GUARDIA FINANZA: NASCE REPARTO RELAZIONI E COMUNICAZIONE - BOVINI IMPORTATI DA PAESI EST FRODANDO L'UE, OPERAZIONE GDF

mercoledì 06 ottobre 2004

 

GUARDIA FINANZA: NASCE REPARTO RELAZIONI E COMUNICAZIONE

A DIRIGERLO E' IL GENERALE GIORGIO TOSCHI

 

   (ANSA) - ROMA, 30 SET - Novita' ordinativa al Comando generale della Guardia di finanza in materia di comunicazione: e' stato istituito il quinto Reparto ''Relazioni Esterne e Comunicazione''. Il nuovo Reparto risponde all' esigenza di ricondurre in modo unitario la responsabilita' delle azioni di coordinamento e di gestione delle competenze in materia di informazione e comunicazione, interna ed esterna.

   Nell' ambito del quinto Reparto sono inquadrati l' Ufficio stampa, l' Ufficio relazioni esterne e cerimoniale, l' Ufficio centrale relazioni con il pubblico, l' Ufficio storico e l' Ufficio assistenza e protezione sociale.

   Principale obiettivo del nuovo Reparto e' far conoscere la Guardia di Finanza ai cittadini nelle funzioni di tutela della sicurezza economica e finanziaria del Paese e dell' Unione Europea. A dirigerlo, da oggi, e' il generale Giorgio Toschi. Continua a svolgere la funzione di portavoce il capo Ufficio stampa, colonnello Carlo Ricozzi.

   Il generale Toschi, nato a Chieti nel 1954, sposato, con un figlio, e' laureato in giurisprudenza, economia e commercio e scienze della sicurezza economico-finanziaria. E' entrato in Accademia nel 1974 ed ha rivestito, nel corso della sua carriera, prestigiosi incarichi di comando in numerosi Reparti del Corpo. Da ultimo ha retto, per due anni, il Nucleo speciale Polizia valutaria di Roma. (ANSA).

 

BOVINI IMPORTATI DA PAESI EST FRODANDO L'UE, OPERAZIONE GDF

7 DENUNCE TRA ABRUZZO E VENETO, SEQUESTRATI 700 CAPI BESTIAME

 

   (ANSA) - PESCARA, 30 SET - Avevano costituito almeno 300 societa' fittizie, ciascuna delle quali importava fino a 100 capi di bestiame da Paesi dell'Est, usufruendo in tal modo - piu' volte e per piu' quote - di agevolazioni dell'80% sui dazi di importazione. La truffa ai danni dell'Ue e' stata scoperta grazie all'operazione ''Cow Boy'', condotta dal Gruppo repressione frodi della Guardia di Finanza di Pescara, che ha indagato tre pescaresi, quattro veneti e sequestrato 700 bovini in un pascolo di Rocca di Mezzo (L'Aquila).

   La base dell'organizzazione era a Treviso. La costituzione di societa' ad hoc consentiva di accedere a un elevato numero di titoli di importazione, eludendo i regolamenti comunitari destinati ad agevolare la libera concorrenza e il libero accesso di nuovi operatori al mercato. I bovini arrivavano da Polonia, Slovacchia e Romania. (ANSA).

''Dall'attivita' investigativa - ha riferito il comandante del Nucleo regionale di Polizia tributaria di Pescara, colonnello Marco Angeloni - sono emersi elementi precisi e concordanti su ditte abruzzesi titolari dei certificati di importazione, collegate alla capogruppo del Nord Est, che non avevano per oggetto sociale dell'attivita' l'allevamento di animali. Erano di tutt'altro genere: commercio al dettaglio di fiori, frutta e verdure, impresa edile''.

   Un'ulteriore societa' abruzzese, con sede fittizia in un mattatoio in disuso, era stata creata con il compito esclusivo di individuare siti nel territorio regionale, adatti al pascolo dei bovini importati.

   L'evasione accertata dei soli dazi doganali ammonta a oltre un milione di euro. Il numero di societa' fittizie e' destinato ad aumentare: le indagini proseguono per meglio delineare il quadro investigativo e individuare ulteriori persone fisiche e giuridiche coinvolte nella truffa.

   L'operazione e' stata portata a termine dalla Guardia di finanza la scorsa settimana - al termine di indagini avviate nel giugno 2003 -, con il sequestro dei 700 vitelli maschi tenuti allo stato brado, in un'area dell'Altopiano delle Rocche in grado di ospitarne 400. Alcuni versavano in evidente stato di denutrizione e disidratazione, secondo quanto ha verificato il Servizio veterinario e sanita' animale del Dipartimento di prevenzione dell'Aquila. I finanzieri, improvvisatisi mandriani, sono stati aiutati nelle operazioni di sequestro dall'amministrazione comunale di Rocca di Mezzo.

   I reati contestati riguardano la truffa aggravata ai danni dell'Unione europea, contrabbando aggravato, pascolo abusivo e violazione delle leggi sanitarie finalizzate alla tutela della salute pubblica. I sette indagati rischiano la pena della reclusione fino a un massimo di sei anni e la multa che va da due a dieci volte i diritti doganali evasi.

   Le agevolazioni concesse dall'Unione europea interessano complessivamente 123 mila capi, e sono destinate prevalentemente ai piccoli allevatori di Italia e Grecia, Paesi il cui fabbisogno di carne bovina non e' coperto dalla produzione interna. (ANSA).

 

 


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