CARABINIERI:COCER A CASINI,PRESTO DDL RIFORMA RAPPRESENTANZA - IRAQ: ASSOLTI ELICOTTERISTI; IL GUP, NON FURONO CODARDI

sabato 12 febbraio 2005

 

CARABINIERI:COCER A CASINI,PRESTO DDL RIFORMA RAPPRESENTANZA

 

   (ANSA) - ROMA, 9 FEB - Calendarizzare rapidamente il disegno di legge sulla riforma della rappresentanza militare, approvato dalla commissione Difesa della Camera. Lo chiede il Cocer dei carabinieri in una lettera aperta al presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini.

   Cosi', sostiene il Cocer, si potra' giungere, in tempi brevi, alla discussione del provvedimento nelle aule parlamentari ''dove dovranno essere apportate le opportune necessarie modifiche''. In questo modo, aggiunge, ''sara' possibile giungere al rinnovo del mandato previsto per il maggio 2006 con il nuovo assetto delle forze armate a seguito della sospensione della leva e con la tanto auspicata legge di riforma sulla rappresentanza militare, iniziando una nuova vita per il mondo militare''.

   Cio', conclude il Cocer, ''non dubitando del fattivo interessamento del capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giampaolo Di Paola, che tanta apertura ha dimostrato nei confronti della rappresentanza militare''. (ANSA).

 

IRAQ: ASSOLTI ELICOTTERISTI; IL GUP, NON FURONO CODARDI/ANSA

(di Vincenzo Sinapi)

 

   (ANSA) - ROMA, 9 FEB - Assolti ''perche' il fatto non sussiste''. Non furono codardi i quattro elicotteristi che si rifiutarono di volare, in Iraq, denunciando presunte carenze del sistema di protezione dei loro CH47. Lo ha deciso oggi il gup del tribunale militare di Roma, che ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata non solo dalla difesa degli imputati, ma anche dal pubblico ministero.

    I fatti risalgono alla fine del 2003, pochi giorni dopo la strage di Nassiriya, quando i quattro militari dell'Esercito si rifiutarono di salire sui loro elicotteri, non prima pero' di aver segnalato al comando le presunte carenze nel sistema di auto-protezione. Carenze che avrebbero riguardato, in particolare, il dispositivo manuale antimissile, considerato inadeguato perche' avrebbe lasciato scoperto il lato sinistro e quello posteriore destro del velivolo.

   In seguito al loro rifiuto i quattro furono rimpatriati, sospesi dall'attivita' di volo e messi sotto inchiesta: prima con l'ipotesi di reato di ammutinamento, poi derubricato in codardia.

   Dopo un anno di indagini e l'audizione di tutti i protagonisti della vicenda, il pm militare Antonino Intelisano ha chiesto l'archiviazione per i quattro, ritenendo che a loro carico non fossero ravvisabili reati militari. Richiesta che il Gip ha respinto poco piu' di due mesi fa, ordinando poi al pm di formulare il capo d'imputazione.

   Oggi l'udienza preliminare, naturalmente davanti a un diverso giudice. Sono state sentite le parti - gli elicotteristi erano tutti presenti, anche se al termine non hanno voluto parlare con i giornalisti - e sia la difesa, sia il pubblico ministero, hanno concluso il loro intervento con una richiesta di assoluzione. Accolta dal gup, dopo mezz'ora di camera di consiglio.

  ''Abbiamo dimostrato che il loro rifiuto di volare non era determinato da paura, ma solo da spirito professionale, dopo aver evidenziato carenze tecniche degli elicotteri messi a loro disposizione'', ha detto il prof. Franco Coppi, difensore degli imputati. Quindi e' vero che quegli elicotteri non erano sicuri? ''Questo e' un problema che non interessa il processo'', ha risposto Coppi. ''Il problema era soltanto di stabilire se gli imputati avevano agito per una paura personale, quindi, come si dice in gergo, per codardia oppure no. Non so se la sentenza affrontera' la questione della sicurezza degli elicotteri, ma tecnicamente non era questo il problema. Noi dovevamo preoccuparci soltanto di dimostrare che gli imputati non si erano sottratti ai loro doveri di servizio e di disciplina per codardia. Questa accusa e' risultata insussistente''.

   Anche il generale Giulio Fraticelli, capo di Stato maggiore dell'Esercito, distingue tra l'assoluzione - che riguarda l'atteggiamento dei piloti e di cui si e' detto ''soddisfatto'' - e le asserite carenze degli elicotteri. ''La sentenza non implica'' un giudizio negativo sui mezzi, ha affermato Fraticelli. ''I nostri elicotteri erano dotati delle migliori misure di protezione disponibili in quel momento, cosi' come e' sempre successo e come accadra' sempre in futuro''.

   La sentenza, intanto, e' stata accolta con ''sollievo'' da parte della base dei militari. ''La vicenda e' stata vissuta con apprensione ed all'epoca abbiamo espresso solidarieta' ai colleghi e fiducia nella magistratura: siamo dunque soddisfatti - ha dichiarato Giovanni Sabino, del Cocer Esercito - di come e' finita''.

   Soddisfazione anche dal mondo della politica. Per Marco Minniti, responsabile Ds dei problemi dello Stato, e' ''una buona notizia'' e l'accusa di codardia e' ''del tutto paradossale''. Secondo Minniti non si volle ascoltare i piloti quando posero le questioni sulle carenze dei sistemi di protezione: ora ''e' importante che si faccia tesoro di questa esperienza per far si' che le misure di sicurezza vengano prese prima e non sempre dopo qualche tragico evento''.  Anche per il vicepresidente della Commissione Difesa del Senato, il diessino Gaetano Pascarella, i quattro elicotteristi sono ''professionisti, altro che codardi. Non volevano correre rischi inutili, come purtroppo poi i fatti hanno dimostrato''. Per Edouard Ballaman, della Lega, ''giustizia e' fatta''. Ma restano ''alcune ombre sulla vicenda'': ''Come mai - si chiede Ballaman - era stato montato un sistema d'arma sbagliato? Chi aveva dato l'autorizzazione alla sua istallazione sugli elicotteri? Perche' i piloti sono stati accusati di codardia solo dopo che erano stati montati sui mezzi i sistemi idonei? E, infine, esiste un responsabile del doppio acquisto dei sistemi d'arma?''. Un interrogativo anche per Giuseppe Fioroni, dell'esecutivo della Margherita: ''E adesso chi ripaga questi militari dell'orgoglio ferito e dell'onta subita?''. (ANSA).

 


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