MANOVRA: ANM PROCLAMA SCIOPERO, TEMPI E MODI DECISI SABATO. DECISE ANCHE GIORNATE PROTESTA E STOP AD ATTIVITA' DI SUPPLENZA
MANOVRA: ANM PROCLAMA SCIOPERO, TEMPI E MODI DECISI SABATO
DECISE ANCHE GIORNATE PROTESTA E STOP AD ATTIVITA' DI SUPPLENZA
(ANSA) - ROMA, 3 GIU - L' Anm, insieme con le altre
magistrature, proclama lo sciopero contro la manovra economica
del Governo. La Giunta esecutiva proporrà al Comitato direttivo
centrale in programma sabato prossimo, 5 giugno, tempi e
modalita' della protesta. Il sindacato delle toghe ha deciso
anche giornate di protesta e la mobilitazione con sospensione
delle attività di supplenza.
''I magistrati - spieda la Giunta - sono consapevoli della
crisi economica in cui versa il Paese e non intendono sottrarsi
al loro dovere di cittadini e di contribuenti, ma devono
denunciare che le misure approvate dal Governo sono
ingiustamente punitive nei loro confronti e di tutto il settore
pubblico. E' inaccettabile essere considerati non una risorsa,
ma un costo o addirittura uno spreco per la giustizia''.
(SEGUE).
MANOVRA: ANM PROCLAMA SCIOPERO, TEMPI E MODI DECISI SABATO (2)
(ANSA) - ROMA, 3 GIU - Per la giunta esecutiva centrale dell'
Anm ''questa manovra incide unicamente sul pubblico impiego,
senza colpire gli evasori fiscali (già beneficiati da numerosi
condoni), i patrimoni illeciti, le grandi rendite e le
ricchezze del settore privato; paralizza l'intero sistema
giudiziario e scredita e mortifica il personale amministrativo;
e svilisce la dignità della funzione giudiziaria e mina
l'indipendenza e l'autonomia della magistratura''.
Il pacchetto di interventi decisi dal governo, inoltre,
''incide in misura rilevante sulle retribuzioni dei magistrati
nella prima fase della carriera, soprattutto dei più giovani che
subiscono una riduzione di stipendio fino al 30 per cento.
Questo significherà allontanare i giovani dalla magistratura;
colpisce in maniera iniqua, indiscriminata e casuale. Ad
esempio: un pubblico dipendente (magistrato o altro funzionario)
con uno stipendio lordo di 150.000 euro subirà un taglio di
stipendio di 3.000 euro lordi l'anno (cioè il 2% dello
stipendio), mentre un magistrato di prima nomina con uno
stipendio lordo di circa 40.000 euro subirà tagli complessivi
per circa 10.000 euro lordi l'anno (circa il 25% dello
stipendio)''.
L'Anm rinnova, quindi, al governo la richiesta di
''interventi strutturali che consentirebbero di ridurre le spese
nel settore giustizia e di recuperare risorse per lo Stato,
secondo le proposte più volte avanzate dalla magistra-tura
associata: la soppressione dei piccoli Tribunali, delle sezioni
distaccate di Tribunale e della metà degli Uffici del Giudice di
pace; misure che consentirebbero di risparmiare, a regime,
decine di milioni di euro; il recupero delle pene pecuniarie e
delle spese di giustizia, circa 1 miliardo di euro l'anno;
la sospensione dei processi con imputati irreperibili (che
costano decine di milioni di euro solo per il pagamento delle
spese di patrocinio)''.
I magistrati - conclude la nota della Giunta - ''intendono
denunciare all'opinione pubblica e al Paese le gravi disfunzioni
del sistema giudiziario, rappresentando le attività di supplenza
di cui si fanno carico quotidianamente nell'interesse dei
cittadini''.
(ANSA).