RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA: IL COCER GDF IN AUDIZIONE AL SENATO RIPROPONE LE RICHIESTE DELL’ASSISE DI L’AQUILA

venerdì 18 settembre 2009

COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA
Consiglio Centrale di Rappresentanza

Signor Presidente, Onorevoli Senatori,

ringraziamo la Commissione per l’audizione odierna su un tema di grande rilevanza, che oramai da decenni è in cerca di una soluzione capace di effettivamente migliorare la tutela dei militari.

La posizione che andiamo a rappresentarvi esprime il pensiero dell’intera rappresentanza del personale della Guardia di Finanza, formalizzata al termine dell’assise di tutti i delegati svoltasi a L’Aquila nel gennaio dello scorso anno.

Nel concreto riteniamo che la Guardia di Finanza, in forza delle riforme approvate dal Legislatore fra la fine degli anni ‘90 e l'inizio del nuovo secolo è, in via primaria, una forza di polizia specializzata a cui sono affidati delicati compiti per la salvaguardia della legalità economico finanziaria e di concorso nel mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica. La sua rimodulata missione la rende coerente rispetto alla ridefinizione del Ministero dell’Economia e delle Finanze nel frattempo realizzata.
A tutti i suoi appartenenti è richiesta una sempre più specifica e complessa professionalità.
Con orgoglio affermiamo che essa oggi costituisce un patrimonio del Paese e un efficiente strumento per la tutela dei diritti dei suoi cittadini.
Nel corso degli ultimi anni anche altre importanti istituzioni sono state oggetto di profonde riforme. In particolare è stato chiarito il novero delle Forze Armate, che rispondono al Ministro della Difesa, tra le quali non è, e non potrebbe essere altrimenti, ricompresa la Guardia di Finanza.
Il nuovo assetto del Corpo ne accentua la specificità e rinforza la necessità, unanimemente condivisa da quest’assembla, che i Finanzieri possano individuare chiaramente il loro referente politico nel Ministro dell’Economia e delle Finanze, superando una volta per tutte l’arcaico modello che li inserisce impropriamente nel COCER Interforze affiancato al Capo di Stato Maggiore della Difesa e che vede come riferimento il Ministro della Difesa, Autorità alle quali, in tempo di pace, non sono attribuite responsabilità con riguardo all’attività di servizio dispiegata dai suoi appartenenti.
L’improcrastinabile superamento dello strumento di rappresentanza regolato dalla legge 382/78 è anche reso indispensabile dalla sua più volte rilevata incapacità di tutelare effettivamente i diritti e gli interessi degli appartenenti a un moderno Corpo di polizia.
Si ritiene, infatti, che uno strumento moderno di tutela debba essere:
• esterno e autonomo dall’Amministrazione, realizzando, nell’interesse dei finanzieri e dell’efficienza della stessa Guardia di Finanza, la separazione fra la linea di comando e l’organo di tutela del personale;
• giuridicamente in grado di contrattare, sia al primo sia al secondo livello. In quest’ambito, anche alla luce dell’evoluzione dell’assetto dello Stato, va ricompresa la possibilità di interfacciarsi con le Regioni e gli enti locali per le materie di loro competenza;
• capace di tutelare concretamente, sia sul piano collettivo sia su quello individuale, il personale anche attivando procedure di conciliazione e di arbitrato che permettano di limitare il ricorso al contenzioso in sede giudiziaria.
Si richiede quindi al Parlamento, e alle forze politiche che lo compongono, di voler affrontare la tematica con una visione innovativa e moderna, capace di corrispondere alle aspettative dei finanzieri e di far crescere il sistema di tutela fino a renderlo coerente rispetto ai migliori standard europei.
Al riguardo, reputiamo che la soluzione vada individuata nell’estensione anche ai finanzieri del modello sindacale già previsto per le Forze di polizia a ordinamento civile o nella costituzione di un’associazione professionale autonoma ed esterna all’amministrazione, democraticamente articolata, che permetta il conseguimento di un analogo livello di tutela dei diritti collettivi e individuali.

Nella prospettiva di vedere riconosciuti le suddette direttrici all’interno del testo normativo che la Commissione si accinge a mettere a punto, preannunciamo la nostra disponibilità ad approfondire il confronto e a fornire il nostro fattivo contributo.

Roma, 16 settembre 2009

Il COCER DELLA GUARDIA DI FINANZA


 


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