RIORDINO DELLE CARRIERE: AI SINDACATI DI POLIZIA NON PIACE IL PROGETTO “MILITARE” E LO SCRIVONO AL MINISTRO MARONI "ASSOLUTAMENTE IRRICEVIBILE LA PROPOSTA DELLE AMMINISTRAZIONI"

lunedì 06 luglio 2009

Il 30 giugno tutti i sindacati della Polizia di Stato si sono incontrati con i responsabili del Dipartimento di PS per esaminare varie tematiche di loro interesse; tra queste anche il riordino delle carriere.

In quella sede il Prefetto Calvo ha informato i sindacati sullo stato dei lavori e sui punti critici che si sono evidenziati dal confronto con le altre Amministrazioni del Comparto Difesa e Sicurezza; ai sindacati sarebbe anche stata illustrata una bozza di proposta elaborata dalle Amministrazioni.

Ebbene, tale proposta è stata rigettata totalmente dai rappresentanti dei poliziotti e dichiarata irricevibile in quanto troppo aderente ad una visione militare di organizzazione; evidentemente il progetto, che è stato elaborato dalle Amministrazioni delle polizie civile e dagli Stati Maggiore e che dovrebbe essere avanzato dal Governo, prende maggiormente le mosse dalle varie proposte provenienti dagli ambienti militari (DDL Ascierto, Vitali, Speciale), piuttosto che da quelli civili (DDL Saltamartini, Paladini, Barbieri, Alessandri) come abbiamo illustrato anche su questo sito.

Per quanto riguarda invece i COCER del personale militare (GdF e Forze Armate), ad oggi non risulterebbero ancora essere stati informati dai rispettivi Stati Maggiore circa tale proposta, sulla quale invece si sono appunto già espressi negativamente i sindacati di polizia.

Qui sotto uno stralcio del resoconto dell'incontro e la lettera inviata al Ministro Maroni da tutti i sindacati di polizia, nella quale si rifiuta il progetto elaborato dalle Amministrazioni.

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Nel pomeriggio di ieri, si è svolta una lunga riunione presso il Dipartimento della P.S. tra tutte le OO.SS. e una delegazione dell’Amministrazione presieduta, all’inizio, dal Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali dr Pazzanese, per discutere delle problematiche riguardanti il 2° livello di contrattazione per l’anno 2008, la riforma ordinamentale delle carriere, la definizione dell’Accordo Nazionale Quadro e la predisposizione dei servizi per il G 8 all’Aquila.

…2. RIORDINO DELLE CARRIERE: all’incontro su questo argomento è intervenuto il Vice Capo della Polizia Prefetto Calvo quale rappresentante del Dipartimento della P.S. al tavolo di confronto con le altre Amministrazioni sulle carriere. Lo stesso ha comunicato alle rappresentanze sindacali che alla fine della scorsa settimana si è svolta al Ministero dell’Interno una riunione tra i rappresentanti di tutte le Amministrazioni del Comparto Sicurezza e Difesa, unitamente al Sottosegretario all’Interno on Mantovano, alla Difesa on Crosetto e della Giustizia on Caliendo per verificare se sussistano le condizioni per avviare, a breve, l’iter parlamentare attraverso l’approvazione di una legge delega che consenta, verosimilmente in due o tre anni, l’emanazione di un decreto legislativo di riforma ordinamentale delle carriere del personale del citato Comparto ed il finanziamento complessivo in forma pluriennale del provvedimento normativo. La discussione iniziale svoltasi tra Amministrazioni, ha già fatto emergere alcune diverse e differenti idee sulla futura riforma da realizzare, specie tra Corpi a status civile e quelli a status militare e tra singole Amministrazioni del Comparto Sicurezza rispetto alle Forze Armate. Alcune divergenze significative sull’impianto complessivo e sulle linee d’indirizzo generale da prevedere già nella legge delega sono emerse nel corso dei vari incontri e sono tuttora oggetto di discussione per trovare un punto di sintesi tra le esigenze specifiche di ogni singola Amministrazione. In occasione dell’incontro con il Prefetto Calvo i sindacati di polizia hanno espresso alcuni punti che costituiscono condizioni in qualche modo pregiudiziali per la realizzazione di una compiuta riforma quali: a) un impegno politico che preveda un adeguato finanziamento economico sufficiente a garantire la riforma complessiva, seppur distribuito con stanziamenti economici da realizzarsi in forma pluriennale; b) eliminare le sperequazioni ancora oggi esistenti tra le carriere del personale della Polizia di Stato rispetto ai militari o al personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno; c) medesimi percorsi di riqualificazione del personale come è previsto nella pubblica amministrazione nell’area pre dirigenziale e dirigenziale; d) sviluppare percorsi di carriera che consentano di raggiungere rapidamente l’apice della qualifica nel ruolo di appartenenza per prevenire penalizzazioni di natura previdenziale; e) la riforma complessiva di tutti i ruoli della Polizia di stato partendo dalle qualifiche di basso e non da quelle apicali; f) unificazione dell’area dirigenziale ma con contestuale obbligo di contrattualizzazione. Su tali considerazioni si è chiuso l’incontro con l’impegno reciproco dell’Amministrazione e dei sindacati ad avviare un percorso di approfondimento delle questioni poste prima di un ulteriore nuovo confronto sulla delicata e complessa materia ordinamentale.

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Roma 02 luglio 2009

On. Robero Maroni
Ministro dell’Interno
Palazzo Viminale
R o m a

e, p.c. Prefetto Antonio Manganelli
Capo della Polizia
Direttore Generale della P.S.
Palazzo Viminale

Prot. nr. 369/2009 R o m a

OGGETTO: Riordino dei ruoli e delle funzioni del personale del Comparto Sicurezza e Difesa.-

Signor Ministro dell’Interno, in relazione alle comunicazioni ricevute dal Dipartimento della P.S. sullo stato dei lavori del tavolo tecnico tra tutte le Amministrazioni del Comparto Sicurezza e Difesa, sulla riforma dei ruoli e delle funzioni del personale, le scriventi organizzazioni sindacali, in rappresentanza di tutti gli operatori della Polizia di Stato, ritengono la proposta formulata assolutamente e totalmente irricevibile.

La ragione della contrarietà, condivisa da tutti i sindacati di polizia, è da ascrivere al fatto che l’impianto complessivo della proposta elaborata, non recepisce in alcun modo i seguenti punti:
1. riproduce marcatamente un sistema costruito su un modello militare che viene giudicato superato ed inidoneo, rispetto alle esigenze e alle prerogative istituzionali degli uomini e delle donne della P.S. che devono garantire la sicurezza interna e la civile e pacifica convivenza, in un contesto di generale ed indifferibile necessità di conciliare il raggiungimento di risultati con la razionalizzazione e qualificazione d’impiego del personale e delle risorse disponibili.
2. non rispetta in alcun modo il modello organizzativo di polizia civile e non valorizza il ruolo, le prerogative e la responsabilità dell’Autorità di p.s., soprattutto nelle sue articolazioni territoriali;
3. non ridisegna un nuovo modello organizzativo e funzionale dell’intero sistema, più moderno, razionale ed efficiente che risponda meglio alle crescenti richieste di sicurezza dei cittadini, dei sistemi produttivi e del sistema Paese nel suo complesso;
4. non prevede una riqualificazione del personale e la valorizzazione delle professionalità esistenti, per dare maggiore efficienza e funzionalità all’apparato e a tutta la Polizia di Stato;
5. non prevede l’attribuzione di funzioni e di responsabilità direttamente connesse alle qualifiche attribuite, nell’ambito di un più razionale assetto territoriale futuro e di dotazioni organiche del personale preposto all’organizzazione ed alla gestione delle funzioni attribuite ai diversi uffici delle forze dell’ordine.

Per queste ragioni i sindacati di polizia., ritengono che i diversi modelli tra Forze di polizia e Forze Armate, forzatamente “parificati,” siano incompatibili, sia sul piano organizzativo che su quello operativo e funzionale, prodromici all’efficienza ed efficacia rispetto agli obbiettivi da raggiungere, e chiedono un Suo autorevole e prioritario impegno che realizzi, attraverso una condivisa iniziativa politica, la divisione del Comparto Sicurezza e Difesa, nel rispetto delle specifiche professionalità.

Ciò al fine di disegnare un nuovo e diverso modello organizzativo, funzionale ed ordinamentale tra le Forze di polizia e le Forze Armate, che elimini, o almeno riduca, le attuali inefficienze e gli sprechi del sistema, realizzando unicità d’intenti, chiarezza d’impiego e di responsabilità, ed il perseguimento dei propri specifici fini istituzionali con un razionale ed efficiente impiego di risorse umane ed economiche.

Restando disponibili per ogni eventuale ulteriore chiarimento che ritenesse necessario, ed in attesa di un cortese cenno di riscontro, cogliamo l’occasione per inviarle cordiali saluti

Siulp Sap Siap-Anfp Silp-Cgil Ugl-PoliziadiStato Coisp-Up-Fps-Adp-Pnfi-Mps Consap Italia Sicura Uilps

 


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