RISPOSTA ALL’ARTICOLO DI PIERO LAPORTA SU ITALIA OGGI: PIENAMENTE D’ACCORDO SULL’ANALISI, MA SINDACATO E ASSOCIAZIONISMO PROFESSIONALE SONO LA SOLUZIONE, MENTRE IL MIRAGGIO È SPERARE IN VERTICI “ILLUMINATI” – di Gianluca Taccalozzi
Pubblichiamo un intervento di Gianluca Taccalozzi sui contenuti dell’articolo apparso su Italia Oggi del 3 giugno 2010 a firma di Piero Laporta e pubblicato su questo sito alla pagina http://www.ficiesse.it/news.php?id=4006. Il titolo è della redazione del sito.
Il 3 giugno scorso, su “Italia Oggi” è stato pubblicato un interessante articolo di Pietro Laporta dal titolo “Quel miraggio del sindacato militare” nel quale l’autore si è prodotto in una sintetica analisi sull’atteggiamento adottato dai governi degli ultimi due decenni che, evidentemente su indicazione degli ambienti militari, hanno moltiplicato le posizioni e gli uffici dirigenziali ed allungato a dismisura la catena di comando, senza incidere minimamente, anzi amplificando, quegli sprechi e quelle inefficienze che gli addetti ai lavori conoscono perfettamente.
Tale situazione di cronico malgoverno viene ora enfatizzata dalla manovra economica di questi giorni, quando, afferma ancora Laporta, invece di incidere sugli sprechi e sulle inefficienze di cui si è detto, si è preferito, NELLA PIÙ ASSOLUTA SEGRETEZZA E SENZA IL COINVOLGIMENTO DELLE RAPPRESENTANZE, operare pesanti tagli sulle retribuzioni che incideranno in misura maggiore sui gradi medio-bassi rispetto a quelli più elevati.
Laporta punta il dito in particolare sulla segretezza nella quale sono stati concepiti e poi approvati detti provvedimenti, definita escremento della democrazia che non ha permesso alle rappresentanze militari di svolgere il loro compito consultivo. L’autore esprime inoltre preoccupazione per il contesto che va realizzandosi e teme che una azione miope del governo e dei vertici militari, esasperando il malcontento dei gradi medio-bassi e svilendo il ruolo della rappresentanza militare, possa condurre alla concessione del sindacato militare. Una soluzione, quest’ultima, definita come un miraggio che finirà con il peggiorare le cose.
Condivido completamente l’analisi di Laporta sul mal governo, sulla criticità della situazione e, soprattutto, sulla segretezza con la quale vengono adottati i provvedimenti che riguardano il settore militare.
Aggiungo a quanto decritto da Laporta che, nel solco della teoria isolazionista portata avanti dall’attuale maggioranza di governo, si sta addirittura tentando di aumentare l’autonomia e la segretezza delle amministrazioni militari, in completa controtendenza rispetto al resto dell’Europa e rispetto a quanto proposto dal ministro Brunetta per il resto del pubblico impiego.
Vanno nella direzione “isolazionista”, per citare i fatti più importanti ed inquietanti, la proposta di una riforma della rappresentanza militare che disconoscerebbe la maggior parte delle conquiste raggiunte dai lavoratori militari negli ultimi decenni, la furbesca modifica dell’articolo 9 della legge 382/1978, inserita nel nuovo articolo 1472 del cosiddetto “Codice dell’ordinamento militare”, con la quale dal mese di ottobre verrà gravemente limitata ai militari la libertà di manifestazione del pensiero, l’ampliamento ingiustificato e indiscriminato delle fattispecie di reato militare proposto da un recente progetto di legge a firma dell’onorevole Cirielli.
D’accordo, quindi, sull’analisi. Ma, al contrario di quanto afferma Laporta, sono convinto che il riconoscimento dei diritti sindacali per le Forze di polizia e del diritto di associazione professionale per le Forze armate SIANO NON IL “MIRAGGIO” MA LA SOLUZIONE e che possano costituire gli strumenti migliori per garantire quella trasparenza e quel controllo democratico in grado di combattere efficacemente ogni genere di “escremento della democrazia”.
Viceversa, mi sembra che la storia recente insegni come costituisca un “miraggio” proprio ciò che implicitamente auspica Laporta, ovvero affidare ogni speranza di miglioramento a gerarchie “illuminate” e a governi che antepongano l’interesse collettivo al consenso fine a se stesso.
GIANLUCA TACCALOZZI
Presidente Direttivo nazionale Ficiesse
g.taccalozzi@ficiesse.it