LO STATO MAGGIORE DELLA DIFESA STA PREPARANDO UN GIRO DI VITE SULLE ATTIVITA’ DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE? IL MINISTRO LA RUSSA (PDL) RISPONDE ALL’ON. TURCO (RADICALI)

domenica 21 febbraio 2010

LO STATO MAGGIORE DELLA DIFESA STA PREPARANDO UN GIRO DI VITE SULLE ATTIVITA’ DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE? IL MINISTRO LA RUSSA (PDL) RISPONDE ALL’ON. TURCO (RADICALI)

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04101
presentata da
MAURIZIO TURCO
lunedì 14 settembre 2009, seduta n.213

MAURIZIO TURCO, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, ZAMPARUTTI e BELTRANDI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

con la nota prot. n. 5/50944/1.1.5 (08) del 26 novembre 2008 il Ministro della difesa ha inteso subordinare al suo preventivo assenso, ovvero a quello dei competenti organi del suo Ufficio di Gabinetto, l'accesso appartenenti alle Forze armate o «strutture parlamentari»;

la libertà personale è inviolabile ed in essa rientra a pieno titolo il rapporto diretto che devono avere i cittadini italiani, ancorché militari, con i loro rappresentanti istituzionali o politici e tali vincoli appaiono all'interrogante lesivi della libertà personale dei citati soggetti;

la nota citata, inoltre viola in modo inaccettabile le prerogative di ogni singolo parlamentare sempre ad avviso degli interroganti stabilite dall'articolo 67 della Costituzione;

risulta inoltre all'interrogante che sarebbero allo studio dello stato maggiore della difesa e degli stati maggiori di Forza armata dei provvedimenti volti a disciplinare le attività poste in essere da parte dei delegati dei consigli centrali della Rappresentanza militare, ed in ogni caso dei singoli militari, quali la partecipazione a programmi televisivi e radiofonici, la realizzazione e la gestione di siti internet, la possibilità di rilasciare comunicati stampa e dichiarazioni, la partecipazione a convegni/seminari, la partecipazione ad audizioni/incontri formali o informali a seguito della convocazione da parte di autorità politiche, governative, parlamentari o singoli esponenti politici e organizzazioni sindacali;

a quel che sembra agli interroganti lo Stato Maggiore della Difesa, a tal proposito, avrebbe individuato delle soluzioni palesemente, e fortemente, restrittive delle libertà individuali che devono essere necessariamente riconosciute ai singoli militari in quanto cittadini appartenenti alla Repubblica;

ad avviso degli interroganti, è necessario garantire in ogni modo il libero esercizio dei diritti costituzionali che possono essere interessati dallo svolgimento delle molteplici attività sopra citate, attualmente allo studio dello Stato Maggiore della Difesa, risultando necessaria, a tal proposito, una immediata e non più procrastinabile riformulazione del Regolamento sulla disciplina militare, emanato con il decreto del Presidente della Repubblica n. 545 del 1986, al fine di adeguarlo alla più recente dottrina e ai consolidati orientamenti giurisprudenziali sul tema, non contenendo, quello vigente, alcuna precisa indicazione dei comportamenti vietati o sanzionabili, lasciando, in tal modo, una ampia ed ingiustificata discrezionalità che, come nel caso della nota in premessa, si pone in aperto contrasto con il dettato costituzionale e le norme di pari rango;

con la nota in premessa, il Capo di Gabinetto, generale C.A. Biagio Abrate, ha ecceduto nell'esercizio delle deleghe conferitegli sulla materia -:

secondo gli interroganti, se il Ministro sia a conoscenza degli intendimenti dello Stato Maggiore della Difesa, se non ritenga opportuno ritirare immediatamente la nota citata in premessa e quali siano le specifiche deleghe attribuite al capo di Gabinetto in materia di rapporti con autorità e organi parlamentari.
(4-04101)
 

 

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 16 febbraio 2010
nell'allegato B della seduta n. 283
All'Interrogazione 4-04101 presentata da
MAURIZIO TURCO

Risposta. - La richiamata nota, ben lungi dal voler essere restrittiva della libertà personale, ha inteso puntualizzare i criteri che il personale militare deve seguire ai fini dell'accesso, per motivi di servizio, alle strutture parlamentari.
Essa costituisce un atto di carattere meramente organizzativo, al quale si è fatto ricorso per evitare che possano verificarsi inconvenienti legati alla procedura di accredito - ormai consolidata - per l'accesso alle strutture della Camera e del Senato.
In particolare, la nota ha opportunamente richiamato l'attenzione sulla necessità che l'ufficio di gabinetto, delegato con decreto ministeriale ai rapporti con autorità e organi parlamentari, sia preventivamente informato riguardo al personale militare che deve accedere alle strutture in parola, allo scopo di predisporre le relative comunicazioni (contenenti giorno, ora, nominativi e motivazione dell'ingresso) e inviarle, a seconda delle esigenze, alle segreterie delle Commissioni o all'ufficio sicurezza della Camera, ovvero al servizio sicurezza del Senato per consentire ai predetti uffici di informare, in tempo utile, il personale di servizio agli ingressi incaricato di rilasciare i relativi pass.
Per quanto riguarda, invece, gli ipotizzati provvedimenti che sarebbero allo studio dello Stato Maggiore della difesa e degli Stati Maggiori di forza armata, il riferimento è verosimilmente ad uno specifico approfondimento interforze - ancora da definire - che lo stesso Stato Maggiore della difesa ha avviato per verificare e definire una linea di azione comune su alcuni aspetti che caratterizzano l'attività dei delegati della rappresentanza militare.
Anche se tale approfondimento non è ancora terminato, escludo a priori che possano ipotizzarsi previsioni restrittive delle libertà individuali, in quanto l'azione dell'amministrazione, mirata ad una totale e puntuale applicazione delle vigenti disposizioni di legge, è costantemente tesa a perseguire il prevalente interesse pubblico e a preservare i caratteri tipici e specifici dell'istituzione militare, sempre nel pieno rispetto dei diritti costituzionali.

Il Ministro della difesa: Ignazio La Russa.

 


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