MONDO, “SE SILVIO SPEGNE LE FIAMME GIALLE , PRIME IPOTESI DI RIFORMA DELLA GUARDIA DI FINANZA”
Prime ipotesi di riforma della Guardia di finanza. Una super agenzia sorveglierà il fisco. Ai finanzieri mare e immigrati.
(di Pietro Romano)
Silvio Berlusconi ha deciso di tirarlo fuori dal cassetto solo a riforma fiscale avviata. Ma, secondo quanto risulta al Mondo, lo ritiene uno dei principali tasselli della sua rivoluzione tributaria. Si tratta del progetto di super-Agenzia delle entrate, modellata sull’Internal revenue service, il potentissimo Fisco federale americano. Per creare questo organismo il premier sarebbe deciso a riformare la Guardia di finanza, con un piano che avrebbe avuto il via libera preventivo anche da esponenti dell’opposizione. La super-Agenzia dovrebbe partire dal 2006 o dal 2007 e non sarebbe un caso che la programmazione delle attività della Gdf si arresti appunto a fine 2006. In sostanza, le Fiamme gialle perderebbero le competenze tributarie, destinate a confluire nella super-Agenzia, e le attività nautiche. La riforma della Gdf prevede infatti anche la nascita di un Servizio guardiacoste modellato sull’esperienza americana. Incaricato della lotta al contrabbando, all’immigrazione clandestina e soprattutto al terrorismo, questo servizio coprirebbe le spalle nelle acque territoriali italiane alla Marina militare. Alla quale buona parte dei 25 Paesi rivieraschi, su impulso degli Usa, ha affidato, sia pure in sordina, il controllo del traffico marittimo nel Mediterraneo. Alla Guardia di finanza, che potrebbe essere smilitarizzata, rimarrebbero il controllo delle frontiere terrestri e la lotta ai crimini economici, in particolare le falsificazioni di merci, in più stretto collegamento con le Dogane.
Pietro Romano
(di Pietro Romano)
Silvio Berlusconi ha deciso di tirarlo fuori dal cassetto solo a riforma fiscale avviata. Ma, secondo quanto risulta al Mondo, lo ritiene uno dei principali tasselli della sua rivoluzione tributaria. Si tratta del progetto di super-Agenzia delle entrate, modellata sull’Internal revenue service, il potentissimo Fisco federale americano. Per creare questo organismo il premier sarebbe deciso a riformare
Pietro Romano