SICUREZZA, ZERO FONDI. IL COCER: PIÙ CUOCHI MA MENO PATTUGLIE (L'Unità )
L’Unità – 2 luglio 2010
SICUREZZA, ZERO FONDI. IL COCER: PIÙ CUOCHI MA MENO PATTUGLIE
Anche i poliziotti in piazza contro la riduzione dei fondi «100mila firme contro i tagli» e per modificare la manovra. A rischio caserme e stazioni di polizia, in strada poche volanti
Poliziotti in piazza in molte città d’Italia per protestare contro i tagli al comparto sicurezza e difesa previsti nella manovra, mentre i Carabinieri denunciano che sempre più colleghi vengono tolti dalle strade per essere impiegati come cuochi (senza avere alcuna specializzazione nè autorizzazione sanitaria). La denuncia arriva dal delegato del Cocer Carabinieri Alessandro Rumore: la strategia del Comando generale e di quelli interregionali per razionalizzare i bilanci, dice, è destinare sempre più Carabinieri ai fornelli per i pranzi dei militari. In questo modo,infatti, si risparmiano i soldi delle convenzioni con ristoranti e cuochi professionisti. Una «assurdità », dice Rumore, che coinvolge molte zone d’Italia «ma soprattutto la Sicilia ». L’esempio fatto è quello di Campobello di Mazara, Trapani: dati alla mano, quest’anno rispetto al 2009 l’attività di prevenzione e repressione
dei reati (tra l’altro in zone ad alta densità mafiosa) risulterebbe inferiore, proprio perchè l’anno scorso erano ancora in vigore le convenzioni con i ristoranti del luogo, mentre quest’anno non sono state rinnovate, il che ha costretto molti Carabinieri ad improvvisarsi cuochi. Anche il Cobar Sicilia, il Consiglio di base di rappresentanza dei Carabinieri, lancia
l’allarme sicurezza per «le pesanti restrizioni che si abbatteranno» su Carabinieri e polizia. E chiede un incontro al presidente del Senato Schifani.
Sono stati molti i Carabinieri che hanno partecipato, ieri, ai vari volantinaggi in molte città d’Italia e al presidio davanti a Montecitorio di tutte le sigle sindacali della polizia, cui hanno aderito anche i colleghi della Guardia di finanza e delle Forze armate. Obiettivo, raccogliere le firme per costringere il Parlamento a rivedere la manovra. I poliziotti aderenti a Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl e Coisp ribadiscono che i tagli alla sicurezza rischiano di provocare la drastica riduzione delle Volanti, nonchè la chiusura di decine di commissariati e stazioni dei Carabinieri. Mentre, ad esempio, non vengono tagliate le auto blu (costo annuo di 21 miliardi, 381 euro per ogni cittadino). I circa 300 agenti impegnati nel presidio
davanti alla Camera lo hanno ripetuto anche ai leader delPd Pierluigi Bersani, dell’Idv Antonio di Pietro e dell’Udc Pierferdinando Casini, che hanno portato la loro solidarietà.
«Il governo ha vinto le elezioni puntando sulla sicurezza -dice il segretario del Sap Nicola Tanzi – ma ha tradito le aspettative». I sindacati di polizia criticano pesantemente anche il ddl intercettazioni. «Si rischia il collasso della polizia giudiziaria e il blocco di molte indagini importanti», dicono. E sono pronti ad arrivare fino alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
LAURA MATTEUCCI
lmatteucci@unita.it