IL PUNTO FORTE DI FICIESSE

domenica 08 novembre 2009

La risposta del presidente del direttivo nazionale di Ficiesse, Giuseppe Fortuna, alla lettera pubblicata ieri con il titolo “Il punto debole di Ficiesse” http://www.ficiesse.it/news.php?id=3451.

 

IL PUNTO FORTE DI FICIESSE

Caro amico, innanzi tutto, ti ringrazio per la bella mail e per essere venuto all’inaugurazione di quella sezione territoriale di Ficiesse.

Hai semplicemente toccato il punto centrale del nostro progetto, quello che sintetizza e racchiude in sé tutti gli altri: creare un “ponte”, cioè un canale nuovo e permanente di dialogo, di confronto e di proposta, tra il mondo della Guardia di finanza, tradizionalmente chiuso e poco conosciuto all’esterno, e le forze vive della società civile. Nelle azioni portate avanti dall’associazione in questi dieci anni di vita intravedi il pericolo che Ficiesse possa accontentarsi di quel po’ di visibilità e di credibilità raggiunte e che dimentichi il motivo principale per il quale è nata. Credo anch'io che si tratti di un rischio reale e concreto. Lo dimostrano esperienze di altre associazioni che partendo da premesse simili alle nostre, col tempo hanno perso slancio e talvolta si sono anche trasformate in attività apertamente commerciali o al servizio delle aspirazioni politiche di alcuni esponenti interni.

Per questo motivo, negli anni passati ci siamo sforzati di creare collaborazioni e sinergie con altre strutture che operano nel civile e nel sociale. Lo abbiamo fatto, ad esempio, tre anni fa con Cittadinanza Attiva, un importante movimento del quale certamente avrai sentito parlare. In quell’occasione, coinvolgemmo dei loro esponenti nei direttivi delle nostre sezioni territoriali e cercammo di ideare e realizzare insieme degli strumenti di coinvolgimento dei cittadini sul territorio per monitorare i risultati concreti (e non quelli proposti dalle inevitabilmente parziali e un po’ retoriche statistiche ufficiali) conseguiti dall’amministrazione finanziaria civile e militare al fine di stimolarne, dal basso, il miglioramento effettivo a vantaggio dei cittadini.

Quell’esperimento purtroppo non andò in porto per colpa nostra. E non perché non lo volessimo, ma semplicemente perché allora eravamo troppo pochi, troppo poco diffusi sul territorio e anche, lo dobbiamo riconoscere, di qualità non ancora adeguata. C’erano i fondatori, è vero, ma servivano risorse nuove, fresche, determinate. E doviziose. Mentre in quegli anni sembravano prevalere la sfiducia e la rassegnazione.

Ci siamo concentrati, allora, a far crescere e rafforzare il PRIMO PILASTRO del “ponte”, quello della componente finanzieri, senza il quale neanche il secondo si può costruire. Abbiamo visto anche noi, dai totalizzatori delle letture sul nostro sito internet, che gli argomenti che tirano di più sono quelli del trattamento economico e delle carriere, con molte migliaia di contatti. E allora abbiamo aumentato gli sforzi in quella direzione, pubblicando un maggior numero di articoli di informazione su questi temi. Poi ci siamo accorti che era diffusa una grande voglia di parlare, di confrontarsi e di conoscersi da parte di molti finanzieri sparsi un po’ su tutto territorio nazionale. Così abbiamo investito tempo e attenzione nella creazione di una comunità virtuale, una piazza pubblica e libera, con il forum di Ficiesse. Infine, abbiamo sottoscritto un accordo con un’altra struttura, La Rete Legale, per fornire consulenze gratuite e accedere a servizi legali di qualità a costi particolarmente contenuti.

Il risultato è che oggi il primo pilastro del ponte è sostanzialmente realizzato. Non soltanto, infatti, entrano nell’associazione molti più finanzieri in senso assoluto, ma ne entrano anche di quella speciale qualità che serve per poter prendere impegni (anche gravosi) con gli attori più importanti della dialettica civile e sociale. Entra insomma gente CHE HA IDEE e che sa eprimerle. Gente che nonostante le difficoltà della vita di tutti i giorni (la famiglia, il lavoro, il traffico e chi più ne ha più ne metta) sente dentro una voglia forte di realizzarle, e di realizzarle senza alcun corrispettivo in cambio, a titolo di mero volontariato.

Perdonami se faccio una piccola digressione personale. Ricordo che all’inizio dell’avventura di Ficiesse, quando eravamo nel periodo, come dire, di massimo sforzo creativo, mi trovavo con alcuni colleghi a prendere un caffè in un locale del centro di Roma quando incontrai un collega ufficiale, poco più anziano di me, uno di quelli davvero lanciati in carriera, con il quale fin dai tempi dell’Accademia avevo un rapporto di reciproca simpatia. Mi prese da parte e mi chiese a quattr’occhi: perché lo fai? che ci guadagni? dove vuoi arrivare? Risposi che non volevo andare da nessuna parte, che pensavo fosse utile e mi sembrava che facendolo anch’io lo fossi.

Credo che questa sia la molla che sta spingendo persone come te e come me a impegnarsi nell’associazione. Serve gente, e grazie a Dio non ce n’è poca, mossa non da tornaconti personali ma dalla semplice, elementare, forse infantile, soddisfazione di realizzare qualcosa che si crede utile. Magari illudendosi. Questa gente ha ripreso finalmente a entrare in Ficiesse e si sta affiancando ai fondatori.

In più, oggi possiamo esibire numeri che ci accreditano all’esterno come interlocutori credibili. Abbiamo 30 sezioni territoriali, 4 milioni di contatti sul sito internet, centinaia di migliaia di messaggi nel forum e un numero crescente di finanzieri che non hanno più paura a firmare apertamente, con nome e cognome, le “libere manifestazioni di pensiero” pubblicate nella homepage del sito.

Non è vero quindi che in questi anni non è cambiato nulla. È cambiato moltissimo. E ora possiamo provare a lanciare le corde per agganciare il SECONDO PILASTRO DEL PONTE, quello dei cittadini, con molto maggiori speranze di successo.

In questo percorso, il nostro Congresso nazionale del 14 novembre prossimo rappresenta una tappa fondamentale. Rinnoveremo, infatti, gli organismi di vertice dell’associazione, immetteremo nuove energie e nuove intelligenze nel direttivo e nella segreteria e individueremo le principali linee della nuova strategia di cooperazione con la società civile. L'ingresso è libero e ci saranno tanti amici che cercano soltanto di essere utili. Magari illudendosi. Magari no.

Spero di vederti.

Un caro saluto

Giuseppe
 


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