USA: SENATO RESPINGE RICONOSCIMENTO SOLDATI GAY - SICUREZZA: MARONI, VIA LIBERA ASSUNZIONE 4.000 PS E CC - FISCO: TREMONTI, MANI IN TASCA SOLO AGLI EVASORI
USA: SENATO RESPINGE RICONOSCIMENTO SOLDATI GAY / ANSA
CASA BIANCA DELUSA PER SCONFITTA. L'IMPEGNO DI LADY GAGA
(di Luciano Clerico)
(ANSA) - WASHINGTON, 21 SET - Essere soldati gay per
l'America resta un tabu'. Non e' passato oggi al Senato
americano un voto cruciale che avrebbe consentito l'abrogazione
della 'don't ask don't tell', la legge in base alla quale una
persona omosessuale puo' prestare servizio nelle Forze Armate a
patto che non riveli di essere gay.
Nel voto sul Defense Authorization Act (un provvedimento gia'
passato dalla Camera), non e' stato approvato l'emendamento che
prevedeva l'apertura di un dibattito in aula sulla legge. Erano
necessari 60 voti, e l'ostruzionismo compatto dei repubblicani e
di due senatori indipendenti ha imposto il rinvio del dibattito
a data da destinarsi. 'Delusa' la Casa Bianca che conta comunque
su un'abrogazione della legge gia' entro l'anno: ''siamo delusi
di non poter far avanzare questo testo - ha commentato il
portavoce Robert Gibbs - ma continueremo a provarci''.
La 'don't ask don't tell' (Dadt, non chiedere, non dire) e'
una legge vecchia di 17 anni. La introdusse nel 1993 Bill
Clinton, nel tentativo di raggiungere un compromesso con
l'allora esplicito divieto nei confronti dei gay ad entrare
nelle forze armate. Testualmente, la legge americana proibisce a
chiunque ''metta in mostra la propensione o l'intenzione di
manifestare atti omosessuali'' di prestare servizio nelle forze
armate Usa, perche' ''la circostanza creerebbe un rischio
inaccettabile per gli alti standard di moralita', ordine e
disciplina, e coesione che sono l'essenza dalla capacita'
militare''. Ma - sulla base appunto della legge - e' stato
possibile negli ultimi 17 anni seguire questa prassi: l'esercito
non chiede alla recluta il suo orientamento sessuale, la recluta
non lo esplicita. Un atteggiamento ritenuto non solo ipocrita,
ma incostituzionale: il 9 settembre scorso, infatti, la giudice
della California Virginia Phillips ha stabilito che la Dadt
''viola manifestamente i diritti costituzionali''.
Sotto l'amministrazione Obama sono diventate sempre piu'
numerose ed insistenti le voci a favore dell'abrogazione, ma
oggi il Partito democratico del presidente ha dovuto incassare
una battuta d'arresto parlamentare in un giorno 'nero' in cui e'
stata annunciata pure una nuova defezione di peso dallo staff
presidenziale: Lawrence Summers, top advisor economico della
Casa Bianca, lascera' l'incarico entro l'anno rendendo il
segretario al Tesoro Timothy Geithner l'unico 'superstite'
dell'iniziale squadra economica del presidente.
Sul fronte dei soldati gay, era stato stesso ministro della
Difesa, Robert Gates, e il capo degli Stati Maggiori, Mike
Mullen, un paio di mesi fa erano intervenuti per manifestare la
loro ''non contrarieta''' alla revisione della Dadt. Ma
all'interno dell'esercito permangono forti resistenze. Il 24
agosto scorso il generale dei Marines James Conway era uscito
allo scoperto dicendosi ''assolutamente contrario'' ad una
revisione della Dadt: ''Vi posso garantire che la stragrande
maggioranza dei marines preferisce non condividere la stessa
camerata con una persona apertamente omosessuale'' aveva detto.
Oggi anche il generale James Amos, futuro comandante dei
marines, a poche ore dal voto aveva ribadito analoga
contrarieta', sottolineando che l'eventuale abrogazione della
legge costituirebbe in questo momento una ''distrazione'' per i
soldati impegnati in Afghanistan. Con il suo voto, il Senato nei
fatti gli ha dato ragione, anche se i democratici contano di
tornare al voto entro la fine dell'anno.
Restano cosi' delusi non solo i gruppi per i diritti civili,
secondo i quali sono oltre 14 mila i militari gay espulsi dalla
forze armate, ma anche Lady Gaga. L'eccentrica cantante di
origine italiana (si chiama Stefani Joanne Angelina Germanotta),
famosa per i suoi costumi, alla vigilia del voto aveva indossato
quelli di un politico, era andata a Portland, in Maine, e
davanti a 5.000 persone aveva tenuto anziche' un concerto un
comizio. ''E' gioco uno dei valori fondanti dell'America, quello
in cui tutti noi crediamo: la liberta''' aveva detto. Il
messaggio era stato ripreso da tutte le tv nazionali ed era
arrivato anche alle due senatrici repubblicane del Maine, Susan
Collins e Olympia Snowe, che alla vigilia del voto avevano rotto
il fronte repubblicano del 'no' dicendosi ''indecise''. Oggi
anche loro hanno votato contro, come John McCain e tutti i
senatori repubblicani e indipendenti.
Si e' trattato di un voto che per la destra americana assume
un duplice significato: da un lato rilancia la sua capacitÃá di
alzare la voce al Congresso, umiliando la Casa Bianca;
dall'altro però dimostra ancora una volta come il partito
dell'elefantino sia ormai appiattito su posizioni estremiste e
sia ostaggio dei temutissimi 'Tea Party'. A Washington non si
esclude che questa posizione contraria all'allargamento di un
diritto civile possa irritare la potentissima lobby gay e
provocare un moto di protesta contro i repubblicani in vista
delle elezioni di novembre.
SICUREZZA: MARONI, VIA LIBERA ASSUNZIONE 4.000 PS E CC
(ANSA) - ROMA, 21 SET - ''Il GOverno ha dato il via libera
all'assunzione di oltre 4mila tra carabinieri e poliziotti,
oltre a 600 vigili del fuoco, per integrare le forze del'ordine
ed avere un dispositivo sempre all'altezza''. Lo ha detto il
ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervenendo al Tg5.
(ANSA).
FISCO: TREMONTI, MANI IN TASCA SOLO AGLI EVASORI
MINISTRO IN INTERVISTA AD 'OGGI'
(ANSA) - ROMA, 21 SET - ''Non abbiamo inventato nuove tasse o
fatto crescere le aliquote di quelle vecchie, come invece prima
si faceva'' e ''le mani le abbiamo messe solo nelle tasche degli
evasori''. Cosi' il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti in
un'intervista concessa ad 'Oggi'.
Secondo il ministro i dati lo dimostrano ''perche' il
recupero di evasione a luglio 2010 era gia' arrivato a 4,9
miliardi di euro, pari a quasi 10 mila miliardi di vecchie lire.
Premesso tutto questo, proviamo a chiarire l'equivoco tra
'salita' e 'caduta' delle tasse. La signora pressione fiscale
non l'ho mai incontrata per strada. Essa e' una creatura
contabile fatta dal rapporto fra due numeri sovrapposti. Sopra
c'e' il totale delle entrate fiscali, sotto c'e' il Pil,
prodotto nazionale lordo. Se questo cala, e con la crisi e'
calato di circa 6 punti in due anni, anche le entrate fiscali
calano automaticamente, perche' sono applicate proprio sul
prodotto nazionale''. E rispondendo alle critiche
dell'opposizione Tremonti aggiunge: ''gli stessi che oggi
denunciano la 'salita' della pressione fiscale, qualche giorno
fa hanno denunciato la 'caduta' delle entrate fiscali. Mi pare
che sia una polemica un po' schizzata''.
(ANSA).