MENO REATI CON MENO SOLDI. CALANO I DELITTI, MA LA 'RIPARTENZA' SULLA CERTEZZA DELLA PENA E' ANCORA AL PALO (La Stampa)

mercoledì 13 ottobre 2010



La Stampa - 13/10/2010

DOSSIER LEGISLATURA AL GIRO DI BOA / MISSIONE 3: PIU' SICUREZZA, PIU' GIUSTIZIA

Meno reati con meno soldi

Resta l'incognita giustizia


Calano i delitti, ma la "ripartenza" sulla certezza della pena è ancora al palo

FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
Sono i temi cruciali per la vita di questo governo, la sicurezza e ancor più la giustizia. I punti su cui il centrodestra ha investito di più. La sicurezza, dunque, ovvero come rispondere alle paure degli italiani. Il messaggio sottinteso al programma elettorale, al riguardo, era chiaro: dei dodici punti al capitolo «Più sicurezza», ben otto erano dedicati agli stranieri. Questa la linea su cui battere; e questo s’è fatto, anche se non mancano i chiaroscuri. Mai più sanatorie indiscriminate, s’era detto, eppure quando s’è trattato di «regolarizzare» colf e badanti sono arrivate trecentomila domande e ne sono state accettate la metà . Occorre un Centro di permanenza temporanea per ogni regione, s’era anche detto: siamo a metà  legislatura e i nuovi centri non ci sono. Il governo però ha fatto il goal più importante. E’ stato stipulato un accordo con la Libia per i respingimenti in mare e sono crollati gli sbarchi: un calo record dell’89,8%.

Aggiustate le cose sul versante dei clandestini, e mostrata la faccia feroce nei confronti dei nomadi, a cui vengono sfasciate le baracche in continuazione, resta la nota dolente dei tagli al bilancio. Mancano uomini; i sindacati lamentano il forte rallentamento del turn over (e infatti s’è ricorso ai militari). Mancano i mezzi, sempre più usurati. E le finanze: si è arrivati al punto che un sindacato autonomo, il Sap, ha portato davanti ai giudici del lavoro la questione degli straordinari che non vengono pagati. Maroni può comunque vantare buoni risultati: calano le rapine (-21,9%), gli omicidi (-4,1%), i furti(-5,3%). Complessivamente, esauriti anche i perniciosi effetti dell’indulto, i reati in due anni sono calati del 10%. Di converso si riempiono le carceri.

Per arrivare a questi risultati è stato chiesto uno sforzo straordinario agli agenti e così, anche se il personale è di meno, sono aumentate le pattuglie sui treni e sulle autostrade. E’ un fatto, però, che a dispetto del programma elettorale non ci si sia quasi più nessun poliziotto o carabiniere di quartiere. Così come è disatteso il primo punto del programma («Aumento progressivo delle risorse per la sicurezza») non compensato dall’uso dei beni sequestrati ai mafiosi.

Anche Angelino Alfano è alle prese con continue proteste. Fotocopiatrici senza carta, macchine senza benzina, udienze senza cancellieri, carceri senza guardie, procure senza pm. Alcuni numeri, innanzitutto: 5 milioni 625 mila i processi civili pendenti; 3 milioni 270 mila quelli penali; 68 mila detenuti, di cui un terzo stranieri. In discussione ci sono riforme profonde che potrebbero cambiare volto alla giustizia e se divenissero realtà  i risparmi sarebbero innegabilmente colossali. Si pensi solo a quel che viene speso in carta e notifiche: tutto superato passando al telematico. Oppure le intercettazioni: se davvero ci fosse il taglio draconiano di telefonate ascoltate, anche la salatissima bolletta del ministero diventerebbe leggera. E se poi il processo divenisse «breve» o anche solo «ragionevole», come dir si voglia, ne beneficerebbe pure il conto economico.

Ma qui ci si addentra in un campo esplosivo. Il processo breve è considerato dai magistrati la tomba della giustizia. Altrettanto la riforma delle intercettazioni. La riforma del processo penale è un intervento talmente vasto che il governo stesso sembra essersi spaventato. Il programma elettorale garantiva poi che sarebbero stati costruiti nuovi carceri, ma ancora non si vedono. In cella il sovraffollamento c’è e ci sarà  ancor più in futuro.

Eppure di giustizia s’è parlato quasi tutti i giorni in questi due anni. Le famose leggi «ad personam» che interessano il Cavaliere tengono banco. Di lodo Alfano, di sentenze della Corte Costituzionale, di processo Mills e di Legittimo impedimento, si sono riempiti i giornali. Il premier, nel suo discorso alle Camere, ha annunciato una fortissima ripartenza. Si torna a parlare di Grandi Riforme, di separazione delle carriere, di sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura, di responsabilità  civile dei giudici. Ma tutto ciò andrà  ora sottoposto al vaglio dei finiani e nessuno, ma davvero nessuno, sa come andrà  a finire la partita.

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