UE: BRUXELLES CHIEDE MAXIMULTA A ITALIA PER NUMERO 112. IMPOSSIBILE LOCALIZZARE CHIAMATE EMERGENZA, VITE A RISCHIO

sabato 08 maggio 2010

UE: BRUXELLES CHIEDE MAXIMULTA A ITALIA PER NUMERO 112 /ANSA
IMPOSSIBILE LOCALIZZARE CHIAMATE EMERGENZA, VITE A RISCHIO
(ANSA) - BRUXELLES, 5 MAG - Se in Italia si chiama il numero
d'emergenza 112, il numero unico attivo in tutta Europa per
chiedere aiuto, le autorita' non riescono a localizzare la
chiamata e quindi i soccorsi potrebbero non arrivare mai: per il
cattivo funzionamento del 112, l'Italia rischia ora una
supermulta proposta oggi dalla Commissione Ue perche' ''mette a
rischio la vita dei cittadini''.
''Mi dispiace che la Commissione abbia dovuto chiedere alla
Corte di imporre sanzioni finanziarie all'Italia, ma non posso
non intervenire quando vedo che le inadempienze di un governo
mettono a repentaglio la vita dei cittadini'', ha detto oggi la
commissaria per l' ''Agenda digitale'', e quindi anche le
telecomunicazioni, Neelie Kroes. ''E' indispensabile - ha
spiegato - che i servizi di emergenza italiani possano
localizzare le chiamate di emergenza, spesso e' una questione di
vita o di morte''.
L'Italia e' l'unico Paese Ue che ancora non fa funzionare
correttamente il 112, istituito con una decisione del 1991, come
servizio complementare ai numeri d'emergenza nazionali come il
113. L'idea di Bruxelles e' di avere un numero unico accessibile
in tutta Europa in caso di emergenza, in modo che i cittadini,
anche se si trovano fuori dal loro Paese, sappiano sempre chi
chiamare per chiedere aiuto.
La Commissione Ue aveva aperto ben due procedure d'infrazione
contro l'Italia sul 112, una nel 2006 e una nel 2008. Solo
qualche tempo fa il numero ha cominciato ad essere operativo -
anche se senza la possibilita' di localizzare il chiamante - ma
nel frattempo le procedure sono andate avanti, costringendo
Bruxelles a chiedere alla Corte di giustizia Ue di intervenire.
E la Corte ha imposto all'Italia, il 15 gennaio 2009, di
mettersi in regola con le norme che prevedono l'obbligo di
localizzazione.
Il governo di Roma ha ignorato sia la decisione della Corte,
che i successivi richiami di Bruxelles, a maggio e novembre
2009. Per questo la Commissione ora ha chiesto alla Corte di
infliggere all'Italia una supermulta: una cifra forfettaria
calcolata in 39.680 euro al giorno per il periodo che intercorre
tra la prima sentenza di condanna della Corte (15 gennaio 2009)
e il secondo giudizio. Se l'infrazione dovesse persistere,
l'ammenda proposta oggi dalla Commissione salira' a 178.560 euro
al giorno. (ANSA).


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