IMMIGRAZIONE: RESPINGIMENTI; COCER GDF, ATTENUTI A NORME - IMMIGRAZIONE: CONSIGLIO EUROPA A ITALIA, NO A RESPINGIMENTI

lunedì 26 aprile 2010

IMMIGRAZIONE: RESPINGIMENTI; COCER GDF, ATTENUTI A NORME
(ANSA) - ROMA, 23 APR - Gli uomini della Guardia di Finanza,
''compreso il generale Fabrizio Carrarini'' hanno operato ''in
attuazione di direttive ricevute dal ministero dell'Interno, e
cioe' dallo Stato italiano''. Lo afferma il Cocer della Guardia
di Finanza in merito all'inchiesta della procura di Siracusa sui
respingimenti, dicendosi certo che ''l'operato della
magistratura portera' a definire compiutamente e presto
l'estraneita''' del generale ''rispetto ai fatti contestati,
cosi' come gia' avvenuto per l'equipaggio''.
Nel ribadire ''piena stima e solidarieta''' a Carrarini, il
Cocer sottolinea inoltre che ''nessuna violenza o minaccia e'
stata diretta nei confronti dei migranti''. Ma non solo: ''non
possono essere le persone che salgono a bordo di una nave
militare a decidere la sua rotta - e' scritto in una nota - e
non e' possibile esperire un'inchiesta amministrativa ai fini
dell'immigrazione in mezzo al mare, di notte, avendo a bordo un
numero di persone di diverse nazionalita' ben superiore
all'equipaggio''.
Quanto al ''vaglio di legittimita' delle norme che regolano
l'immigrazione nel nostro Paese e degli accordi internazionali
dallo stesso sottoscritti'' afferma inoltre l'organismo di
rappresentanza delle Fiamme Gialle, deve ''essere operato con i
ricorsi giuridici previsti e non attraverso il coinvolgimento in
procedimenti penali dei pubblici ufficiali che sono chiamati ad
attuarli''.(ANSA).

IMMIGRAZIONE: CONSIGLIO EUROPA A ITALIA, NO A RESPINGIMENTI
RELAZIONE COMITATO TORTURA, VIOLATI DIRITTI UMANI
(ANSA) - ROMA, 24 APR - Respingendo i migranti in mare e
costringendoli a tornare in Libia, l'Italia ha violato il
principio del 'non refoulement' (non respingimento) contenuto
nella Convenzione europea sui diritti umani. Lo rileva - secondo
quanto si apprende - il rapporto del Comitato per la prevenzione
della tortura(Cpt) del Consiglio d'Europa realizzato dopo una
visita in Italia dal 27 al 31 luglio scorso e che sara'
ufficialmente presentato mercoledi' prossimo a Strasburgo.
L'Italia, sottolinea il Cpt, e' tenuta a rispettare il
principio del 'non refoulement' ovunque essa eserciti la sua
giurisdizione: cio' include le imbarcazioni ed il personale
impegnati nella protezione dei confini o nel salvataggio in
mare, anche quando questi operino al di fuori del territorio
nazionale. Inoltre, prosegue il Comitato, ''a tutte le persone
che rientrano nella giurisdizione italiana dovrebbe essere
concesso un'appropriata opportunita' di cercare protezione
internazionale''. Cosa, sostiene il rapporto, che non e'
avvenuta in occasione dei migranti respinti verso la Libia a
partire dal maggio 2009.
Una posizione, quella del Consiglio d'Europa, simile a quella
sostenuta dalla procura di Siracusa che giovedi' scorso ha
disposto il giudizio per concorso in violenza privata del
direttore della direzione centrale dell'immigrazione e della
polizia delle Frontiere del ministero dell'Interno, Rodolfo
Ronconi e del generale della guardia di finanza Vincenzo
Carrarini in seguito ad un respingimento nei confronti di 75
immigrati che tra il 29 e il 31 agosto del 2009 furono
intercettati da unita' navali della guardia di finanza al largo
di Portopalo di Capo Passero e che furono riportati in Libia su
una nave della Gdf. (ANSA).
 


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