LETTERA DI COMELLINI (PDM) AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: ALCUNI DELEGATI DEI COCER HANNO MENDICATO LA PROROGA DELLA RAPPRESENTANZA IN CAMBIO DEL LORO SILENZIO

domenica 01 novembre 2009


Ill.mo Signor Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale
Piazza del Quirinale – 00187 – Roma

Illustrissimo Signore Presidente,
mi permetto di scrivere alla S.V. , massimo garante della Costituzione, Capo supremo delle Forze armate, nella convinzione che solo un Suo autorevole intervento potrà fermare la pericolosa deriva anticostituzionale che, minacciosamente, si cela dietro l’approvazione dell’odierno decreto-legge per assicurare la prosecuzione degli interventi di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, nonché prorogare la partecipazione di personale delle Forze armate e delle Forze di polizia alle missioni internazionali con il quale è stato prorogato di un anno il mandato dei componenti in carica del Consiglio centrale interforze della rappresentanza militare (COCER).
Senza soffermarmi sulla questione della totale estraneità del provvedimento di proroga dell’istituto rappresentativo dei militari in argomento, al testo normativo nel quale lo si è voluto inserire, mi preme rappresentarle che in caso di approvazione definitiva, anche in un solo ramo del Parlamento, si verificherebbe una gravissima violazione di quei sacri principi democratici su cui si fonda la nostra Repubblica e ai quali si uniformano le Forze armate.
Non vi è alcuna ragione che possa giustificare una simile scelta. Non vi è una logica, chiara e razionale motivazione che possa far comprendere a tutti i cittadini militari i motivi per i quali i Ministri della Repubblica li abbiano voluti privare della possibilità di esprimere, nei modi e nei tempi previsti dalla vigente normativa, il proprio voto, e quindi il giudizio sull’operato di coloro che sono stati chiamati a rappresentarne le necessità e gli interessi.
Il Capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare già in data 2 ottobre scorso, rispondendo alla delibera n. 2 allegata al Verbale n. 198/2009/X del Cocer Sezione Aeronautica, ha affermato che «Pur comprendendo le ragioni che in ambito parlamentare ed interforze sono state poste a base della richiesta di proroga dell’attuale mandato di Rappresentanza Militare, concordo con codesto Consiglio nel ritenere che una simile iniziativa, oltre a costituire una deroga al principio democratico della elettività dei delegati, sancito dall’art. 18 della legge n. 382/78, comporterebbe comprensibili perplessità e malumore tra il personale che intenda candidarsi per tale delicata funzione rappresentativa. Il predetto orientamento di F.A., peraltro, è stato partecipato nelle appropriate sedi di carattere interforze.».
L’espressione del legittimo voto, ancorché volto ad eleggere i componenti degli organismi della Rappresentanza militare e non invece i componenti di un libero sindacato, è un diritto per la cui conquista molti militari, fedeli servitori della Patria, nel 1975 non esitarono a scendere nelle piazze per rivendicare la loro pari dignità.
Quella dignità, Signor Presidente, che la Costituzione della quale Lei è il massimo garante riconosce uguale per tutti i cittadini. Non vi sono, quindi, ragioni che possano privare i cittadini di un loro diritto, ne tantomeno quelle politiche posso sovrastarlo o annichilirlo in alcun modo. La necessità di prorogare il mandato degli organismi in parola ha trovato favorevoli solo una minima parte di quei delegati dei Cocer che, invero, già da molto tempo non hanno titolo alcuno a rappresentare gli interessi del personale essendo divenuti, loro stessi, per mera convenienza personale, l’espressione di altre e bieche esigenze che non sono mai state quelle di tutti i militari che gli offrirono con il loro voto la loro fiducia.
Questa fiducia è stata più volte tradita come possono confermare i numerosi atti di censura e mozioni di sfiducia che gli altri organismi intermedi e di base hanno rivolto, questi si democraticamente, ai Cocer ed in particolar modo alle Sezioni dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri.
Questo tradimento ora si è tramutato in un atto di protervia inaudita il cui solo scopo non è quello di tutelare gli interessi del personale rappresentato, ma, bensì, quello di mantenere i privilegi che la posizione di delegato Cocer offre. Alcuni delegati dei Cocer, nei giorni che hanno preceduto la riunione del Consiglio dei Ministri, non hanno esitato a mendicare il favore dei potenti di turno offrendogli in cambio il loro silenzio sui molti problemi che affliggono una intera categoria di lavoratori che, in quanto composta militari, oggi non può più affidare la cura dei suoi interessi a un manipolo di personaggi che, in maniera subdola, non ha esitato a sottrargli uno dei fondamentali diritti che il nostro ordinamento riconosce a tutti i cittadini senza limitazioni di status o classe sociale: quello della libertà di espressione e di opinione.
Per questi motivi chiedo un Suo autorevole intervento sulla questione in argomento che, qualora non trovi l’auspicata conclusione aderente al dettato costituzionale, nonché alla volontà della totalità dei cittadini militari di poter esprimere, tramite il legittimo ed inalienabile diritto di voto, il proprio giudizio sull’operato degli attuali organismi della rappresentanza militare alla data della naturale scadenza dell’attuale mandato, non mancherò certamente di opporre all'odierno provvedimento di proroga ogni possibile azione consentita.
Nella certezza che questo appello che Le rivolgo nella mia veste di segretario politico del partito per la tutela dei diritti dei militari, non resterà inascoltato, le porgo i miei più rispettosi saluti.

Roma, 29 ottobre 2009

Luca Marco Comellini

Partito per la tutela dei Diritti dei Militari – Via Torre Argentina , 76 – 00186 Roma 1
www.partitodirittimilitari.it – info@partitodirittimilitari.it

 


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