QUELLI DEL PUBBLICO IMPIEGO TRATTATI MEGLIO DEI SOLDATI (ItaliaOggi)

martedì 19 ottobre 2010


ItaliaOggi - Numero 246 pag. 7 del 16/10/2010

QUELLI DEL PUBBLICO IMPIEGO TRATTATI MEGLIO DEI SOLDATI


di Piero La Porta
prlprt@gmail.com


Due settimane fa, Silvio Berlusconi scrisse:«Il lavoro straordinario dei nostri soldati merita di essere conosciuto, considerato e di ricevere il plauso di tutto il nostro paese». Nelle stesse ore la commissione difesa del senato riceveva dal governo, il documento DFP 2011/2013 (Decisione di Finanza Pubblica), per darne un parere. La maggioranza in commissione, alquanto imbarazzata, s'è detta favorevole, raccomandando tuttavia di inserirvi le iniziative del Governo a favore dei militari «concretamente realizzate», come: il riconoscimento della «specificità »; il diverso trattamento delle assenze per malattia rispetto agli altri statali; 60 milioni di euro per agevolazioni fiscali ai redditi fino a 35.000 euro; 80 milioni per perequare il congelamento del trattamento economico; 100 milioni per il contratto 2008-2009; cioè 240 milioni complessivi.
La «specificità » ancora non è legge (e siamo alla quarta lettura) mentre i 240 milioni spalmati su 600 mila uomini (dei quali una piccola minoranza di militari e la più gran parte di polizie), concernono gestioni finanziarie superate. Il futuro è invece sotto la manovra finanziaria estiva che ha colpito il pubblico impiego su tre punti: congelati gli stipendi, bloccati gli incrementi dovuti alle promozioni, ristrette liquidazioni ed età  pensionabile. I militari sono stati toccati in altri quattro punti: indennità  operative, funzionali, di trasferimento e tagli conseguenti sulla buonuscita. Il riordino funzionale, inoltre, costato 770 milioni, è pagato con il decurtamento del budget militare, con ulteriori danni economici. I militari sono dunque colpiti in misura almeno doppia rispetto al pubblico impiego. àˆ davvero singolare tale visione della «specificità ».
L'aspetto più grave è tuttavia il più nascosto. Il Dpf 2011-2013 tratta lo strumento militare come una macchina ferma, che deve solo consumare il meno possibile. àˆ la «vision» della Dc di Cirino Pomicino durante gli anni '80. Si dimentica che i soldati operano in teatri di pace e di guerra, impiegati dallo stesso governo che emana quel Dpf, del tutto privo d'una visione pluriennale per alloggiare, reclutare, addestrare, formare ed equipaggiare, soldati, sottufficiali, ufficiali e reparti. Questa miopia ingravescente da 15 anni ha logorato mezzi, infrastrutture ed equipaggiamenti. Quanto fu consumato non è stato ripristinato, quanto obsoleto non è stato rinnovato, le parti logorate sono sempre meno riparate. Mortificazione del personale e decadimento della struttura portano inesorabilmente a una vulnerabilità  critica, il cui approssimarsi i soldati annusano con un istinto inconfondibile, sperimentato dalla concretezza dei rischi operativi.
Martedì, durante i funerali dei quattro alpini, questo sentimento era palpabile. Malessere del personale e logorio della struttura, sotto le sollecitazioni imprevedibili dei teatri di guerra, producono effetti devastanti.

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