PROPOSTA PER DIMOSTRARE CHE I TAGLI NON COLPISCONO SEMPRE E SOLO LE CATEGORIE PIÙ BASSE: STOP A STRAORDINARI, INDENNITA’ OPERATIVE E DI MISSIONE PER IL PERSONALE DIRIGENTE DEL COMPARTO SICUREZZA E DIFESA - di Gianluca Taccalozzi

domenica 07 dicembre 2008

Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha iniziato una politica finanziaria caratterizzata da pesanti tagli al budget dei ministeri e delle spese destinate al funzionamento della pubblica amministrazione.

Parallelamente il Ministro Renato Brunetta ha iniziato un azione di riforma del pubblico impiego tesa ad evitare gli sprechi ed a migliorare l’efficienza nella pubblica amministrazione, compreso, salvo specificità, il comparto sicurezza e difesa.

Questa azione combinata si è tradotta in alcuni articoli del decreto legge 112/2008 convertito con legge 133/2008 ed in particolare nel Capo II “Contenimento della spesa per il pubblico impiego”.

I tagli hanno riguardato spese di funzionamento, ma anche risorse destinate al trattamento economico del personale non dirigente, si pensi alle risorse da utilizzare per i rinnovi contrattuali o alle decurtazioni per le assenze dovute a malattie.

Il personale dirigente è stato invece tenuto fuori o interessato solo marginalmente dai tagli. Infatti, l’art. 69 del DL 112 che prevedeva la modifica da biennale e triennale della progressione automatica dello stipendio dirigenziale del personale in regime di diritto pubblico (Forze di Polizia e Forze Armate, Magistrati, Professoti universitari, ecc.) è stato pesantemente ridimensionato in sede di conversione e nella versione definitiva dispone il differimento di 12 mesi una tantum della stessa progressione.

Dunque la “pressione” della classe dirigenziale sulla politica ha costretto la politica a trovare le risorse necessarie per la modifica dell’art. 69, mentre non si è riusciti a trovare quattro euro per modificare l’art. 71 (assenze per malattia) e per sostanziare il finto vantaggio della specificità.

Ma non tutto è perduto. Se, infatti, Tremonti e Brunetta vogliono veramente colpire le situazioni di vantaggio non giustificate del personale dirigente può ancora recuperare, almeno per quanto riguarda la dirigenza del comparto sicurezza e difesa.

Infatti, il trattamento economico garantito al personale dirigente del comparto sicurezza e difesa non è affatto “omnicomprensivo” come previsto per il resto del pubblico impiego, in quanto esso gode anche di tutte quelle prerogative che sono normalmente riconosciute al personale non dirigente come l’orario di lavoro, le indennità operative e di missione ecc., in virtù di specifiche e straordinarie disposizioni che hanno di volta in volta esteso i benefici previsti dai contratti di lavoro (parte normativa) del personale non direttivo al personale dirigente:

 DPR 394-395/1995 (contratto non dirigenti) DL 341/1996 e Legge 85/1997 (estensione ai dirigenti);

 DPR 254-255/1999 (contratto non dirigenti) Legge 356/2000 (estensione ai dirigenti);

 DPR 163-164/2002 (contratto non dirigenti) Legge 263/2004 (estensione ai dirigenti).

Tra l’altro le stesse norme straordinarie hanno addirittura previsto la gerarchicazione delle stesse indennità per cui vengono addirittura pagate in base al grado.

Gli effetti normativi contenuti nell’ultimo contratto di lavoro DPR 170/2007 (Forze di Polizia) e 171/2007 (Forze Armate) non sono stati ancora estesi al personale dirigente, come tra l’altro testimoniato dalla nota 73989 del Comando Generale della Guardia di Finanza datata 05.03.2008.

Nell’attuale situazione di restrizione e sacrifici economici sarebbe auspicabile che le norme relative all’orario di lavoro (indennità di lavoro straordinario), di missione ed operative non vengano di nuovo estese più al personale dirigente, permettendo:

 un discreto risparmio sulla spesa pubblica, risparmio che potrebbe essere riutilizzato per migliorare il servizio;

 una più adeguata ripartizione dei sacrifici tra personale dirigente e non dirigente;

 l’eliminazione di un vantaggio detenuto dalla dirigenza del comparto sicurezza e difesa che tra l’altro rappresenta un’autentica anomalia nel panorama dei trattamenti economici riconosciuti al personale dirigente sia pubblico che privato.

Viceversa nei progetti di riordino delle carriere in discussione vi è la previsione di cristallizzare e rendere ordinaria e non straordinaria questa situazione.

 

GIANLUCA TACCALOZZI
Segretario Sezione Ficiesse Roma
gianlucataccalozzi@alice.it

 

 


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