MANOVRA ECONOMICA, FACCIAMO DUE CONTI PER VEDERE COSA PERDE UN APPARTENENTE ALLA GDF (O AD ALTRA FORZA DI POLIZIA E FORZA ARMATA) IN CASO DI PASSAGGIO DI GRADO O DI RUOLO E SE VA IN MISSIONE ALL’ESTERO – di Francesco Zavattolo
MANOVRA ECONOMICA, FACCIAMO DUE CONTI PER VEDERE COSA PERDE UN APPARTENENTE ALLA GDF (O AD ALTRA FORZA DI POLIZIA E FORZA ARMATA) IN CASO DI PASSAGGIO DI GRADO O DI RUOLO E SE VA IN MISSIONE ALL’ESTERO
Pubblichiamo di seguito l'articolo di Francesco Zavattolo sulla manovra economica. Il titolo è della redazione del sito.
L’ormai famigerata manovra economica finalizzata al contenimento della spesa pubblica e alla lotta all’evasione fiscale varata dal Governo lo scorso 31 maggio è in questi giorni al vaglio del Parlamento per la conversione in legge.
Gli stati maggiori del PDL si sono trovati assediati da un vero e proprio profluvio di critiche piovute indistintamente da tutti i sindacati di Polizia e, stavolta, anche da tutti i Cocer, che hanno finalmente risvegliato un orgoglio che sembrava ormai spento (con l’unica eccezione, ad onor del vero, del Consiglio centrale dell’Aeronautica).
Da più parti è stato osservato che per il Comparto sicurezza e difesa la manovra, come presentata, penalizza fortemente gli operatori che assicurano la funzione essenziale dell’ordine e della sicurezza pubblica nel Paese. Proviamo a vedere se è così prendendo in considerazione un paio di disposizioni: l’art. 9, comma 21, per il quale gli aumenti di grado nel periodo 2011-2013 avranno soltanto effetti giuridici e non economici, e il comma 12 dell’art. 6, che dispone al sospensione della diaria di missione estera.
AUMENTI DI GRADO A COSTO ZERO
Il passaggio di grado o il passaggio di ruolo per il personale operante nelle Forze di Polizia (e FF.AA.) è un momento importante: di grande soddisfazione personale, ma anche di grande responsabilità. Si viene investiti, infatti, di funzioni nuove e di più elevato livello e con esse si acquisiscono i doveri collegati alla nuova posizione. Dopo la manovra la nuova e maggiore responsabilità non verrà più controbilanciata (almeno per successivi tre anni) da aumenti della retribuzione.
A puro titolo esemplificativo vediamo quanto può costare il passaggio di grado in termini di mancata corresponsione della retribuzione spettante al grado superiore. Gli importi sotto riportati sono stati elaborati soltanto sulla voce stipendiale e sull’indennità mensile pensionabile, pertanto sono escluse dal computo le indennità accessorie, lo straordinario ed altro. Gli esempi che seguono rappresentano la perdita mensile minima (al netto delle sole ritenute previdenziali) che un appartenente alle Forze di polizia subirà nel triennio 2011-2013 qualora dovesse aumentare di grado:
1. Finanziere/Agente che transita nel ruolo ispettori € 437,84
2. Finanziere/Agente che transita nel ruolo sovrintendenti € 312,03
3. Appuntato che transita ruolo ispettori € 286,45
4. Appuntato che transita ruolo sovrintendenti € 160,64
5. Vicebrigadiere che transita nel ruolo ispettori € 125,81
6. Sottotenente che transita nel grado di Tenente € 98,13
7. Ispettore capo che raggiunge i 10 anni di servizio nel grado € 91,70
8. Appuntato che transita nel grado di Appuntato Scelto € 90,75 (a cui vanno aggiunti € 107 di assegno funzionale al compimento dei 17 anni di servizio)
9. Brigadiere che transita nel grado di Brigadiere Capo € 86,11
10. Finanziere scelto che transita nel grado di Appuntato € 82,93
DIARIA MISSIONE ESTERA
Come abbiamo scritto diverse volte su questo sito, il personale dello Stato impiegato in missione estera percepisce un’indennità di missione soggetta all’interpretazione autentica dell’art. 39-vicies semel, comma 39, del D.L. 273/2005 (convertito con modificazioni nella L. 51/2006). Tale disposizione stabilisce che i trattamenti economici per le missioni estere <<hanno natura accessoria e sono erogati per compensare disagi e rischi collegati all'impiego, obblighi di reperibilità e disponibilità ad orari disagevoli, nonché in sostituzione dei compensi per il lavoro straordinario>>.
Ciò premesso viene da sé che il personale delle Forze di Polizia (e Forze Armate) inviato all’estero per contrastare traffici illeciti, immigrazione clandestina, evasione fiscale e quant’altro, in ragione della norma interpretativa sopraccitata non solo non percepirà le indennità di presenza esterna, festiva o super-festiva, o lo straordinario, emolumenti che sarebbero dovuti se la medesima attività fosse svolta sul territorio nazionale, ma con l’approvazione della manovra non avrà diritto nemmeno all’indennità di missione.
Al di là delle singole attività di polizia giudiziaria il cui sentiero delle indagini porta a varcare i confini nazionali, nel nostro Paese ci sono diverse importanti articolazioni costantemente impegnate in attività su territori esteri. Si pensi ai reparti della Polizia (come PolAria) che si occupano della scorta e traduzione verso i paesi di origine di stranieri respinti o espulsi; si pensi ai reparti della Marina Militare o ai reparti navali della Guardia di finanza impegnati quotidianamente nel contrasto ai traffici illeciti via mare, o nel contrasto all’immigrazione clandestina; si pensi ai reparti di volo della Guardia di Finanza che operano fuori dai confini nazionali sotto l’agenzia europea Fontex per tutelare gli interessi comunitari.
La domanda sorge quindi spontanea: c’è davvero la volontà di contrastare la criminalità e l’evasione fiscale? Gli operatori del Comparto sicurezza e difesa che meritano considerazione sono soltanto quelli impegnati nelle missioni internazionali “di pace” o anche quelli che ogni giorno devono garantire la legalità all’interno del nostro Paese?
FRANCESCO ZAVATTOLO
Segretario nazionale Ficiesse
f.zavattolo@ficiesse.it