I NUOVI MILITARI FIGLI DELLA SPECIFICITÀ: IMBAVAGLIATI, SENZA DIRITTI E MOLTO PIU’ POVERI – di Gianluca Taccalozzi

giovedì 27 maggio 2010

La manovra straordinaria è pronta e prevede pesanti tagli per il pubblico impiego, tutto il pubblico impiego, compreso il comparto sicurezza e difesa che solo qualche giorno fa era stato dichiarato “specifico” con legge dello Stato. Già, proprio quella “specificità” che Governo, maggioranza (il ministro La Russa ed il senatore Gasparri su tutti) e qualche rappresentanza militare (Cocer Esercito e Cocer Carabinieri in particolare) avevano dipinto con toni trionfalistici come “una grande conquista per tutti i militari, foriera di futuri vantaggi economici e previdenziali” che avrebbe garantito l’esclusione del comparto dai tagli inevitabilmente previsti per il pubblico impiego.

Alla prova dei fatti, il comparto è stato inserito nei tagli ed, anzi, sembra essere quello che paga il dazio maggiore visto che, oltre al congelamento delle retribuzioni fino al 2013 previsto per tutto il lavoro pubblico, si vede eliminare i fondi appostati dalla finanziaria 2004 per il riordino (oltre 320 milioni di euro), eliminare l’attribuzione dell’indennità di comando terrestre e la c.d. “ausiliaria”. Dunque, addio al riordino, al rinnovo del contratto ed a quegli ultimi vantaggi previdenziali che ancora caratterizzavano il mondo militare in funzione di una specificità che non prevede l’esclusione dai tagli ma, al contrario, l’imposizione di maggiori sacrifici.

Sul fronte, invece, della compressione dei diritti la “specificità” si sta sostanziando, eccome! Imbavagliamento delle voci non controllate o non controllabili (da ottobre infatti, con l’entrata in vigore dell’articolo 1472 del decreto legislativo 266/2010, il Nuovo Codice dell’Ordinamento militare, potrebbe non essere più possibile pubblicare articoli come questo), proposta di riforma della rappresentanza militare senza sindacato né diritto di associazione professionale (neanche per le sole Forze di polizia ad ordinamento militare), proposta di ampliare la competenza della giustizia militare a tutti i reati commessi da militari, ecc..

Dunque, come in pochi temevamo e denunciavamo già da quando fu proposta, la teoria isolazionista della specificità si sta rivelando per quello che è: una trappola ideata e realizzata per comprimere i diritti dei militari e retrocederli dall’attuale condizione di cittadini serie “B” a quella di serie “C” degli anni ‘70.

Gianluca Taccalozzi
Presidente Direttivo nazionale Ficiesse
g.taccalozzi@ficiesse.it


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