MENTRE IL CO.CE.R. ATTENDE LE SCELTE DEL GOVERNO SULLA MANOVRA FINANZIARIA, IL FONDO ASSISTENZA DEI FINANZIERI SI AVVIA A CONCLUDERE LA GARA EUROPEA PER L’ACQUISTO DEI PRODOTTI INFORMATICI (di Eliseo Taverna)
La scure della manovra finanziaria non comporterà il blocco del contratto di lavoro già scaduto.
di Eliseo Taverna*
La crisi economico-finanziaria che da qualche mese ha colpito diversi paesi europei e ridotto sull’orlo della bancarotta la Grecia – costringendola a richiedere all’Europa un prestito di svariati miliardi al fine di evitare l’implosione del sistema finanziario - di riflesso ha toccato anche l’Italia.
Scopriamo in questi giorni, con stupore, che la patria di famosi eroi, della cultura e, non solo, non aveva i conti a posto e addirittura al momento dell’ingresso in Europa avrebbe comunicato una condizione economica molto più florida, nascondendo le difficoltà che già stava vivendo il paese.
Apprendiamo, con altrettanto stupore, che non vi sarebbe stata la possibilità di Eurostat di poter controllare la veridicità dei conti dichiarati dagli Stati che si apprestavano a diventare membri dell’Unione Europea. E’ vero che ormai siamo abituati a tutto, ma è proprio vero che al peggio non c’è mai fine.
Di conseguenza, in questi giorni l’Unione Europea ha imposto agli stati membri una serie di misure per poter far fronte all’importante momento di crisi che ha comportato, peraltro, un inevitabile indebolimento dell’euro.
Autorevoli economisti sostengono che l’Italia non corre alcun pericolo poiché con le ultime quattro finanziarie è stata seguita una politica di rigore che oggi può portarci a sostenere che i conti sono a posto, ma è evidente che anch’essa - al pari degli altri paesi europei – dovrà prudentemente varare una manovra finanziaria straordinaria. E’ certo, infatti, che entro poche decine di giorni il Governo dovrà intervenire con un’operazione pari a 25 miliardi di euro. E’ evidente che un impegno economico così importante, in un lasso di tempo così ristretto porterà verosimilmente a colpire quei settori lavorativi più facilmente aggredibili e che consentono un prelievo immediato.
In questi giorni circolano tesi giornalistiche che sostengono che i pubblici dipendenti, inclusi gli appartenenti alle Forze di Polizia ed alle Forze Armate, avrebbero percepito negli ultimi dieci anni aumenti contrattuali di gran lunga superiori a quelli percepiti dai dipendenti del settore privato.
Per quanto riguarda il personale rappresentato, sono fermamente convinto che un maggiore aumento contrattuale - che senz’altro c’è stato - sia ampiamente giustificato dal particolare status rivestito e dalla peculiarità del lavoro svolto. L’unico - giova rammentare - che impone la compressione di alcuni diritti costituzionali fondamentali e prevede per legge lo svolgimento del proprio dovere fino a spingersi all’estremo sacrificio della vita.
Chi tende a sostenere una tesi diversa, o non conosce fino in fondo il nostro lavoro o è in cattiva fede. Forse qualcuno dimentica che gli “eccessivi aumenti” messi in discussione si riferiscono a poche decine di euro in più, a ristoro del delicato e gravoso lavoro svolto dagli appartenenti alle Forze di Polizia.
C’è da chiedersi come mai, ancora una volta, si ricorre a colpire il dipendente che percepisce uno stipendio mensile medio di 1300 euro e, probabilmente, è colui che in proporzione paga più tasse di tutti. E’ normale chiedersi come mai non si fa un’azione incisiva su una corruzione dilagante, che secondo le stime della Corte dei Conti nel 2009 è aumentata del 229% ed i cui effetti negativi rifletteranno per i prossimi trent’anni sulle generazioni più giovani e su un’evasione fiscale superiore al 30% del Prodotto Interno Lordo.
Alla luce di queste considerazioni e valutate le notizie che circolano in questi giorni circa l’intenzione del Governo di procedere verosimilmente con una serie di misure straordinarie che andrebbero a colpire anche i nostri settori (blocco del rinnovo dei contratti, differimento dell’erogazione delle liquidazioni per il personale che lascia il lavoro, blocco del turn-over nelle assunzioni, taglio stipendiale per i dirigenti), il Consiglio Centrale di Rappresentanza ha inviato in data odierna, alle alte cariche dello Stato e del Governo - unitamente al Co.Ce.R. Esercito, al Co.Ce.R. Aeronautica ed alle OO.SS. delle Forze di Polizia ad ordinamento civile, una missiva per ricordare lo stato di sofferenza in cui versano gli appartenenti ai comparti difesa e sicurezza, ai quali non è stato rinnovato ancora il contratto di lavoro biennio economico 2008/2009,e per i quali non vi sono stati stanziamenti per il rinnovo contrattuale - triennio economico e normativo 2010/2012 - non è stata mai avviata la previdenza complementare a seguito della nota riforma pensionistica Amato e Dini, non si è mai provveduto al riordino delle carriere - da anni promesso dalla classe politica - non si è ancora provveduto al pagamento dell’indennità di comando – prevista ormai da dieci anni – non si è proceduto alla riforma della Rappresentanza Militare che vada oltre l’attuale sistema, per l’effettivo riconoscimento dei diritti e delle tutele del personale delle Forze Armate e della Guardia di Finanza.
Dalle prime indiscrezioni, sembra certo che il blocco del rinnovo dei contratti non riguarderà quello già scaduto per il biennio 2008/2009 per il quale, seppur in misura insufficiente, sono già state stanziate le risorse economiche e, quindi, si potrà eventualmente provvedere alla relativa sottoscrizione.
Una cosa è certa, i nostri figli non avranno il lusso di poter vivere una vita agiata come quella che, probabilmente, iniziarono a vivere i nostri padri quarant’anni fa con l’avvio della ripresa economica post-bellica. Una condizione agiata che anche la nostra generazione ha vissuto pienamente, purtroppo fino all’ultimo decennio. Chi si prenderà cura, quindi, di loro se la disoccupazione tende sempre più a crescere e le fila dei lavoratori si assottigliano sempre più, in una società che ha tagliato notevolmente le pensioni ai padri che andranno in pensione nei prossimi dieci anni ed ha gettato le basi per dimezzare quelle dei più giovani che andranno in pensione nei prossimi vent’anni?
Un dramma, purtroppo, del quale in molti hanno ancora una scarsa percezione.
Ritengo che sia arrivata l’ora di perseguire l’obiettivo del secondo lavoro anche per gli appartenenti alle Forze di Polizia, così come peraltro già avviene per il pubblico impiego.
Alla luce di queste considerazioni appare necessario rafforzare ed ottimizzare le politiche di assistenza e benessere del personale già esistenti ed individuare nuove strategie che possano portare - seppur indirettamente - risparmi economici.
Proprio in relazione ad eventuali forme di assistenza, informo che in questi giorni si sta avviando al termine la procedura concorsuale d’appalto, avviata con i venti milioni di euro fatti assegnare al Corpo - per la prima volta nella storia - grazie ad un intervento costante e strutturato da parte del Co.Ce.R., e relativa all’acquisto di prodotti informatici per l’attività svolta a contrasto dell’evasione ed all’elusione fiscale.
Al riguardo, oltre a quanto già comunicato in precedenza, rendo noto che:
• alcune delle ditte che avevano richiesto di essere invitate, sono state escluse poiché non in possesso dei requisiti previsti;
• nella seduta del 27 Maggio p.v. il C.D.A. del Fondo Assistenza dei Finanzieri approverà definitivamente il capitolato che verrà inviato alle ditte interessate;
• le ditte invitate avranno 37 giorni di tempo per presentare le offerte;
• i prodotti informatici per i quali dovrà essere presentata l’offerta sarà riferita – così come voluto espressamente dal Co.Ce.R. per venire incontro alle esigenze del personale – a più prodotti informatici e periferiche collegabili. Ciò significa che il dipendente potrà liberamente scegliere su una vasta gamma di prodotti messi a concorso al fine di soddisfare le aspettative più consone alle proprie esigenze;
• l’aggiudicazione della gara, fatti salvi eventuali imprevisti legati alla procedura d’appalto e non riconducibili al F.A.F., terminerà nei primi quindici giorni di Luglio;
• dopo tale data, presumibilmente nel mese di Agosto, il personale del Corpo potrà recarsi presso la sede indicata dalla ditta aggiudicataria della gara per scegliere il prodotto desiderato;
• la ditta aggiudicataria avrà l’obbligo di garantire il ritiro del bene a livello provinciale e comunque il più capillarmente possibile;
• ognuno potrà scegliere il prodotto informatico che riterrà più opportuno, al quale verrà applicata la scontistica prevista nell’offerta presentata dalla ditta aggiudicataria. Qualora vorrà scegliere un prodotto che ha un costo di vendita superiore alla somma potenzialmente a disposizione – 320 euro circa – (ancora in via di precisa quantificazione, poiché legata al personale che al 31.12.2008 era in servizio), potrà farlo liberamente aggiungendo la differenza;
• il bene individuato potrà essere ritirato al momento della scelta e qualora venisse individuato un prodotto al momento non disponibile, il negoziante avrà l’obbligo di consegnarlo all’interessato entro e non oltre trenta giorni;
• il prodotto, così come voluto dal Co.Ce.R. e condiviso dal C.D.A. dell’Ente Assistenziale diventerà subìto di proprietà del singolo dipendente, senza ulteriori formalità.
Non appena conclusa l’intera procedura, sarà cura del Fondo Assistenza dei Finanzieri comunicare a tutto il personale ogni elemento utile per il ritiro del bene.
Per quanto concerne gli interessi maturati dall’investimento dei venti milioni di euro si precisa che:
• una parte sono stati utilizzati per contribuire alla corresponsione di un sussidio straordinario (1000 euro procapite) al personale del Corpo colpito dall’evento sismico Aquilano, mentre per la restante parte sarà cura del Co.Ce.R. proporre, al Comandante Generale, eventuali soluzioni di tipo assistenziale. Dopo aver individuato la destinazione verrà data ampia rendicontazione a tutto il personale.
Delegato Co.Ce.R. G. di F.