TLC: SERVIZIO 112, ITALIA DI NUOVO NEL MIRINO BRUXELLES. LETTERA UE CHIEDE SPIEGAZIONI SU RITARDO NUMERO UNICO EMERGENZA

lunedì 22 settembre 2008

TLC: SERVIZIO 112, ITALIA DI NUOVO NEL MIRINO BRUXELLES
LETTERA UE CHIEDE SPIEGAZIONI SU RITARDO NUMERO UNICO EMERGENZA

(ANSA) - BRUXELLES, 18 SET - L'Italia e' finita di nuovo nel mirino della Commissione europea per il cattivo funzionamento del servizio 112, il numero europeo per le emergenze che dovrebbe garantire aiuto immediato ai cittadini in difficolta'. L'accusa di Bruxelles e' che nel nostro Paese chi compone il 112 non puo' essere ancora messo in contatto diretto con il servizio d'emergenza di cui ha bisogno: primo soccorso, ambulanza, vigili del fuoco, e cosi' via.
Per questo l'esecutivo europeo ha inviato a Roma una lettera formale, con la quale ha di fatto aperto una procedura di infrazione, per chiedere spiegazioni sui ritardi nell'attuazione della normativa europea sul numero unico di emergenza (il 112) che risale al 1998. L'Italia ha ora due mesi di tempo per rispondere. E se le regole italiane non si conformeranno al piu' presto a quelle europee, il caso sara' portato davanti alla Corte europea di giustizia. Corte alla quale la Commissione Ue ha gia' chiesto in passato di condannare l'Italia, perche' le chiamate al 112 dai telefoni cellulari non consentirebbero l'immediata localizzazione dell'utente e quindi un intervento tempestivo.
''In Italia - spiegano gli esperti del commissario Ue alle Tlc, Viviane Reding - gli operatori che rispondono a chi chiama il 112 non possono mettere direttamente in collegamento chi chiede aiuto con il servizio di primo soccorso di cui ha bisogno''. Ed il nostro - sottolineano - ''e' l'unico Paese europeo con questo problema''. I numeri nazionali come il 118, invece, hanno l'opportunita' di collegare direttamente chi effettua la chiamata con il servizio di assistenza richiesto.
''Non vogliamo che i numeri nazionali siano chiusi, ma le chiamate al 112 non devono essere discriminate. Il sistema si deve dunque uniformare alle regole europee'', concludono gli esperti. E il commissario Reding auspica che il nostro Paese ''assicuri presto il trasferimento delle chiamate dai call center ai servizi di emergenza interessati, in modo che i cittadini europei possono ricevere aiuto quando necessario''.
Anche Bulgaria e Romania sono sotto i riflettori di Bruxelles: la Commissione ha infatti deferito i due Paesi alla Corte europea di giustizia. La Bulgaria - e' l'accusa di Bruxelles - e' l'unico Paese dell'Ue in cui il 112 non e' ancora operativo su scala nazionale. ''Anche se sono stati fatti sforzi da parte di Bulgaria e Romania sull'implementazione del 112, non possiamo essere accomodanti quando si parla della sicurezza dei nostri cittadini'', commenta il commissario Reding.
Il 112 era stato introdotto nel 1991 per fornire, in aggiunta ai numeri nazionali di emergenza, un singolo numero europeo uguale per tutti gli Stati membri. Le regole Ue richiedono ai singoli Paesi di assicurare la gratuita' delle chiamate al 112 sia dai telefoni fissi che dai cellulari. Gli operatori devono anche assicurare la localizzazione immediata dell'utente. Dal 2006 ad oggi la Commissione ha avviato procedure di infrazione contro 14 Stati membri che non hanno ancora assicurato un funzionamento efficace del servizio 112.(ANSA).
 


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