CRISI:BRUNETTA;NO TREMONTI FRENANO RIPRESA,ORA RIFORME. POLITICA ECONOMICA CONDIVISA; RIGORE,MA MOLTE MISURE A COSTO ZERO -

lunedì 23 novembre 2009

CRISI:BRUNETTA;NO TREMONTI FRENANO RIPRESA,ORA RIFORME/ANSA
POLITICA ECONOMICA CONDIVISA;RIGORE,MA MOLTE MISURE A COSTO ZERO
(ANSA) - ROMA, 22 NOV - La lenta uscita dalla crisi e' l'ora
delle riforme. Il momento da cogliere, e da non lasciarsi
sfuggire, per ammodernare il Paese. Per questo i 'no' del
ministro dell'Economia Giulio Tremonti all'azione del Governo,
devono essere superati da una politica economica condivisa che,
nella traccia del rigore dei conti tracciata dallo stesso
Tremonti, imbocchi la via dello sviluppo. In molti casi con
misure che sarebbero a costo zero. E' questo, in sintesi, il
pensiero del titolare della Pubblica Amministrazione, Renato
Brunetta.
''Bisogna cambiare passo'', ha detto Brunetta in una lunga
intervista al 'Corriere della Sera', in cui ha sottolineato come
''il ministro Tremonti esercita un potere di veto sulle
iniziative di tutti i ministri. Un blocco cieco, cupo,
conservatore, indistinto''. Posizione su cui e' ritornato
parlando a Rtl. ''Siamo in un altra fase: quella della ripresa,
del rilancio - ha detto - Bisogna guidare questa seconda fase.
Da piu' parti nel Governo, a partire dal presidente del
Consiglio, si e' evidenziata questa esigenza di cominciare a
fare respirare l'economia. Abbiamo pero' visto la continuita'
dei no e non puo' essere: si rischia di far morire sul nascere
la ripresa''. Un anno e mezzo di crisi - ha spiegato - e' stato
''una tempesta, una burrasca'', durante la quale - ha
riconosciuto - ''la politica economica e' stata portata avanti
con serieta' e determinazione'' ed e' stata ''praticamente
basata solo sui no''. ''No - ha continuato - che volevano dire
rigore, no perche' non si poteva spendere, no per blindare la
finanza pubblica. Lo abbiamo fatto tutti, consapevolmente. E il
merito di tutto questo va al ministro Tremonti''. Ora pero' - ha
proseguito Brunetta - ''il rigore deve essere declinato
all'interno dello sviluppo economico: investimenti, riforme,
modernizzazione del Paese. Se no il Paese va in declino, perche'
non riesce a cogliere il cambiamento''.
Il problema - ha aggiunto il numero uno di Palazzo Vidoni -
''non e' tra me e Tremonti'', ma ''e' cosa ha bisogno oggi il
Paese''. Nessuno ''vuole una spesa senza rigore'' ma ''si
possono fare tantissime riforme a costo zero'': a cominciare da
quella dei pubblici servizi. Ma e' necessario intervenire e
risparmiare razionalizzando le forze di polizia
, introducendo la
banda larga, riformando la sanita'. Insomma: una vasta
operazione di ammodernamento del Paese, perche' ''l'uscita dalla
crisi e' il momento buono per cambiare''.
Con Tremonti dunque, niente di personale: ''lo conosco da
quasi 30 anni, e' sempre stato cosi', con i suoi umori
altalenanti. E' un geniaccio, molto bravo e serio. Ma non e'
facile lavoraci assieme''. In tempi di crisi ''ha fatto
benissimo il signor no. Ora pero' deve fare il signor sviluppo
assieme a tutti gli altri. Il Consiglio dei Ministri e' un luogo
collegiale, le decisioni si prendono in modo collegiale. Fino ad
oggi - ha concluso Brunetta - il CdM non ha aperto discussioni
sulla politica economica proprio perche' c'era la crisi. Adesso
si discute''.(ANSA).

CONTI PUBBLICI:BRUNETTA,RIGORE MA MOLTE RIFORME A COSTO ZERO
NON C'E' PARTITO SPESA, MA USCITA CRISI E' MOMENTO PER CAMBIARE
(ANSA) - ROMA, 22 NOV - ''Nessuno vuole una spesa senza
rigore'', ma ''si possono fare tantissime riforme a costo
zero''. A sostenerlo - parlando a Rtl - e' il ministro della
Pubblica Amministrazione Renato Brunetta.
A sostegno di questa tesi il numero uno di Palazzo Vidoni
cita il caso delle cosiddette public utilities (gas, luce,
acqua, nettezza urbana, etc.). Attualmente - spiega il ministro
- ''si tratta di prodotti forniti da ex municipalizzate
monopoliste, concessionarie in monopolio: tutte di proprieta' al
100, o quasi, di enti locali. E non brillano per efficienza. Il
Governo ha detto che non possono piu' essere monopolisti e che
devono aprirsi al mercato''. Un modo - secondo Brunetta - per
eliminare i monopoli, per non sprecare piu', per ottenere costi
piu' bassi.
Secondo il ministro in questa logica bisogna muoversi: con
''riforme che non costano ma fanno bene al Paese''. Cosi' dunque
le ''8, 9, 10 polizie, che costano molto'' e per le quali
''c'e' un'enorme riforma da fare''
; cosi' per l'introduzione
della banda larga o per una modernizzazione della sanita'.
Insomma - continua Brunetta - in temi di crisi ''tutti
abbiamo condiviso le scelte dure di Tremonti e Berlusconi. Ma
non esiste un partito della spesa. Si possono fare tantissime
riforme a costo zero'' e ''non tutto puo' essere lasciato al
gratta e vinci anti-evasione, per incentivare a farsi dare le
ricevute: ci fa sorridere, recuperare qualche centinaio di
milioni di euro, tutto bene, ma non solo di questo ha bisogno il
Paese''. (ANSA).

 


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