IL PUNTO DEBOLE DI FICIESSE

sabato 07 novembre 2009

Riportiamo di seguito il testo di una lettera che ci è giunta oggi. Domani pubblicheremo la risposta del presidente del direttivo nazionale, Giuseppe Fortuna.

 

Caro Fortuna, qualche tempo fa ho partecipato all’inaugurazione di una vostra sezione territoriale e nel corso del dibattito ti ho posto delle domande sulla natura e sulle finalità dell’Associazione. In particolare, ho espresso perplessità sul fatto che Ficiesse, pur presentandosi come associazione aperta a tutti (finanzieri e non), potesse avere il limite di riuscire a coinvolgere soltanto gli appartenenti al Corpo, più che i comuni cittadini, con il rischio di assumere quella veste “professionale” o “parasindacale” che, come mi sembra di aver capito, voi non volete assolutamente realizzare. Infatti, pur avendo preso atto che sono associati sia professionisti che parlamentari, mi sembra di aver rilevato una partecipazione preponderante di finanzieri, peraltro con un interesse accentuato per le questioni afferenti i ricorsi. Da qui ho ricavato un’impressione, e cioè che non appena ci si allontana dal fulcro di Ficiesse, là dove sono più attivi e presenti i suoi fondatori, che sono più motivati e consapevoli delle finalità da raggiungere, le adesioni sembra siano rappresentate da persone interessate, purtroppo, a ricercare una tutela legale o anche soltanto consigli nei confronti dell’Amministrazione. Riconosco che a questa mia “impressione” hai già in parte risposto durante il dibattito, quando hai indicato, sebbene sommariamente, le proposte avanzate da Ficiesse, anche in sede legislativa, per migliorare il sistema tributario e l’efficacia ed efficienza dell’amministrazione. Questo è stato certamente uno degli aspetti più interessanti dell’incontro, quello che mi ha persuaso sulla solidità dell’associazione e sulla bontà delle sue finalità. Tuttavia, vorrei entrare più nel merito della vostra attività e condividere con te alcune considerazioni proprio sul contenuto dell’articolo 3 (“finalità e divieti”) del vostro statuto.

Ficiesse è l’acronimo di “Finanzieri, Cittadini e Solidarietà”. È evidente, quindi, la centralità del riferimento ai FINANZIERI (che ne costituiscono la spina dorsale), come ho avuto modo di apprezzare in passato alcune iniziative di SOLIDARIETÀ finalizzate a fornire un sostegno a colleghi in difficoltà da voi promosse o comunque appoggiate. Invece, proprio per le considerazioni sopra espresse, mi sembra che il riferimento ai CITTADINI sia il punto debole per un’associazione che si prefigge espressamente di “diffondere tra i cittadini una moderna coscienza fiscale” e di “stimolare il confronto delle idee sul tema dell’innovazione organizzativa e gestionale dell’Amministrazione Finanziaria, affinché siano resi ai cittadini servizi pubblici connotati da standard di qualità, economicità e produttività”, ma che non riesco ancora a capire in quale modo lo faccia. Mi chiedo, infatti: se non fossi stato un maresciallo della Guardia di Finanza, avrei mai sentito parlare di Ficiesse? Secondo me, no. E questo proprio perché a mio modesto avviso non si fa abbastanza per coinvolgere i cittadini attraverso iniziative che possano costruire, risvegliare o semplicemente rafforzare un maggiore SENSO CIVICO. A mio modesto avviso, alla base di una buona coscienza fiscale ci deve essere una solida coscienza civile, che suggerisca il RISPETTO DELLE REGOLE, tra le quali, evidentemente, si inseriscono anche quelle di natura tributaria. Se ricordi, ad un certo punto dell’incontro, nel fornire i dettagli sui modelli organizzativi dell’attività della pubblica amministrazione, hai detto: “ora vi parlerò di cose un po’ complicate”. Ecco, effettivamente alcuni di quei concetti, almeno per me, non erano molto familiari. Eppure sono un ispettore del Corpo in servizio operativo da 14 anni, investigatore economico finanziario e ho i miei titoli di studio. Dunque, ho pensato, se ho difficoltà di comprensione io, quanto può capire il cittadino generico medio? Poco o nulla. Diciamoci la verità, la macchina burocratica è complessa e spesso nemmeno noi dipendenti pubblici siamo in grado di conoscere tutti gli enti esistenti e le loro funzioni. Quante persone sanno dell’esistenza del difensore civico, dell’ombudsman (peraltro da poco soppresso)? quanti sanno come si forma il bilancio dello Stato o in che modo e in quale misura i soldi versati in imposte e tasse finanziano i servizi pubblici? Ora, visto che tra gli scopi dell’associazione vi è anche quello di “contribuire all’aggiornamento e all’informazione degli associati”, sarebbe interessante dare alla gente l’idea dell’esistenza di un’associazione che vuole informare il cittadino per avvicinarlo alle Istituzioni, renderlo consapevole dei suoi diritti e dei suoi obblighi, tra i quali è certamente prioritario quello tributario. A volte penso di volare con la fantasia, ma credo che con valide iniziative culturali sul territorio (visto che Ficiesse è anche questo) si possa davvero contribuire a “sviluppare costruttivi e trasparenti rapporti tra l’Amministrazione Finanziaria e i cittadini”.

Questa potrebbe essere la base di partenza di un progetto a lungo termine; se fosse possibile lavorare in questo senso penso che la nuova coscienza civile che si verrebbe così a formare, prima tra gli associati, e poi chissà, potrebbe essere il valore aggiunto all’esperienza che tutti i giorni mettete in campo a Roma (anche nelle sedi legislative) al fine di realizzare le altre finalità istituzionali. Poiché ho visto in voi interlocutori aperti alle proposte e disponibili al confronto, mi sono permesso di scriverti. Ti chiedo ancora scusa sia del tempo che ti ho sottratto, sia delle considerazioni espresse, che vorrei fossero interpretate come critiche costruttive e suggerimenti sul funzionamento dell’associazione. Probabilmente considererai originale, se non addirittura un po’ scortese, da parte mia, proporre possibili innovazioni all’interno di Ficiesse, visto che ancora non ne faccio parte. Ma in realtà sono fortemente motivato e convinto di poter lavorare con voi. Vorrei soltanto essere certo di poter fornire il mio contributo lavorando nel senso suddetto, attraverso iniziative che insieme ad altri colleghi abbiamo già elaborato e che avremmo piacere di illustrarvi se ce ne darete l’opportunità.

LETTERA FIRMATA
 


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