E’ IN DISCUSSIONE ALLA CAMERA LA MODIFICA DEI CODICI MILITARI, DI PACE E DI GUERRA. IL TESTO LICENZIATO DAL SENATO NON APPARE IN LINEA CON LE LEGISLAZIONI VIGENTI NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI.

lunedì 31 gennaio 2005

Pubblichiamo, in allegato, un servizio relativo ad un argomento che se pur importante per i cittadini militari, sembra passare inosservato: la revisione delle norme contenute nei Codici Militari di pace e di guerra. Si tratta di disposizioni che vanno ad incidere notevolmente sulla vita del militare rendendolo “di fatto”, un cittadino “diverso”. Le disposizioni introdotte da un DDL, già licenziato dal Senato, e dal 15 dicembre scorso all’ esame delle Commissioni riunite II e IV della Camera, che, lo ricordiamo costituiscono una delega al Governo, non sembrano andare nella direzione giusta.

Invece di introdurre, almeno per il tempo di pace, la giurisdizione ordinaria anche per i reati “militari”, amplia notevolmente le competenze della giurisdizione “speciale”, creando nuove figure di reato.

Auspichiamo che la sensibilizzazione di coloro ai quali tali norme dovranno applicarsi anche attraverso il coinvolgimento nella discussione dei COCER e delle varie realtà rappresentative, possano ricondurre il testo da approvare nei giusti binari, secondo noi, già indicati dalle legislazioni degli altri Paesi Europei, che sono nostri parteners in tutte le missioni cui partecipano i nostri militari all’estero.

Abbiamo visto dalle ANSA pubblicate nei giorni scorsi la presa di posizione del COCER INTERFORZE, rispetto al provvedimento, mentre martedì 1 febbraio una delegazione dello stesso Organismo sarà ricevuta dalle Commissioni II e IV della Camera. Nell’occasione sarà espresso il dissenso nei confronti delle disposizioni in esame.

Riteniamo nostro dovere, a questo punto, in  coerenza con gli scopi della nostra associazione, sensibilizzare non solo il mondo militare, ma anche tutti i cittadini perché  ci si renda conto che qualora dovesse passare un testo come quello licenziato dal Senato sarebbe la fine di ogni libertà di espressione.

Inoltre aumenterebbero le differenze in tema di diritti tra operatori dello stesso comparto. Infatti nel comparto sicurezza gli operatori ad ordinamento civile sarebbero sottoposti alla giurisdizione ordinaria, mentre quelli ad ordinamento militare a quella “speciale”. In tal modo per una stessa fattispecie, per esempio in un servizio di ordine pubblico allo stadio, si verificherebbero disparità tra un poliziotto ed un finanziere o un carabiniere.

Sono infine da evidenziare i riflessi negativi che avrebbero le disposizioni in esame, qualora approvate così come presentate, nei confronti delle Riforma della Rappresentanza in discussione presso la stessa IV commissione. La libertà di espressione del delegato “militare”, come si concilierà con le norme restrittive del codice? 

 

Il servizio comprende:

           

  1. A.C. 5433;
  2. Un contributo fornito dal Delegato COCER, Maurizio DORI;
  3. Il resoconto dei lavori avviati alla Camera, sedute del 15 e 16 dicembre 2004, con l’intervento del Relatore, On. ROSSI e degli On/li ANGIONI e LUCIDI;
  4. Un articolo stampa  di Domenico GALLO, apparso sull’Unità.

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