CARO DALESSANDRO, SMETTIAMOLA CON LA VECCHIA BATTUTA DI GASPARRI SULLE “18MILA LIRE DI D’ALEMA E I POCO PIÙ EURO DI PRODI” O RISCHIAMO DI FARE DISINFORMAZIONE – di Roberto Tofanelli

lunedì 14 giugno 2010

CARO DALESSANDRO, SMETTIAMOLA CON LA VECCHIA BATTUTA DI GASPARRI SULLE “18MILA LIRE DI D’ALEMA E I POCO PIÙ EURO DI PRODI” O RISCHIAMO DI FARE DISINFORMAZIONE

Pubblichiamo un intervento di Roberto Tofanelli in merito ad alcun i contenuti dell’articolo di Raffaele Dalessandro apparso su questo sito il 10 giugno scorso (http://www.ficiesse.it/news.php?id=4037). Il titolo è della redazione del sito.


Ho letto con attenzione l’articolo del delegato Cocer Raffaele Dalessandro. Devo dire di essere rimasto basito. Non riesco a concepire come, a parziale giustificazione, forse, dell’atteggiamento del governo di riconoscere la sola vacanza contrattuale per il biennio economico 2008/2009 e di applicare in maniera per certi versi peggiorativa i vari tagli agli stanziamenti per il personale del pubblico impiego nonché il blocco dei rinnovi contrattuali, si ritiri fuori una delle più balsane leggende metropolitane di ormai antica memoria.

Mi riferisco, tanto per essere chiari e andare subito alla questione, al seguente passaggio dell’articolo: <<Dopo le 18 mila lire di D’Alema ed i poco più euro di Prodi, elargiti come elemosina nei contratti di settore stipulati sotto quei Governi, quella di oggi resta una pagina ancor più dolorosa e mortificante, soprattutto per chi presta con dedizione il suo servizio allo Stato.>>

Ebbene, sarò fatto male, ma a me piace parlare sia delle cose che conosco, sia di quelle che non conosco. E mi piace aver i dubbi. Adoro averli perché mi sprona a ricercare, a studiare, a leggere e mi permette di non avere un amor proprio, alto sì, ma tale da non sfociare nella supponenza.

Pertanto sono andato a riprendermi questi famosi “contratti di settore stipulati sotto quei governi”, atteso che le cifre indicate nell’articolo mi sembravano quantomeno “inattese” (nell’accezione informatica del termine) se confrontate con quanto conservato nella mia labile memoria.

Per l’ultimo contratto devo dire che ho avuto meno difficoltà. Ricordo infatti che per il biennio economico 2006/2007 fu stanziato un importo riferito al grado di M.C. (ex VII livello), pari a 124 lordi ai quali si è aggiunto l’importo di euro 36 in forza di quanto ottenuto in sede di “coda contrattuale”. Un risultato che non commento per non rendere un confronto con le ultime proposte “pre-blocco contratti” dell’attuale governo (mi pare si parlasse di un importo di euro 80 circa lordi) veramente improponibile o, come si ama dire in questo periodo, irricevibile. Per i più curiosi e per quanti siano in grado meglio di me di analizzare provvedimenti normativi, allego il D.P.R. 170/2007 ed il D.P.R. 59/2009.

Ricordo un particolare riferibile a questi provvedimenti, ricordo un Ministro della Repubblica, il nostro Ministro della F.P. Renato Brunetta il quale, commentando le proteste dei sindacati per l’inadeguato (anzi per alcuni addetti ai lavori “omesso” atteso che nella legge finanziaria non c’era un euro) stanziamento delle risorse per i rinnovi contrattuali, sostenne che i poliziotti non si dovevano lamentare perché con l’ultimo contratto che “lui” aveva firmato erano stati loro riconosciuti ben 160 euro di aumento (la cifra vi ricorda qualcosa?). E giù tutti i sindacati (riconducibili a sigle confederate, autonomi, di centro, di destra e di sinistra) a dire che quell’importo era relativo all’ultimo contratto (biennio 2006/2007) siglato con il Governo Prodi, in aperta smentita con quanto asserito dal Ministro Brunetta.

Evito di riproporre i commenti di risposta del Ministro perché ci porterebbero fuori tema, tuttavia con questo credo di aver concluso la mia personalissima analisi del concetto dei “poco più euro di Prodi”.

Passerei, se qualcuno tra voi avrà ancora la bontà di seguirmi al fantomatico contratto delle “18 mila lire di D’Alema”.

Sappiamo che esiste una Gazzetta Ufficiale ma devo dire che, per pigrizia, Google ci può dare una mano o, altrimenti, si può ricercare comodamente nei siti dei vari sindacati delle Forze di Polizia (confederati, di destra, di centro, di sinistra ed autonomi), i quali rendono disponibili tutti i provvedimenti di contrattazione e (bontà loro) di concertazione.

D’Alema, come Presidente del Consiglio, appose la propria firma in calce al D.P.R. 254/1999 che allego per una lettura completa. Da un’analisi del testo, e vi giuro che ho cercato di leggerlo attentamente, non ho trovato traccia delle fantomatiche “18 mila lire”. Vi confesso che anche io ricordo le dichiarazione di alcuni politici dell’allora opposizione (in particolare dell’onorevole Gasparri, attualmente capogruppo Pdl al Senato) su queste “18 mila lire”. Anzi, a dire il vero, questa storia, o questione come preferite, delle “18 mila lire” è andata avanti per anni (soprattutto a dire il vero tra i colleghi, i politici, a parte il Sen. Gasparri, dopo un po’ hanno smesso di rammentarla).

L’articolo 42 del citato “contratto di D’Alema” per il biennio economico 1998/1999, siglato il 16.03.1999 prevedeva, sottolineo a regime, un aumento o un incremento, che dir si voglia, pari a lire 83.000 per il VII livello (M.C.). A questo importo andrebbe aggiunto l’incremento dell’indennità pensionabile e, qualora previsto, dell’assegno funzionale. Evito questi calcoli con il vostro permesso perché mi pare di palmare evidenza di essere riuscito a chiarire che quel contratto le famose “18 mila lire” non le prevedeva.

Ora, concludo veramente, non è che con queste mie parole (e lo dico alla fine non per discolparmi ma piuttosto per ostinato spirito di libertà), voglia pensare o permettermi di difendere o attaccare questo o quell’onorevole, senatore, ministro, presidente del consiglio protempore, sindacato di forze di polizia, organo di rappresentanza militare, delegato dell’epoca o attuale. Vorrei solo dire che a me il prosciutto piace molto, ma abbinato con il cosiddetto “pane sciapo” toscano (senza sale per chi non lo sapesse) e di solito non prendo le fette di questa vera leccornia e le guardo in controluce per vedere se le trasparenze dei filamenti mi permettano di vedere cose mai viste prima, non foss’altro perché mi piace che vada a stimolare le mie papille gustative e non offuschi, seppur involontariamente, la mia vista.

Tuttavia, qualora fosse possibile raggiungere un provvedimento di concertazione per il biennio 2008/2009 pari a quanto ottenuto con il D.P.R. 170 del 2007, sarei disposto sinceramente ad accontentarmi di quei”poco più di euro” (124 euro ricordo, più la coda contrattuale).

Il fatto è che, purtroppo, stante il blocco dei rinnovi contrattuali e la corresponsione della sola vacanza contrattuale per il biennio economico 2008/2009 (con il record che attualmente percepiamo una doppia vacanza contrattuale, mai accaduto prima) devo dire, vergognandomene un po’ lo ammetto, che sarei addirittura capace di accontentarmi di quelle fantomatiche (e frutto, come dimostrato, di antiquata leggenda metropolitana) “18 mila lire”: 83 mila lire più l’incremento dell’indennità pensionabile e dell’assegno funzionale qualora dovuto.


ROBERTO TOFANELLI
Segretario nazionale Ficiesse
r.tofanelli@ficiesse.it

 


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