ADEMPIERE TUTTI I PROPRI DOVERI PRETENDENDO IL RISPETTO DI TUTTI I PROPRI DIRITTI E CERCARE IL DIALOGO SENZA TEMERE IL CONFRONTO: QUESTA LA RICETTA VINCENTE NELL'ESPERIENZA DEL NORD-EST – di Aldo De Pierro
ADEMPIERE TUTTI I PROPRI DOVERI PRETENDENDO IL RISPETTO DI TUTTI I PROPRI DIRITTI E CERCARE IL DIALOGO SENZA TEMERE IL CONFRONTO: QUESTA LA RICETTA VINCENTE NELL'ESPERIENZA DEL NORD-EST – di Aldo De Pierro
Di seguito un intervento di Aldo De Pierro. Il titolo è della redazione del sito.
Spesso accade che nel corso di incontri con colleghi mi sento dire: “Voi sì che state bene nel nord-est, voi sì che fate valere i vostri diritti, beati voi, etc. etc.”.
In parte è vero, ma non bisogna dimenticare che i citati diritti sono stati conquistati sul campo. Ricordo ancora quando verso la fine degli anni Ottanta e inizio dei Novanta sono cominciate le prime democratiche manifestazioni anche al fianco delle organizzazioni sindacali delle forze di polizia (con i soliti pronti a relazionare).
Erano i primi vagiti di un movimento democratico che voleva lanciare un segnale all’esterno delle caserme e dare visibilità anche agli uomini con le stellette. Un gran bel periodo di cui vado, anzi andiamo, particolarmente fieri, e con ciò penso di interpretare anche il pensiero di tutti coloro che hanno condiviso e combattuto per la rivendicazione di quei sacrosanti diritti. Eravamo animati da un unico spirito e da una consapevolezza: volevano morire in piedi e non vivere in ginocchio .
Queste sono state, in sintesi, le iniziative che hanno portato, anche grazie all’apertura al confronto delle nuove gerarchie, a respirare una nuova aria e all’odierno risultato.
Ricordatelo amici: dialogo e confronto ma anche e soprattutto reciproco rispetto. Non penso però che questo sia da confinare al solo nord-est anzi, soprattutto negli ultimi anni, il vento sta soffiando nella giusta direzione e ben presto spero che in tutta Italia si possa respirare la stessa aria o giungano almeno le prime folate.
Attenti però, perché a volte può succedere che il vento della democrazia aumenti d’intensità trascinando con sé tutto ciò che di buono è stato costruito. Meno male che sono eventi sporadici, come per i mammiferi spiaggiati, che provano con un ultimo colpo di coda a rientrare in acqua. Ma lì è in gioco la vita.
Ritornando al bel nord-est e cavalcando la tesi secondo la quale sì al dialogo, al confronto e al rispetto reciproco, io ho sempre mantenuto le distanze nel rispetto dei ruoli.
L’episodio che ora racconto conferma quanto appena asserito. Un bel giorno - che poi tanto bello non lo è stato - mi vedo recapitare una richiesta di giustificazioni (pensate un po’, a un maresciallo aiutante con 25 anni di servizio) perché durante l’orario di servizio, in tre distinte giornate, avevo consultato il sistema informativo della gestione matricolare. Nella richiesta di chiarimenti venivo invitato a fornire il motivo dell’accesso e se le interrogazioni erano state riportate nel foglio di servizio.
Cosa volete che abbia risposto? Cosa potevo rispondere? Ho solo riferito che: 1) l’interrogazione in argomento non poteva ledere la privacy degli interrogati visto e considerato che il sistema non richiede neanche le motivazioni dell’accesso, come avviene invece per altre interrogazioni; 2) che a volte, in occasione di missione fuori sede, ricorrevo all’interrogazione de qua per conoscere se nella sede di missione prestassero servizio colleghi di corso con i quali eventualmente incontrarsi anche per un semplice abbraccio.
Nessuna sanzione venne irrogata e questo si è verificato non tanto tempo fa in uno di quei reparti dove adesso sento dire “lì sì che state bene”. Ripeto, effettivamente stiamo bene, anche se a volte interviene qualche timido segnali che fa riflettere e bisogna sempre stare allerta.
Un consiglio, cari amici: "guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci; dai loro frutti li riconoscerete" (Matteo,15-16).
Ciao e buone vacanze a tutti.
ALDO DE PIERRO
Segretario nazionale Ficiesse
a.depierro@ficiesse.it