PUBBLICHIAMO NUOVAMENTE IL DOCUMENTO UNITARIO DEI DELEGATI DEI CONSIGLI DI RAPPRESENTANZA DELLA GDF A CONCLUSIONE DELL'INCONTRO TENUTOSI A ROMA IL 30 E 31 MARZO 2004

giovedì 14 ottobre 2004

 

 Incontro tra i Consigli di Rappresentanza

della Guardia di Finanza.

PER UNA ROTTA CONDIVISA

Roma – Villa Spada 30 e 31 marzo 2004

 

 

DOCUMENTO UNITARIO

 

 

RAPPRESENTANZA MILITARE (LEGGE 382/78)

 

I delegati dei Consigli di Rappresentanza della Guardia di Finanza delle varie categorie ritengono che gli emendamenti presentati al nuovo testo unificato sulla riforma della Rappresentanza Militare discusso presso la IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati, siano evidente risultato di una diffidenza ingiustificata, preconcetta ed ai limiti della legittimità verso l’Istituto.

 

Essi paiono volutamente ignorare gli indubbi vantaggi che nel tempo la Rappresentanza ha portato al personale ed all’Amministrazione stessa, che non hanno esitato a farvi ricorso, anche oltre le competenze previste, ogni qualvolta abbiano avuto bisogno di sostegno.

 

Esprimono pertanto il totale dissenso in merito.

 

Il testo scaturito dall’accoglimento degli emendamenti in questione, lungi dal soddisfare le aspettative del personale, segna una netta involuzione rispetto all’attuale assetto normativo e vanifica le proposte del COCER Interforze risultando, anzi, peggiorativo rispetto a quello di partenza.

 

I delegati oggi convenuti all’incontro, chiedono che si tenti la via di una mini riforma su 7 punti irrinunciabili:

 

 

·        dignità di parte nella concertazione;

·        il riconoscimento della personalità giuridica;

·        la tutela dei delegati;

·        la ratifica delle competenze di fatto acquisite nel tempo e la previsione di altre necessarie per la reale tutela ed il benessere del personale in senso lato;

·        la separazione dei comparti difesa e sicurezza;

·        la valorizzazione delle libere associazioni tra i militari;

·        la piena rieleggibilità dei delegati.

 

 

La fattibilità del progetto, andrà verificata entro il 30 settembre prossimo venturo, in apposita assise, da convocare.

 

In caso negativo, l’assemblea ritiene che la strada allora da percorrere sia quella della smilitarizzazione e sindacalizzazione.

 

 

LE POLITICHE CONTRATTUALI

 

Le recenti esperienze in materia di rinnovo contrattuale hanno rafforzato la convinzione che il Comparto Sicurezza sia strumento ottimale per il conseguimento di condizioni lavorative e retributive più omogenee per gli operatori della sicurezza, siano essi a status civile o militare.

 

Occorre rafforzare il ruolo del Comparto Sicurezza, dall’altra è però essenziale riflettere sulla necessità di differenziare questo Comparto dal Comparto Difesa.

 

E’ imprescindibile esercitare un’azione di rafforzamento, all’interno del Comparto Sicurezza, che porti alla realizzazione di strutture che siano per quanto possibile omogenee per tutti i lavoratori rappresentati.

 

RISTRUTTURAZIONE DEGLI ASSETTI PREVIDENZIALI – PREVIDENZA COMPLEMENTARE

La politica rivendicativa della rappresentanza militare è stata sempre caratterizzata dal perseguire obiettivi che tendessero ad esaltare, in termini civili e sociali, la dignità professionale e umana dell’appartenente al Corpo, cercando di inserirlo, a pieno titolo, in una dimensione avanzata nel mondo del lavoro, modernamente inteso e democraticamente concepito.

E’ necessario decidere preventivamente le sorti del Fondo Assistenza Finanzieri (FAF) e quindi definire il passaggio dal Trattamento di Fine Servizio (TFS) al Trattamento di Fine Rapporto (TFR), anche per poter finalmente accedere all’agognato anticipo maturato per l’acquisto della prima casa o per grandi interventi, nonché avviare la previdenza complementare mediante la costituzione dei fondi di pensione.

 

STIPENDI E SICUREZZA DEL LAVORATORE

Si reputa prioritario, fra i propri obiettivi, il conseguimento di un trattamento retributivo che avvicini la condizione dell’appartenente al Corpo agli standard di retribuzione europei, valorizzando altresì il recupero del militare stesso a funzioni proprie del Corpo.

E’ altrettanto prioritario l’obiettivo di garantire, per contratto, la tutela del lavoratore in relazione agli incidenti derivanti da attività di servizio.

 

A tal proposito si stabilisce di destinare tutte le risorse al trattamento principale e all’indennità pensionabile auspicando impegni chiari del Governo nella prossima Finanziaria.

 

RIORDINO DELLE CARRIERE

 

Si conviene sui seguenti punti:

 

  • riforma che tenga conto del rapporto gradi/funzioni/ruoli;

 

  • valorizzazione dei sovrintendenti, senza eccezioni, tenendo conto, nella riforma, del possesso delle qualifiche di Ufficiale di Polizia Giudiziaria e di Polizia Tributaria;

 

  • esternalizzazione dei servizi non attinenti alle qualifiche professionali;

 

  • valorizzazione delle peculiarità della Guardia di Finanza quale Polizia Economico-Finanziaria, in termini di:

 

- indennità (a perequazione di quelle di Polizia non pienamente fruite);

 

- formazione e qualificazione permanente;

 

  • eliminazione delle sperequazioni ora esistenti rispetto all’Agenzia delle Entrate e all’Agenzia delle Dogane, in termini di indennità incentivanti;

 

  • mobilizzazione dei ruoli attraverso un maggior ricorso ai “reclutamenti verticali”;

 

  • pianificazione della mobilità in caso di “reclutamento verticale”, attesi gli effetti disincentivanti sui concorsi per l’accesso ai ruoli superiori, del regime attuale.

 

 

 

 

 

I DELEGATI DEI CONSIGLI DI RAPPRESENTANZA

                                                                                                                  DELLA GUARDIA DI FINANZA


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