INCHIESTE BARI: GDF PAGLINO, L'UFFICIALE SI DIFENDE MA IL GIP CONFERMA L'ARRESTO - DOMICILIARI PER 2 FINAZIERI A MILANO, ABUSI SU PROSTITUTE - RICICLAGGIO: EX PRESIDENTE ANCE, AVEVA TALPA NELLA GDF - FISCO: SEQUESTRATO A CHIASSO ASSEGNO 80 MILIONI EURO
INCHIESTE BARI: GDF PAGLINO, NON SONO TALPA NE' STALKER/ANSA
L'UFFICIALE SI DIFENDE MA IL GIP CONFERMA L'ARRESTO
(di Roberto Buonavoglia)
(ANSA) - BARI, 4 GIU - ''Non sono ne' una talpa, ne' uno
stalker. Ho solo usato i telefoni di servizio per fini
privati''. Si e' difeso cosi' il tenente colonnello della
Guardia di finanza Salvatore Paglino, da tre giorni agli arresti
domiciliari con l'accusa di peculato. L'ufficiale e' anche
indiziato di aver passato a tre giornaliste notizie riservate e
di aver molestato con telefonate e sms una cronista e la escort
Terry De Nicolo', pezzo forte della scuderia di Gianpi
Tarantini. Ma le sue spiegazioni non sono state sufficienti ad
indurre il gip Sergio Di Paola a rivalutare il quadro
indiziario: quindi, per l'ufficiale il giudice ha confermato la
misura degli arresti domiciliari, cosi' come aveva chiesto
l'accusa.
Durante l'interrogatorio Paglino si e' difeso per circa
un'ora e mezza. Ha detto al giudice che le notizie passate alle
tre giornaliste si riferivano a fatti non piu' coperti dal
segreto d'ufficio perche' le stesse erano gia' state comunicate
agli indagati o, addirittura, riferite ai mass media durante le
conferenze stampa. Per quanto riguarda lo stalking, l'accusa -
peraltro gia' rigettata dal gip - e' stata respinta
dall'ufficiale che ha sostanzialmente detto che era solito
mandare sms agli amici per invitarli a prendere un caffe'. Sullo
stalking ai danni di Terry De Nicolo', testimone nelle indagini
sul giro di ragazze del calibro di Patrizia D'Addario a Palazzo
Grazioli, e' stato piu' esplicito. ''La vedevo agitata - ha
spiegato - pensavo che sapesse di piu' sui fatti che volevamo
accertare, quindi ho tentato di capire se ci fosse qualcosa di
utile agli accertamenti in corso''. Insomma, ha spiegato di aver
fatto il proprio lavoro di investigatore.
Sul peculato il difensore del militare, Michele De Pascale,
ha fatto notare al gip che l'uso dei telefoni di servizio (due
utenze fisse e una mobile) per compiere i presunti episodi di
stalking costituisce al massimo 'peculato d'uso', che e' meno
grave della fattispecie di 'peculato proprio' contestata dal
giudice nel provvedimento d'arresto. Paglino, durante
l'interrogatorio, e' apparso provato. Al suo difensore, prima
dell'udienza, ha confessato: ''Non avrei mai pensato che dopo 30
anni di onorata carriera mi sarei trovato in una situazione
odiosa come questa''.
Dopo l'interrogatorio i pm inquirenti, Teresa Iodice e
Giuseppe Dentamaro, sono tornati a lavorare all'indagine per
cercare nuovi elementi a sostegno della tesi accusatoria. Il
lavoro che intendono fare e' di rivalutare gli atti giudiziari e
di trasformare l'accusa di stalking (che il giudice ha ritenuto
priva dei gravi indizi) in corruzione.
Secondo il ragionamento accusatorio, Paglino ha fornito
notizie e ceduto atti giudiziari solo per ottenere (senza mai
riuscirci) incontri di piacere, che erano il chiodo fisso
dell'ufficiale. Ma anche questa ricostruzione dei fatti,
avvalorata da qualche intercettazione telefonica, e' tutta da
provare. I magistrati ci proveranno con nuovi interrogatori, poi
si concentreranno sull'altra parte dell'inchiesta, quella sulla
pubblicazione dei verbali secretati di Gianpaolo Tarantini e su
altre fughe di notizie relative alle indagini in corso da parte
delle procure di Trani e Bari. In questo filone investigativo
sarebbero coinvolti pubblici ufficiali in servizio a Trani, la
stessa citta' in cui ha sede la piccola procura che ha indagato
il premier Silvio Berlusconi per la vicenda Agcom-Annozero.
(ANSA).
DOMICILIARI PER 2 FINAZIERI A MILANO, ABUSI SU PROSTITUTE
(ANSA) - MILANO, 4 GIU - Arresti domiciliari per due
ufficiali del Gruppo Pronto Impiego di Milano. La misura, emessa
dal gip del Tribunale di Milano Chiara Valori, e' stata eseguita
oggi dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.
Si tratta di uno sviluppo dell'inchiesta dei pm Marco Ghezzi
e Cristiana Roveda della Procura della Repubblica di Milano, su
episodi di violenza sessuale consumati ai danni di prostitute da
parte di militari del Corpo: i due ufficiali sono accusati di
aver ostacolato le indagini sui comportamenti illeciti dei loro
dipendenti; per questo, nei loro confronti sono contestati i
reati di favoreggiamento, minacce e falso ideologico. (ANSA).
RICICLAGGIO: EX PRESIDENTE ANCE, AVEVA TALPA NELLA GDF
(ANSA) - CALTANISSETTA, 4 GIU - Pietro Di Vincenzo,
l'imprenditore arrestato all'alba di oggi dalla guardia di
finanza e dalla Dia di Caltanissetta, poteva contare su una
talpa all'interno delle Fiamme gialle. Il particolare e' emerso
durante la conferenza stampa di questa mattina in tribunale alla
presenza del procuratore capo, Sergio Lari, dei vertici
provinciali della Dia e della guardia di finanza e del
comandante generale della Regione Sicilia delle Fiamme Gialle.
''In uno dei nascondigli utilizzati dall'imprenditore - ha
spiegato Lari - e' stata trovata una annotazione di servizio del
Gico ai superiori contenente l'elenco dei beni dell'imprenditore
da sequestrare. Sulla scorta di questo documento Di Vincenzo
accelero' la finta cessione di rami d'azienda e beni immobili''.
L'inchiesta ha consentito di individuare oltre 160 depositi
bancari intitolati a prestanome cioe' dipendenti costretti a
cedere un terzo del loro stipendio pena il licenziamento. Gli
investigatori sospettano anche l'esistenza di fondi all'estero.
Verificata la posizione reddituale e patrimoniale di oltre 1.500
dipendenti delle societa' riconduicibili a Di Vincenzo che gia'
nel 2006 era stato soggetto ad un sequestro preventivo di Gico e
Finanza stimato in circa 260 milioni di euro. La procura di
Caltanissetta ed il comando generale della Sicilia della guardia
di finanza stanno cercando di individuare la talpa, ma fino ad
oggi senza successo. (ANSA).
FISCO: SEQUESTRATO A CHIASSO ASSEGNO 80 MILIONI EURO
(ANSA) - MILANO, 4 GIU - Un assegno dell'importo di
97.250.000 dollari americani, pari a euro 80.008.227 e' stato
sequestrato dai Funzionari della Dogana in collaborazione con i
militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Ponte Chiasso,
presso il valico ferroviario internazionale di Chiasso.
L'assegno, intestato a un conto acceso presso la sede
americana della banca HSBC, era in possesso di un imprenditore
edile bergamasco di 60 anni. L'uomo dalla stazione ferroviaria
di Chiasso stava per salire a bordo di un treno con cui avrebbe
raggiunto Milano. Gia' una decina di anni fa era stato
controllato a Chiasso a bordo di un treno che da Bruxelles
andava a Milano ed era stato trovato in possesso di
documentazione valutaria relativa a consistenti disponibilita'
finanziarie all'estero.
Sempre nell'ambito dei controlli contro il traffico illecito
di valuta, su un treno proveniente da Lugano e' stato bloccato
un cittadino croato di 50 anni, che trasportava con se' valuta
non dichiarata per 19.800 dollari americani e 72 titoli al
portatore emessi dal Governo degli Stati Uniti Messicani.
(ANSA).