IL COCER GDF NON DELUDA L'ENTUSIASMO E LE ASPETTATIVE DEI DELEGATI E RISPETTI GLI IMPEGNI DELLA STORICA ASSISE DE L’AQUILA, UN NO DECISO ALLA PROROGA DEL MANDATO PROPOSTA DAL SENATORE SALTAMARTINI – di Paolino Messa

domenica 12 luglio 2009

Pubblichiamo un contributo di Paolino Messa, presidente del Direttivo della Sezione Ficiesse di Firenze. Il titolo è della redazione del sito.

 

Quando oggi si parla de L’Aquila non si può fare a meno di pensare a quello che nello scorso mese di aprile è successo, allo strazio che ha dovuto subire ed ancora subisce quella terra e il suo popolo a cui ci sentiamo tutti molto vicini.

Per gli appartenenti alla Guardia di Finanza, L’Aquila è anche la sede della Scuola Ispettori e Sovrintendenti che nei giorni 22 e 23 gennaio 2008 ha ospitato i delegati della Rappresentanza militare del Corpo riuniti in una storica assemblea plenaria.

Al termine di quell’importante assise in cui, con vero senso di responsabilità e civiltà, si sono confrontate le diverse anime dell’organo di rappresentanza, da quella conservatrice a quella riformista a quella progressiva, il Co.Ce.R, non senza sofferenza e con degli equilibrismi degni dei più esperti acrobati circensi, stilò un documento dal titolo “… PER UNA MODERNA RAPPRESENTANZA”.

Con il citato documento, che venne approvato all’unanimità per acclamazione da tutti i presenti, sancendo l’ormai “stato terminale” dell’attuale strumento della rappresentanza militare regolato dalla Legge 382/78, è stata evidenziata la necessità di dotare la Guardia di Finanza di un nuovo strumento di tutela dei diritti e degli interessi degli appartenenti ad un moderno Corpo di polizia.

In pratica un organismo con le stesse caratteristiche del modello sindacale già previsto per le forze di polizia ad ordinamento civile e all’associazione di tipo professionale autonoma ed esterna all’amministrazione, democraticamente articolato, che permette il conseguimento di un analogo livello di tutela dei diritti collettivi ed individuali.

Il Co.Ce.R. della Guardia di Finanza, quindi, incaricato di adoperarsi per verificare quali forze politiche ed istituzionali risultano sensibili alla problematica, ha preso l’impegno con gli organi confluenti (Co.I.R. e Co.Ba.R.) di una costante informazione sull’attività svolta in merito entro l’anno 2008, attivandoli se necessario per le iniziative più idonee al conseguimento degli obiettivi prefissati.

Il documento, anche se non del tutto soddisfacente per coloro che chiedevano delle azioni immediate, è stato consegnato il giorno 24 gennaio 2008, presso il Comando Generale, in un clima di entusiasmo ed esaltazione, alle Superiori Gerarchie e alle Autorità politiche e sindacali presenti.

Da quei giorni, vissuti forse con troppo entusiasmo, è passato un anno e mezzo e cosa è successo nel frattempo? Praticamente nulla.

Dov’è la costante informazione promessa dal Co.Ce.R. agli organi confluenti? Dove sono le “idonee iniziative” che dovevano essere prese per il conseguimento degli obiettivi prefissati?

Se per l’informazione qualche tentativo c’è stato attraverso comunicati stampa di singoli o di piccoli gruppi di delegati CoCeR, risultati sterili e fini a se stessi, purtroppo, per l’idonee iniziative siamo ancora al punto di partenza.

Il documento, salutato come un atto coraggioso e avrebbe dovuto essere il “nastro di partenza” di un lungo e difficoltoso cammino che aveva come traguardo l’emancipazione dell’organo di tutela del personale del Corpo, purtroppo si rivelato solo come l’ennesima testimonianza dell’inutilità di questa Rappresentanza Militare che non riesce ad avere dignità neanche in punto di morte.

Infatti, paradossalmente, da quei giorni le cose sono andate peggiorando, e con l’ennesimo colpo di coda di un mostro ormai allo strenuo delle forze, è stato prodotto dal Sen. Saltamartini un emendamento con il quale viene proposta la proroga di un anno dell’attuale mandato per portare a termine i lavori che riguardano la riforma della Rappresentanza Militare (ancora?).

A questo punto voglio chiudere queste riflessioni con la parte conclusiva del mio intervento all’assise de L’aquila (http://www.ficiesse.it/news.php?id=2067), che ritengo ancora attuale.

La quasi totalità del mondo politico, ciecamente, in questi anni è rimasto indifferente ai segnali di malessere che giungevano dai lavoratori con le stellette perdendo tutte le occasioni per mettere mano ad una seria riforma della Rappresentanza Militare, trovandosi ogni volta in imbarazzo nell’affrontare il problema.

Oggi più che mai si sente il bisogno di costruire nuove e moderne relazioni di lavoro che sappiano godere al meglio delle esperienze sindacali in materia che la storia ci offre; c’è la necessità di fare riferimento alla migliore legislazione del lavoro oggi in vigore, così come è necessario superare i pregiudizi ideologici verso la realtà sindacale.

La causa relativa alla tutela dei diritti dei militari e quindi al sindacato per i militari, per essere recepita in un atto legislativo, deve poggiare su solide basi espresse da parte di una forza numerosa e compatta di richiedenti e da “un’ostinata sete di emancipazione”.

Solo al concretizzarsi di questi presupposti il mondo politico si vedrà costretto ad ascoltare una collettività che serve il proprio paese con disciplina, spirito di servizio e di sacrificio e indiscutibile lealtà istituzionale (usando le parole del ministro Tremonti nelle ultime due Feste del Corpo della Guardia di Finanza) e dotarla, finalmente, un di nuovo organismo rappresentativo con pieni poteri sindacali che finalmente possa ricoprire un ruolo totalmente attivo e partecipativo, con capacità decisionali che possa essere, quindi, il valore aggiunto alla funzionalità dell’Istituzione nell’interesse del Paese.

Per questo, nel caso venga concessa la proroga del mandato, alla scadenza naturale dello stesso, per onestà, rispetto e dignità verso chi rappresento valuterò la possibilità di rassegnare le mie dimissioni da un organismo svuotato da ogni significato. Dimissioni che non sarebbero un segno di resa o debolezza, come molti asseriscono, ma una coerente e concreta azione a seguito di quanto raggiunto in quel de L’Aquila.

 

PAOLINO MESSA
Presidente Sezione Ficiesse di Firenze
338-7487230 E-mail: rrcqcm@tin.it

 


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