IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DIFESA DELLA CAMERA, ON. CIRIELLI, VISITA IL COMANDO GENERALE GDF E DISCUTE COL COCER DI SPECIFICITÀ, RIFORMA DELLA R.M. E RUOLO NEGOZIALE. L’INTERVENTO DEI DELEGATI TAVERNA E TISCI
Il 13 novembre 2008 l'onorevole Edmondo CIRIELLI (PDL) ha fatto visita al Comando generale della Guardia di finanza incontrando il Cocer presso la “sala trofei”. La visita è stata di particolare rilievo perché l’on. Cirielli è presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, oltre a essere un ufficiale in aspettativa dei Carabinieri.
Incalzato dagli interventi dei delegati Co.Ce.R., che sui vari argomenti sono stati critici, il parlamentare si è dimostrato disponibile e aperto a un confronto a tutto campo.
Si è parlato, tra gli altri temi, dell’approvazione della norma sulla specificità (per la quale non sono stati previsti adeguati stanziamenti economici), della riforma della rappresentanza militare (con la necessità di sentire le parti sociali evitando di far calare dall'alto soluzioni fortemente osteggiate dal personale) e del riconoscimento del ruolo negoziale al Co.Ce.R. (che però ha visto l’esclusione del Consiglio centrale della possibilità di contrattare, presso la Funzione Pubblica, il rapporto d'impiego e la previdenza).
Cirielli ha replicato affermando che il governo ha l'obbligo di sentire le parti sociali ma poi deve decidere autonomamente, “altrimenti ci troveremmo in un'anarchia”. Per quanto riguarda l’esclusione di rapporto d’impiego e previdenza, ha precisato che sul punto era personalmente d'accordo ma che sono state contemperate le esigenze dei Co.Ce.R. con quelle rappresentate dal Ministero della Difesa che, al riguardo, aveva chiesto la specifica limitazione.
Tra gli altri interventi, quello dei delegati Eliseo TAVERNA e Daniele TISCI che riportiamo di seguito.
LA REDAZIONE DEL SITO
INTERVENTO DEI DELEGATI ELISEO TAVERNA E DANIELE TISCI
NEL CORSO DELL’INCONTRO IN DATA 13.11.2008 DEL COCER GDF CON IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DIFESA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, ON. CIRIELLI
Signor Presidente,
la ringraziamo per questo importante e costruttivo momento di confronto e per la chiarezza con la quale ci ha informato dello stato dei lavori di alcune tematiche che riguardano anche il personale che rappresentiamo (riconoscimento della specificità, riordino delle carriere, riforma della rappresentanza).
Quando la Camera dei Deputati ha approvato la norma sulla specificità abbiamo fatto una profonda riflessione…….ci siamo chiesti se questa norma così come è nata (i presupposti che l’hanno portata all’approvazione sono molto forti, si parla di una norma necessaria che serve a differenziare il personale dei comparti difesa e sicurezza dal restante pubblico impiego e a ristorarne non solo la peculiarità del lavoro svolto ma, addirittura, anche la compressione di alcuni diritti che la Costituzione riconosce ai cittadini) fosse una svolta epocale o un salto nel buio per gli appartenenti alle Forze di Polizia ed alle Forze Armate.
Vede Presidente, queste considerazioni portate a supporto del riconoscimento della norma sulla specificità ci preoccupano notevolmente dopo aver preso atto che la norma non ha avuto una copertura finanziaria infatti, é prevista una invarianza di spesa. Soltanto dopo le forti proteste delle R.M. e delle OO.SS. si è cercato di correre ai ripari cercando di stanziare delle somme, che non possiamo che definire inadeguate. Si parla di qualche euro a persona. Tanto vale la nostra specificità d’impiego e la compressione dei nostri diritti?
Noi siamo molto preoccupati perché i segnali che arrivano da più parti non sono molto rassicuranti, alcuni giorni fa abbiamo appreso dalla stampa che durante una riunione del Consiglio Supremo della Difesa si sia parlato di un nuovo modello organizzativo delle Forze Armate, prevedendo peraltro, l’abolizione dell’orario di servizio e di conseguenza del lavoro straordinario nonché dei riposi compensativi. Se questo corrisponde al vero, c’è da preoccuparsi, il nostro personale ha ottenuto qualche miglioramento economico e normativo proprio da quando fu istituito l’orario di servizio. Noi Presidente non permetteremo un ritorno al passato.
Per quanto riguarda l’approvazione dell’emendamento 39 bis, che porta il suo nome, siamo amareggiati del fatto che sia stato notevolmente riformato e, quindi, ridimensionato nei contenuti.
Avete avuto una grande occasione per poter fare, senza alcun onere economico, un’importante riforma per i Co.Ce.R. che riconosceva loro il ruolo negoziale e soprattutto dava la possibilità di poter svolgere una reale contrattazione, presso la Funzione Pubblica, per quanto concerne il rapporto d’impiego e la previdenza. Purtroppo, non avete avuto il coraggio di fare questo passo, una scelta del genere avrebbe potuto dare un segnale di apertura, ma purtroppo, il rinnovamento ha subito delle sostanziali limitazioni a causa delle pressioni esercitate dal Ministero della Difesa, così come lei ha confermato. Noi riteniamo che il solo ruolo negoziale per il rinnovo contrattuale non ci porterà da nessuna parte, soprattutto se consideriamo che il Ministro della Funzione Pubblica ha recentemente fatto approvare una norma riguardante tutto il pubblico impiego, che gli riconosce la facoltà di poter assegnare a tutti i dipendenti pubblici il novanta per cento delle somme stanziate per il rinnovo contrattuale, anche qualora le OO.SS. e le R.M. non condividono i contenuti dell’accordo. Questa procedura crea una sorta di contrattazione unilaterale, svilisce il ruolo dei sindacati e dei Co.Ce.R. fino al punto da annullarne il ruolo di “parte sociale”.
Oltretutto, prendiamo atto che la riforma della Rappresentanza Militare è ferma. Ribadiamo, quindi, la necessità di estendere anche al mondo militare lo stesso modello di rappresentanza e le medesime tutele riconosciute alle Forze di Polizia ad ordinamento civile e/o la possibilità di costituirsi liberamente in Associazioni Professionali, così come deliberato all’unanimità nell’assise generale di tutte le rappresentanze del Corpo, tenutasi a L’Aquila nello scorso mese di gennaio.
Il Parlamento non cerchi d’imporre una riforma non condivisa, fatta calare dall’alto, dovete sentire al riguardo le parti sociali e cercare di soddisfare le loro richieste.
Per quanto riguarda il riordino delle carriere abbiamo appreso del tentativo di riaprire il dibattito sulla specifica materia, attraverso la presentazione di un emendamento che è stato successivamente ritirato con l’intento di presentare uno specifico disegno di legge. Auspichiamo, al riguardo, di avviare al più presto questa riforma che é molto sentita dal personale.
Grazie per la disponibilità dimostrata.
ELISEO TAVERNA e DANIELE TISCI
Delegati Co.Ce.R Guardia di Finanza - X Mandato
Taverna.Eliseo@gdf.it
Tisci.Daniele@gdf.it