subbuglio il comando generale.

Vediamo di capire cosa è successo. Per l'Arma sono mesi terribili. Terribili perché tra i centomila e passa carabinieri c'è un diffuso malcontento a causa di stipendi ritenuti «da fame» e per il decreto Brunetta. Spiega un sottufficiale: «Mi mandano di servizio in ordine pubblico. E una giornata fredda e piove. Per tre ore prendo acqua. Dopo due giorni mi ammalo. Bene, grazie a Brunetta mi trattengono 30 euro dalla busta paga. Cari signori io non ci sto». Poi ci sono i tagli della finanziaria, gli spostamenti di migliaia di uomini proprio in questi giorni. Berlusconi ha fiutato l'aria pesante e una settimana fa ha incontrato il Cocer.

I Cobar del Veneto sono più arrabbiati degli altri: già un meccanismo «perverso e superato» favorisce le regioni con maggiore organico. E queste regioni, ovviamente, sono quelle del sud. Per questa ragione non si sentono rappresentati adeguatamente e mettono per iscritto un documento al vetriolo. E attaccano il Cocer centrale. «Vi diffidiamo di parlare in nome e per conto di 100.000 carabinieri. Se oltre a quelli del Veneto sommiamo i militari di Emilia Romagna, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia, i carabinieri che non si sentono rappresentati sono 18.000». Poi la seconda bordata: «Richiamare l'attenzione sul fatto che nel Veneto deve essere inviata da Roma una classe dirigente veneta». «Classe dirigente che pur amando la Patria nella sua interezza ed unione sia interessata a difendere anche "la propria terra" ed i "propri paesani" dalla delinquenza anziché considerare il Veneto terra di conquista e di transito», Il Cobar Veneto ritiene anche opportuno «rivolgersi ai politici della regione ritenuti "giusti" e "idonei" indipendentemente dal colore politico visto che a Roma il vertice della nostra rappresentanza «ha altre cose da fare».
 


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