RICICLAGGIO: BERRIOLA A GIP, SONO INNOCENTE - RICIGLAGGIO:L'ORIGINE DELL'INDAGINE, I SOLDI PER BERRIOLA - IL CAPITANO BERRIOLA E 'ALESSANDRO' DEL SISDE -

giovedì 25 febbraio 2010

RICICLAGGIO: BERRIOLA A GIP, SONO INNOCENTE
(ANSA) - ROMA, 24 FEB - ''Il nostro assistito ha respinto
tutte le accuse, professando la sua piena innocenza''. Ad
affermarlo sono gli avvocati Gustavo Pansini e Nicola Chinappi,
uscendo dal carcere di Regina Coeli, dove e' detenuto il
maggiore della Guardia di Finanza, Luca Berriola, perche'
coinvolto nel presunto maxi riciclaggio da circa due miliardi di
euro che sarebbero ruotati attorno ad operazioni eseguite dalle
societa' telefoniche Fastweb e da Telecom Italia Sparkle.
Gli avvocati si sono limitati a dire che Berriola, nel corso
dell'interrogatorio svolto dal gip Aldo Morgigni, si e' detto
innocente fornendo in questo senso elementi. ''Ora dovremo
lavorare sulle carte - hanno concluso i legali - un'imponente
mole di circa 130 faldoni''. (ANSA).

RICIGLAGGIO:L'ORIGINE DELL'INDAGINE, I SOLDI PER BERRIOLA
(ANSA) - ROMA, 24 FEB - Il maggiore della Guardia di Finanza
Luca Berriola, in servizio al comando di tutela finanza
pubblica, finito in manette con l'accusa di aver incassato una
cospicua tangente su una delle operazioni di riciclaggio, e' una
delle figura chiave nella maxi inchiesta sul ricliclaggio che ha
portato all'emissione di 56 ordinanze di custodia cautelare.
Uno dei capitoli dell' ordinanza riguarda l' origine dell'
indagine dei Ros. Secondo quanto si legge nel provvedimento, gli
accertamenti erani finalizzati a riscontrare le dichiarazioni
rese dall'imprenditore Vito Tommasino (l' 11 marzo 2006, e
successivamnte, il 22 ed il 27 febbraio 2007) circa il rientro
dall'estero di 1,5 milioni di euro a favore dell'ufficiale delle
fiamme gialle. L'imprenditore aveva infatti riferito di aver
conosciuto, un anno e mezzo prima (nel 2005) l'ufficiale e di
aver ottenuto in prestito una somma pari a 150 mila euro in
banconote da 500, proveniente ''da alcuni amici di Berriola', e
di cui sarebbe stata concordata la restituzione al tasso mensile
dell'1,7%, al fine di far fronte alla crisi che aveva
caratterizzato la propria azienda, impossibilitata ad ottenere
qualsiasi finanziamento attraverso il normale circuito bancario.
Tommasino, avrebbe dato in garanzia un assegno bancario in
bianco e in diverse occasioni avrebbe fornito a Berriola, oltre
ai pagamenti pianificati, su sua richiesta altri benefit quali
televisori, computer portatili... Ma nel novembre 2005,
l'imprenditore, secondo le dichiarazioni raccolte dagli
inquirenti, avrebbe ricevuto un'ulteriore richiesta da Berriola,
di far rientrare dall'estero, sempre per conto dei soliti
''amici'', la somma di 8 milioni di euro attraverso l'emissione
di false fatturazioni da addebitare ad una societa' panamense
operante nel settore delle telecomunicazioni, di cui lo stesso
Ufficiale aveva fornito le coordinate. Tommasino avrebbe poi
concordato che le successive fatturazioni sarebbero dovute
avvenire nei confronti di altre societa' indicate di volta in
volta di Berriola. L'operazione pattuita, nel suo complesso,
avrebbe garantito ad entrambi (imprenditore ed ufficiale), in
pari misura, un guadagno costituito da una quota del 2,5% del
capitale recuperato all'estero. La somma bonificata in concreto
dalla BROKER MANAGEMENT S.A., sarebbe ammontata a complessivi
1,5 milioni di euro circa, ricevuti dalla AXE TECHNOLOGY di
Tommasino mediante tre trasferimenti di pari importo effettuati
dalla Broker Management nel mese di novembre 2005.
Tommasino sostenne di aver restituito a Berriola tra il
dicembre 2005 ed il maggio 2006, quella somma utilizzando
formule diverse ed in particolare: un bonifico di 200 mila euro
alla società GSD dallo stesso indicata, nella quale risultava
cointeressato tale Giulio; un assegno circolare da 220 mila?,
emesso a favore del Tribunale di Latina per l'acquisto di un
immobile ad un'asta fallimentare.
L'esame incrociato degli esiti delle indagini bancarie e
delle attivita' intercettive e di sorveglianza - si spiega nell'
ordinanza - oltre a confermare le dichiarazioni
dell'imprenditore circa le modalità di restituzione del denaro a
Berriola, evidenziava l'esistenza di un piu' articolato circuito
criminale deputato al riciclaggio internazionale di enormi
capitali. (ANSA).

RICICLAGGIO: IL CAPITANO BERRIOLA E 'ALESSANDRO' DEL SISDE
(ANSA) - ROMA, 24 FEB - Spunta anche il Sisde nell'ordinanza
di custodia cautelare emessa dal gip in merito all'inchiesta che
ha coinvolto Fastweb.
Il riferimento ad uomini dell'ex servizio segreto civile e'
collegato al capitano della Guardia di finanza Luca Berriola,
finito in manette nell'ambito dell'inchiesta e coinvolto anche
in un tentativo di estorsione ai danni dell'Ancona Calcio. Nel
2003 Berriola ha incontrato l'avvocato Cugini, legale del
presidente dell'Ancona, Ermanno Pieroni. Il capitano ha riferito
di essere stato accompagnato da un non meglio identificato
Alessandro, funzionario del Sisde e da ''tale Daniele anche lui
persona vicina ai servizi segreti, di cui non poteva riferire
ne' i loro cognomi, ne' procedere alla loro identificazione''.
Inoltre, prosegue l'informativa, ''l'autovettura utilizzata per
andare all'incontro, venne procurata dallo stesso funzionario
del Sisde, anche se fu lui a pagare le relative spese. Si era
fatto accompagnare da queste due persone, i quali non sapevano
chi fosse il soggetto da incontrare, poiche' non si fidava di
andare da solo all'incontro''. (ANSA).

RICICLAGGIO:PRECEDENTI PENALI INDAGATI, DA FALSO A OMICIDIO
GIP, ANCHE BANCAROTTA, ASSEGNI A VUOTO E FURTO
(ANSA) - ROMA, 24 FEB - Da usurpazione di titolo, a
ricettazione, falso, bancarotta fraudolenta, fino all'omicidio:
questi i precedenti penali di molti degli indagati
nell'inchiesta per il maxi riciclaggio della Procura di Roma.
Proprio per i pesanti carichi penali degli ''associati''
all'organizzazione, oltre che per interrompere le condotte
criminose, il gip nell'ordinanza sottolinea la necessita' di
provvedimenti restrittivi per ''la sussistenza di un concreto
pericolo di fuga''.
Ecco i singoli precedenti penali: Luca Berriola ''e' stato
rinviato a giudizio - scrive il gip - per furto aggravato ed
estorsione''. Paolo Colosimo ''e' stato condannato in via
definitiva per porto d'armi da sparo abusivo''. Giulio
Cordeschi, Aurelio Gionta, Maurizio Laurenti, Giovanni Pizzi,
Antonio Ricci ''hanno riportato sanzioni per emissione di
assegni a vuoto''. Roberto Macori, ''e' stato condannato in via
definitiva per bancarotta fraudolenta e evasione fiscale''.
Fabrizio Magi ''e' stato condannato in via definitiva per
associazione per delinquere, riciclaggio e furto ed e' stato
rinviato a giudizio per detenzione di armi''. Luigi Marotta ''e'
stato condannato in via definitiva per associazione per
delinquere, porto d'armi abusivo, bancarotta fraudolenta,
ricettazione, associazione per delinquere all'estero, falso, uso
di pubblici sigilli contraffatti, truffa e si trova attualmente
detenuto a seguito di ordine di esecuzione per la complessiva
pena di anni 11, mesi 6 e giorni 7 di reclusione, oltre alla
richiesta di rinvio a giudizio pendente per associazione per
delinquere''. Massimo Massoli ''e' stato condannato in via
definitiva per furto ed e' stato dichiarato fallito''. Gennaro
Mokbel ''e' stato condannato in via definitiva per traffico di
sostanze stupefacenti, acquisto di cose di provenienza sospetta,
detenzione di armi da sparo, per lesioni aggravate e usurpazione
di titolo''. Giovanni Pizzo ''e' stato condannato in via
definitiva per insolvenza fraudolenta, ricettazione, falso e
bancarotta''. Paolo Prinzi ''condannato in via definitiva per
truffa e bancarotta fraudolenta''. Franco Pugliese ''condannato
per via definitiva per oltraggio a pubblico ufficiale,
resistenza, ricettazione, violazione di sigilli, abusivismo
edilizio ed estorsione''.
Fabrizio Rubini ''rinviato a giudizio per omicidio
aggravato''. Si tratta dell'uccisione del marito della sua
amante, Luciana Cristallo, l'architetto Domenico Bruno trovato
morto a Roma nel gennaio 2004. L'uomo, del cui omicidio e' stata
accusata anche la moglie insieme a Rubini, fu ucciso con 12
coltellate e il suo corpo fu gettato nel Tevere e ritrovato
sulla spiaggia di Ostia. ''E' un cambiamento epocale - dice in
una intercettazione dell'indagine sull'omicidio del marito
Luciana Cristallo a Fabrizio Rubini - siamo stati bravi, caspita
se siamo stati bravi''. (ANSA).
 


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