PREVIDENZA COMPLEMENTARE, FICIESSE E LA RETE LEGALE INSISTONO NELL'INIZIATIVA GIUDIZIARIA IN FAVORE DI TUTTI: TRE APPELLI AL CONSIGLIO DI STATO CON TRE SOLI RICORRENTI (GDF, PS ED AM) E SPECIALMENTE SENZA CHIEDERE UN EURO A NESSUNO

giovedì 17 giugno 2010

PREVIDENZA COMPLEMENTARE, FICIESSE E LA RETE LEGALE INSISTONO NELL'INIZIATIVA GIUDIZIARIA IN FAVORE DI TUTTI: TRE APPELLI AL CONSIGLIO DI STATO CON TRE SOLI RICORRENTI (GDF, PS ED AM) E SPECIALMENTE SENZA CHIEDERE UN EURO A NESSUNO

Alcune settimane fa abbiamo comunicato (si veda http://www.ficiesse.it/news.php?id=3898 e http://www.ficiesse.it/news.php?id=3921) che i ricorsi presentati per iniziativa de La Rete Legale per il mancato avvio della previdenza complementare in pregiudizio degli appartenenti alle Forze di Polizia e alle Forze Armate hanno avuto tutti esito negativo.

I ricorrenti erano stati complessivamente 607, dei quali 449 in forza a Polizie ad ordinamento militare, 109 di Polizie ad ordinamento civile, 49 a Esercito, Marina e Aeronautica.

Come noto, si è trattato di ricorsi caratterizzati da EVIDENTI FINALITà€ SOLIDARISTICHE, finalità  confermate in modo palese non soltanto dall’importo assoltamente esiguo richiesto a ciascun partecipante (10 euro a titolo definitivo), ma anche dal fatto che un auspicato esito favorevole avrebbe sortito i suoi effetti positivi a vantaggio di tutti gli appartenenti alle Forze di polizia e Forze armate e non soltanto dei ricorrenti.

D’altra parte, come è stato più volte evidenziato (si vedano gli articoli apparsi alle pagine http://www.ficiesse.it/news.php?id=2164 e http://www.ficiesse.it/news.php?id=2172), la gravissima questione del mancato avvio della previdenza complementare NON PUà’ ESSERE RISOLTA PER VIA MERAMENTE GIUDIZIALE. E tale opinione trova puntuale conferma dal sistematico rigetto che, a quel che ci consta, hanno ricevuto anche i ricorsi di tipo "non politico" del cui esito si è avuta notizia.

Nei giorni scorsi sono state approfondite le motivazioni dell sette sentenze emesse dal TAR del Lazio, la cui evidente contraddittorietà  consiglia di insistere nell’iniziativa e di presentare appelli al Consiglio di Stato per ottenere dal supremo Giudice amministrativo:

- la dichiarazione dell'inadempimento del Governo, che nonostante il preciso obbligo di legge non ha avviato le trattative con i sindacati e le rappresentanze militari;

- l'eventuale successiva nomina, in caso di ulteriore inadempimento, di un commissario “ad acta”.

Nei prossimi giorni saranno perciò presentati TRE DISTINTI APPELLI, da parte, però, di TRE SOLI RICORRENTI in servizio rispettivamente presso la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato e l’Aeronautica Militare, per i quali, visto che permangono le finalità  politiche e solidaristiche che hanno consigliato di sviluppare l'iniziativa, NON SARA' CHIESTO UN EURO AD ALCUNO.



 


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