2 GIUGNO: PETTO IN FUORI E RABBIA DENTRO. L'AMAREZZA DEI MILITARI IN UNA PARATA PIENA DI CONTRADDIZIONI (ItaliaOggi)

lunedì 07 giugno 2010

 

ItaliaOggi
Numero 131 pag. 8 del 3/6/2010

Petto in fuori e rabbia dentro

 

 

 


Letta bacia Bertolaso, D'Alema parla con De Gennaro. E Berlusconi scherza con la crocerossina

Per sapere quanti e quali sentimenti si mischiano in questi giorni in Italia sarebbe bastato fare un salto alla parata militare del 2 giugno. Ci si sarebbe imbattuti nell'orgoglio ma anche nella rabbia dei militari per i tagli subiti dalla manovra finanziaria. Nella solidarietà e nell'affetto che Gianni Letta dimostra con due baci assestati sulle guance di Guido Bertolaso al termine della sfilata della Protezione civile. Nell'amor patrio del capo dello stato, Giorgio Napolitano. Nell'orgoglio del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che tiene la tribuna autorità come una rock star il suo palco. Ma soprattutto si sarebbe respirata l'italianità degli italiani assiepati lungo i fori imperiali per i loro fanti di terra, di cielo e di mare. Una risposta, come soltanto la gente comune sa dare, all'assenza della Lega e di tanti ministri: il ministro dell'Interno, Roberto Maroni per la terza volta ha preferito Varese e le cover di Andrea Bocelli e Gino Paoli all'inno di Mameli. Mai come quest'anno la parata militare del 2 giugno è stata occasione di spunti e riflessioni. Tra i sentimenti di sicuro non ci sono stati imbarazzo e il fastidio di Silvio Berlusconi alla vista di Gianfranco Fini. Il presidente della Camera era in Afghanistan per portare la vicinanza del paese ai militari impegnati nella missione internazionale. Mossa di cui evidentemente se ne sentiva il bisogno. Perché ciò che stride di più, rivedendo il film della parata, è la differenza tra il dire e il fare che la politica mostra nei confronti dei militari. Ieri uomini e donne delle forze armate hanno marciato petto in fuori e rabbia in dentro per uno stato che nei fatti li aveva appena puniti con una manovra pesantissima per loro. C'erano quelli delle missioni internazionali, presentati con orgoglio e applauditi con viva partecipazione dalle istituzioni eppure tra i più colpiti dalla Finanziaria visto che a decorrere dal prossimo anno sarà decurtata l'indennità di campagna. La misura colpirà i giovani, ovvero il bacino con il quale facciamo bella figura all'estero. La loro amarezza è la stessa di quella che aveva espresso due giorni fa il generale di corpo d'armata, Domenico Rossi. Ovvero che ieri ha aperto la parata in qualità di comandante delle truppe partecipanti alla parata. Ebbene Rossi alla vigilia non esitava a sottolineare una «oggettiva sperequazione a danno del comparto difesa e sicurezza». Oggi che la Finanziaria è realtà, a Italia Oggi dice che preferisce di non commentare in attesa di studiare bene il testo.
Smaltiti i sentimenti del 2 giugno che si è dato appuntamento in via dei fori imperiali restano le curiosità. La curiosità, per esempio, di sapere che cosa si saranno detti Gianni De Gennaro, l'uomo che coordina i servizi segreti, Gianni Letta che dei servizi detiene la delega a palazzo Chigi, e Massimo D'Alema che sui servizi mette becco in qualità di presidente del Copasir.
Ma alla fine, come canterebbe egli stesso, meno male che c'è Silvio Berlusconi a regalare una sua particolare parata. Per il capo dello stato è una gioia esserci. Lo dimostrano la mimica facciale, i gesti. A Napolitano aveva sistemato la sedia affinché fosse ben piantata sul pavimento. E con il capo dello stato parla spesso con ritrovata cordialità. Alla vista di Rocco Buttiglione è tutto baci e abbracci, una parolina alla presidente del Lazio, Renata Polverini. E che show al passaggio delle crocerossine. Il suo braccio destro fende l'aria disegnando un tondo di apprezzamento al passaggio della crocerossina con la gonna. Per le cose serie c'è Gianni Letta, con il quale parla fitto prima che la festa cominci.
 

 

L'amarezza dei militari in una parata piena di contraddizioni

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Di Emilio Gioventù


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