FRANCESCO SALERNO, LA VERITÀ IN CUI CREDIAMO - di Giuseppe Fortuna
Francesco Salerno, medaglia d’oro al valore della Guardia di finanza, in quella terribile notte del 4 novembre 2005, non sarebbe stato travolto dal treno mentre inseguiva, arma in pugno, lungo la massicciata della linea ad alta velocità Milano/Torino, degli spacciatori sfuggiti alla pattuglia da lui comandata, ma sarebbe morto per uno spintone di un collega che stava litigando con lui mentre passava il convoglio.
È la notizia-chock che i finanzieri piemontesi hanno letto ieri nella cronaca torinese de La Stampa (http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/202822/), ipotesi avanzata dal pubblico ministero a conclusione di indagini preliminari durate addirittura cinque anni, che hanno visto indagati, oltre ai tre colleghi finanzieri, ben 18 dipendenti delle FS, gravati questi ultimi – scrive l’autore dell’articolo - “da una serie impressionante di accuse”.
Nessun atto di eroismo, quindi, ma un omicidio preterintenzionale di cui si sarebbe reso responsabile il più giovane dei tre colleghi che si trovavano in servizio con Francesco: un ragazzo di 26 anni. Lo afferma, riferisce il quotidiano, uno dei macchinisti alla guida del convoglio e tale incredibile versione troverebbe conferma nell'analisi di un consulente tecnico su un dispositivo del locomotore che ha sbalzato lontano il povero Francesco.
Ebbene, noi non ci crediamo. Nutriamo rispetto totale per il magistrato che ha formulato l’accusa, per il suo lavoro e per la delicatissima funzione che svolge. Ma non ci crediamo.
Non ci crediamo perché Francesco Salerno era amato e rispettato ed era un riferimento umano e professionale per tutti i finanzieri che lo conoscevano, atpi e non. Lo si capisce leggendo il forum della nostra associazione dove, da ben quattro anni, tutti i giorni, nessuno escluso, viene tenuto in alto, in prima pagina, il topic che gli è stato espressamente dedicato (http://www.ficiesse.it/f_messaggi.php?page=1&id_topic=1297) e che non scende mai in seconda. “Buongiorno, Ciccio”, scrivono alla mattina, “France’, anche stasera con noi”, prima di andare a dormire. Tremila messaggi. Che crescono ogni giorno.
<<Un anno fa - si legge nel post di apertura -, in una sera fredda e piovosa, te ne andavi, ci lasciavi orfani del tuo sorriso e della tua voglia di vivere. Noi tutti che abbiamo lavorato al tuo fianco anche quella sera ti sentiamo ancora qua con noi, non passa giorno che non pronunciamo il tuo nome, i tuoi grandi occhi sono nelle nostre menti, incancellabili. Ci manchi tanto Ciccio. Ti ringrazio ancora per avermi insegnato tanto. E ringrazio Dio per averti avuto come AMICO. Medaglia d’Oro al valore, Appuntato AT-PI FRANCESCO SALERNO......PRESENTE!>>.
Questo era Francesco Salerno. Lo dicono tremila messaggi di colleghi che lo hanno conosciuto, compreso chi quella sera era con lui, che sono anche arrivati a chiamare i loro figli col nome dell'amico scomparso.
Ci spiace davvero per la famiglia di Francesco, per il dolore che si riapre in modo così straziante. Siamo vicini alla sua gentile signora, ai genitori, al fratello Fabrizio, finanziere anche lui. E siamo solidali e vicini anche ad Alberto, Giuseppe e Francesco: tenete duro, perché il tempo è galantuomo.
Ciao, Fra’. Sempre tra noi!
GIUSEPPE FORTUNA