14° ANNIVERSARIO DEL DLGS 68/2001: LA GDF A PAROLE SI DICHIARA UN MODERNO CORPO DI POLIZIA ECONOMICA E FINANZIARIA MA CON REGOLAMENTI SUL PERSONALE CHE RISALGONO AL VENTENNIO - di Simone Sansoni e Gianluca Taccalozzi

giovedì 19 marzo 2015

Come ormai da tradizione, in occasione dell'anniversario del Decreto legislativo che ha adeguato i compiti della Guardia di finanza, ripubblichiamo un articolo del 19 marzo 2009 che, a distanza di anni, si dimostra ancora purtroppo attualissimo. Infatti, ad oggi, per la Guardia di finanza risultano ancora vigenti i regolamenti emanati circa novant'anni fa, nonostante si dichiari la modernità del Corpo. Il titolo è della redazione.

 

Il 19 marzo di otto anni orsono veniva emanato il D.Lgs 68/2001 che ha ridisegnato ed aggiornato il ruolo della Guardia di Finanza, quale Forza di polizia ad ordinamento militare impegnata pressoché esclusivamente nel settore economico finanziario e tutela dell’economia e della finanza pubblica (nazionale, dell’Unione Europea e degli enti locali).

Più in generale i decreti legislativi 68, 69 e 67 del 2001 ed il DPR 39 del 1999 hanno adeguato ed aggiornato rispettivamente i compiti istituzionali, le carriere degli Ufficiali, le carriere dei ruoli non direttivi e la struttura organizzativa del Corpo, delineando un processo di riforme iniziato con il riordino della Pubblica Amministrazione e passato per la legge delega 78 del 2000.

Il decreto 68 all’articolo 9 prevede (o sarebbe il caso si dire prevedrebbe) l’adozione di nuovi Regolamenti che avrebbero dovuto adeguare ed aggiornare le modalità  di esecuzione del servizio nonché i compiti ed i doveri del personale della Guardia di Finanza (in sostanza le norme che regolano la vita lavorativa e spesso anche extra lavorativa del personale in servizio), definendo il percorso di riforma del Corpo.

Lo stesso art. 9 prevede (anche in questo caso prevedrebbe) l’abrogazione, all’entrata in vigore dei nuovi regolamenti, del regolamento organico e del regolamento di servizio in vigore, senza specificare o fissare un determinato termine temporale.

Ad oggi, dopo otto anni, i nuovi regolamenti non sono stati ancora emanati e rimangono in vigore le vecchie norme: Regio Decreto 3 gennaio 1926, n. 126 recante “Approvazione del regolamento organico per la Regia Guardia di Finanza” e Regio Decreto 6 novembre 1930, n. 1643 recante “Approvazione del nuovo regolamento di servizio per la Guardia di finanza” (novato nel 1959 da una semplice circolare interna, mai recepita dallo Stato, che rimase appunto una “bozza di stampa”).

Sull’argomento,  intervenuto anche il COCER, con delibera n. 5/103/10° del 24 settembre 2008, chiedendo al Comandante Generale quale era lo stato d’avanzamento per l’emanazione dei nuovi regolamenti. Il Comandante Generale ha risposto il 30.12.2008 con la nota 429566 rappresentando al COCER che erano in corso specifici approfondimenti da parte dello Stato Maggiore alla luce dell’evoluzione normativa.

E' chiaro che molte delle norme e delle disposizioni contenute in tali regolamenti risultano di fatto superate e non vengono più applicate, ma non è questo il punto; il problema è capire per quale paradossale motivo le norme relative all’amministrazione, ai compiti di servizio (circolari tributarie, valutarie o di polizia economico finanziaria) ed in genere alla fase di richiesta/esecuzione del lavoro sono continuamente aggiornate e degne di un moderno Corpo di polizia, mentre le norme che attengono al rapporto di impiego ed alla regolamentazione dei compiti e dei doveri dei Finanzieri, alla disciplina o alla rappresentanza militare, rimangono ferme al palo.

Parallelamente ai regolamenti di servizio, infatti, anche le norme relative alla documentazione caratteristica risultano perlomeno datate, essendo ferme al DPR 429/1967, aggiornato con il DPR 1126 del 1973, mentre le norme che regolano la Rappresentanza militare sono ferme al 1978/79.

La sensazione è che vi sia la tendenza a modernizzare il Corpo laddove convenga all’Amministrazione, mentre se il progresso favorisce il personale viene difatti trascurato.

In questo ambito ci sembra fondamentale che la Guardia di Finanza venga inglobata “tout court” nelle riforme che stanno interessando il pubblico impiego e interesseranno nel prossimo futuro il comparto Sicurezza e sia invece esclusa dal processo di isolamento e specificità  che invece sembra poter interessare il comparto Difesa.

 

SIMONE SANSONI

GIANLUCA TACCALOZZI

Componenti Direttivo nazionale Ficiesse

 


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