DA KABUL - GLI ISTRUTTORI: SONO GIA' 550 GLI ITALIANI, DIVENTERANNO NOVECENTO (Avvenire)

martedì 12 ottobre 2010

Avvenire – 12 ottobre 2010

 DA KABUL

GLI ISTRUTTORI: SONO GIA' 550 GLI ITALIANI, DIVENTERANNO NOVECENTO

 Gli istruttori specializzati in Afghanistan sono, secondo la Nato, al momento insufficienti. Nei giorni scorsi l’Alleanza atlantica ne ha chiesti almeno altri 400, da inviare nelle accademie di polizia e dell’esercito afghano. Gli istruttori italiani nella zona di Herat attualmente sono 550 e diventeranno 900 con l’aumento del nostro contingente. Nei giorni scorsi il tenente generale americano William Caldwell, il capo della missione di addestramento della Nato in Afghanistan, ha sottolineato: «Se non otteniamo gli addestratori che ci servono, la transizione subirà  dei ritardi».
  Attualmente la polizia afghana conta 110mila uomini e dovrebbe arrivare a 134mila unità  entro l’ottobre 2011. L’esercito, invece, annovera 135mila soldati e punta a raggiungere quota 172mila unità  nel giro di un anno. La missione di addestramento della Nato in Afghanistan deve fare i conti con un elevato numero di reclute che non sa leggere e scrivere e con un certo tasso di perdite e diserzioni nei ranghi della forze di sicurezza locali. Quest’ultimo problema, secondo Caldwell, riguarda soprattutto alcuni reparti della polizia e alcune unità  dell’esercito schierate nel sud. Gli istruttori italiani, a detta degli esperti e degli alleati, stanno lavorando molto bene. Ad esempio, secondo alcuni esperti, il tasso di diserzione tra gli uomini istruiti dai nostri carabinieri è di appena 10 su 1.700: vuol dire che si è riusciti a instillare nelle reclute spirito di servizio e di corpo. Anche la Guardia di finanza, con la polizia di frontiera afghana, sta facendo un buon lavoro: oltre a formare ufficiali e funzionari doganali, ci si è concentrati su attività  di analisi e operative su questioni attinenti alla gestione delle finanze pubbliche e al controllo sulla corruzione. ( P.M.Al.)

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