COCER GDF: IL COMPARTO SICUREZZA/DIFESA COLPITO NEI DIRITTI, NELLE RETRIBUZIONI E NELLA CAPACITÀ DI OPERARE
MANOVRA FINANZIARIA 2010: IL COMPARTO SICUREZZA/DIFESA COLPITO NEI DIRITTI, NELLE RETRIBUZIONI E NELLA CAPACITÀ DI OPERARE.
La campagna elettorale dell’attuale maggioranza di Governo è stata incentrata sulla sicurezza del Paese.
A testimonianza della sensibilità mostrata dai cittadini sul tema della sicurezza questo Governo ha più volte riconosciuto a se stesso il merito di alcune brillanti operazioni di polizia, frutto esclusivamente dell’impegno e della dedizione al lavoro ed al Paese del personale in divisa. Impegno che non è mai mancato nonostante i ripetuti tagli subiti dal Comparto.
Oggi la manovra finanziaria chiede ulteriori sacrifici alle amministrazioni e al personale del Comparto. Sacrifici che coprono ben oltre l’11% dell’intero ammontare della manovra stessa.
Infatti, oltre a tagliare il 10% in modo lineare i bilanci delle amministrazioni, si bloccano i contratti per un triennio, si bloccano ai fini economici i passaggi di ruolo e di grado riconoscendo esclusivamente le responsabilità delle mansioni superiori, si pongono tetti alle retribuzioni del triennio 2011-2013 sulla base degli stipendi percepiti nel 2010, si trasforma il TFS in TFR senza prevedere la possibilità di chiedere l’anticipo e di avviare la previdenza complementare, si sottraggono in un sol colpo i 700 milioni di euro accumulati faticosamente in oltre sei anni per avviare il riordino delle carriere da tempo atteso e promesso.
Il tutto determinerà peggioramenti delle retribuzioni del personale del Comparto ben superiori a quelli previsti per l’alta dirigenza pubblica.
Inoltre, in un contesto che vede fortemente indebolite le relazioni sindacali, vi sono provvedimenti legislativi in itinere che compromettono ulteriormente i diritti dei militari e mirano a far rientrare nell’ambito della giurisdizione penale militare anche reati comuni.
Questo in un Paese nel quale è giunto il momento di assestare un colpo mortale all’evasione fiscale e alle ricchezze della criminalità.
Per ottenere questi risultati occorre avere strutture efficienti, personale motivato e adeguatamente retribuito.
In assenza di mutamenti la manovra non assicura nulla di tutto ciò, anzi deprime i bilanci, colpisce retribuzioni già insufficienti e determina incertezza per il futuro degli operatori.
Atteso quanto sopra, il COCER della Guardia di Finanza chiede l’esclusione del comparto dalla manovra, se non altro per dare un minimo di senso al principio di specificità che lo stesso Governo ha voluto formalizzare in un’apposita norma. Il COCER ritiene che la manovra così com’è è irricevibile e che la strada per cambiarla è tortuosa e difficile.
Ma con i COIR e COBAR intraprenderà tutte le iniziative necessarie per farlo.
Stiamo lavorando per un solo interesse: quello del personale della Guardia di Finanza.
Roma, 30 giugno 2010
IL COCER DELLA GUARDIA DI FINANZA