LIBERO: L’ARMA CONTRO L’EVASIONE FISCALE. LA GUARDIA DI FINANZA NON BASTA. (di Antonio Pappalardo)

lunedì 22 settembre 2008

LIBERO – PAG. 18 – 21/09/2008

L’ARMA CONTRO L’EVASIONE FISCALE

Gentile Direttore,

il Ministro del Tesoro Tremonti ha dichiarato che per svolgere una efficace lotta contro l’evasione fiscale occorre coinvolgere le Amministrazioni Comunali, senza entrare nel dettaglio. Fossero i Comuni (e sono la maggior parte) amministrazioni efficienti che si sono segnalate in passato per aver risolto un qualche problema delle comunità locali, a loro affidate, potrei anche capire il senso di questa affermazione. Tutti sanno che divengono amministratori locali per lo più i perdigiorno, gli sfaticati, coloro che non riescono a realizzarsi nella loro vita professionale, gli incapaci e i parolai. Di questa moltitudine di inetti e incompetenti sono piene le nostre amministrazioni locali, che per questo motivo sono delle aziende fallimentari. Di tutto ciò sono al corrente i dirigenti dei partiti, che badano solo al fatto che questi cialtroni portano voti. Il resto non ha alcuna importanza. Se poi si aggiunge a questo quadro fosco il fatto che molti di questi cialtroni rubano, c’è da mettersi le mani sui capelli. Non capisco pertanto la dichiarazione del Ministro. O meglio la capisco in parte. Egli ha compreso che con le sole forze dello Stato centrale, fra queste la Guardia di Finanza, il problema dell’evasione fiscale in Italia non si risolverà mai. Occorre pertanto impegnare forze, distribuite capillarmente sul territorio.

Da molti anni vado dicendo che in una democrazia sono estremamente pericolosi i monopoli. Per cui, se da una parte sono troppe cinque forze di polizia statali e due locali, dall’altra auspico che rimangano almeno due forze di polizia a competenza generale, per la salvaguardia delle libere istituzioni. Oggi tutte le funzioni di polizia sono distribuite fra tutte queste forze. Per cui vige il principio: tutti fanno tutto. Pertanto, la polizia penitenziaria, invece di stare nelle carceri, fa contravvenzioni stradali, la Guardia di Finanza recupera quadri e opere d’arte, materia un tempo riservata solo ai Carabinieri, tutti svolgono vigilanza sul mare, sulla terra, nel cielo. Tranne che per ciò che concerne l’evasione fiscale, materia di esclusiva competenza della Guardia di Finanza. Che dobbiamo ammettere ha svolto e tuttora svolge un lavoro egregio ed encomiabile. Ma di fronte al devastante fenomeno dell’evasione che dilaga in tutti gli strati sociali, questo Corpo, composto da eccezionali professionisti, non può bastare. Occorre avvalersi di altre forze, che sono presenti su tutto il territorio. Ribadisco, non però dei Comuni. Grazie al cielo, in Italia abbiamo un’organizzazione che con le quasi sue 5.000 stazioni è presente dappertutto. E’ un’Arma che da sempre gode della stima degli Italiani, che, nel marasma generale, vede nei suoi appartenenti uomini inappuntabili, ligi al dovere e per la maggior parte incorruttibili. Sono i Carabinieri. Perché non avvalersi di loro, nel momento in cui le stazioni carabinieri sono state svuotate di parecchie funzioni? Oggi per rinnovare una patente basta andare da un medico che ti visita e ti rilascia il relativo certificato. Invece di affidare ai carabinieri mansioni di notifica degli atti giudiziari, che possono benissimo essere svolti dai messi comunali, perché non diciamo loro di verificare se tutti i negozianti e i lavoratori autonomi rilasciano le prescritte fatturazioni? Basterebbe controllare che tutti rilascino lo scontrino fiscale. Quanti si metterebbero in regola sapendo che non solo i finanzieri vengono a controllare, ma anche i carabinieri, che sono dappertutto! Quattro occhi vedono meglio di due! Il Ministro adesso sa. Domani non può dire che nessuno glielo aveva detto.

Antonio Pappalardo, Generale dei Carabinieri

antoniopappalardo46@libero.it

 


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