LE FORZE DELL’ORDINE PROTESTANO CONTRO IL SUPERMINISTRO DELL’ECONOMIA. SUL PIEDE DI GUERRA ANCHE LA GUARDIA DI FINANZA (Europa)

martedì 06 luglio 2010

Europa - 6 luglio 2010

Ecco come la polizia risponde a Tremonti

E le forze dell’ordine protestano contro il superministro dell’economia. Agenti pronti allo sciopero bianco, ma non si esclude un’iniziativa più eclatante.

Uno sciopero bianco, se vince la linea soft. Qualcosa di eclatante e a elevato impatto mediatico, se invece vince quella hard. Stremati dalle “sevizie” governative, i poliziotti non ce la fanno più e sono pronti a far sentire forte e chiara la propria voce. Perché ormai di questo governo non si fidano e vogliono mettere in piazza la propria sofferenza: di questo passo non potranno più garantire la sicurezza dei cittadini.
Oggi si vedono i sindacati dei tre corpi di polizia a ordinamento civile (polizia di stato, polizia penitenziaria e corpo forestale), a cui si dovrebbe aggiungere il Cocer della guardia di finanza. Un incontro da cui si attende una contromossa al massiccio attacco che il ministro dell’economia ha sferrato da due anni a questa parte. Tagli al bilancio del Viminale, congelamento degli aumenti contrattuali e delle progressioni di carriera, risparmi sulle dotazioni e sulla benzina per le volanti, per dirne solo qualcuna. A cui s’è aggiunta la goccia che ha fatto traboccare il vaso: l’emendamento Azzollini che vuole ridurre le tredicesime per poliziotti e magistrati. Insomma, quanto basta per provocare più di una semplice arrabbiatura fra chi garantisce l’ordine nel nostro paese. Basta fare un giro sui forum delle forze dell’ordine per capire il malumore della base: c’è chi chiede a gran voce lo sciopero, chi contesta la destra e soprattutto gente come Gasparri, a parole vicina alle forze dell’ordine ma nei fatti lontanissima dagli uomini in divisa. Addirittura c’è chi, in segno di protesta, avanza la proposta di “autoconsegnarsi” negli uffici: invece di salire sulle volanti rimanere a lavorare dietro la scrivania.
Tanto che i sindacati di polizia hanno il loro bel da fare per evitare che la situazione possa esplodere. E la riunione di oggi si inquadra proprio in questa prospettiva: prendere qualche iniziativa di protesta per mettere pressione al governo ma anche per far sì che la base si “sfoghi”. Sul tavolo al momento ci sono varie opzioni. Si ragiona ad esempio sulla possibilità di uno sciopero bianco, ossia di un’applicazione rigida e burocratica di regolamenti e procedure. Una sorta di ostruzionismo, che va a rallentare il lavoro degli uffici e provoca disagi per i cittadini. Ma c’è anche chi pensa ad altre soluzioni. Per Nicola Tanzi, segretario del Sap, sindacato autonomo che guarda a destra, «potremmo pensare di svolgere soltanto il servizio ordinario, senza fare straordinario». «Sarebbe un modo per far capire ai cittadini che cosa accadrà nel prossimo futuro, quando una volta tagliate le risorse non ci saranno più fondi per pagare gli straordinari. Infatti con i tagli previsti dalla manovra finanziaria non sono in gioco solo i nostri stipendi, ma ben altro». Infine, c’è anche chi non esclude qualcosa di più eclatante, come una grande manifestazione da tenere in Lombardia oppure proteste simboliche davanti casa di Berlusconi e Tremonti. Significativo al proposito, che sul piede di guerra ci sia anche la Guardia di finanza, corpo che dipende proprio dal ministro dell’economia.
In ogni caso, nei prossimi giorni si sentirà ancora parlare di forze dell’ordine. Anche perché l’emendamento Azzollini ancora non è stato riformulato.
Una ferita tuttora aperta per gli agenti: la norma taglia-tredicesime, infatti, fu presentata ai sindacati delle forze dell’ordine in tutt’altra veste, ovvero come la volontà di escludere dai tagli della pubblica amministrazione previsti in manovra, promozioni, straordinari e arretrati per le forze dell’ordine. Oltre al danno, quindi, la presa in giro.

Gianni Del Vecchio

 


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