VATICANO E FINANZIERI, SFIDA A CALCIO NEL SEGNO LEALTA' - PRESIDENTE FISI A PROCESSO E' ACCUSATO INSIEME AL COLONNELLO DELLA GDF - SICUREZZA: SAP NUOVE NORME CONTRO I TAGLI - FISCO: REPORT, 30MLD EVASIONE L'ANNO IN DOGANA - FABBRICATI FANTASMA (ANSA)
VATICANO E FINANZIERI, SFIDA A CALCIO NEL SEGNO LEALTA'/ANSA
MONS. PAGANINI, ENTRAMBI VIVIAMO NEL RISPETTO DELLE REGOLE
(di Michele Esposito)
(ANSA) - ROMA, 23 OTT - ''Un altro calcio e' possibile''. E'
questo lo slogan che ha segnato una sfida inedita, combattuta ma
giocata nel rispetto del fair play: quella tra il Vaticano e la
Guardia di Finanza. Oggi a Roma, nel centro logistico 'Villa
Spada' delle Fiamme Gialle, finanzieri e sacerdoti provenienti
da tutto il mondo sono scesi in campo per dare una testimonianza
concreta che lo sport - e in particolare il calcio - ''e' un
momento di unione e di entusiasmo'' nel quale a vincere devono
essere sempre ''l'onesta' e il rispetto per l'avversario'', come
ha evidenziato nella conferenza stampa che ha preceduto il match
monsignor Giorgio Corbellini, vice segretario generale del
Governatorato della Citta' del Vaticano.
Maglia bianca con sul petto una mitra e un pallone da calcio
per la squadra vaticana, una vera e propria multinazionale,
maglia verde finanza invece per i militari. Le due squadre in
campo non si sono certo risparmiate, guidate da allenatori
navigati e dal piglio deciso: Walter Novellino, mister dei
sacerdoti e Gianni De Biasi, in panchina per la Gdf. E alla fine
ad avere la meglio sono stati proprio i finanzieri, che
nonostante le numerose occasioni goal perdute, hanno superato
preti e seminaristi per 1 a 0.
La partita ''e' nata da un'idea della Guardia di Finanza, che
lo scorso giugno ha voluto sfidarci e noi abbiamo accettato
subito'', ha spiegato monsignor Claudio Paganini, presidente
della Clericus Cup, il torneo di calcio vaticano dal quale e'
stata selezionata la squadra che oggi ha sfidato i finanzieri.
E, rispondendo a chi osservava che proprio un mese fa, le
Fiamme Gialle hanno sequestrato 23 milioni di euro dello Ior,
monsignor Paganini ha precisato che ''non c'e' alcun nesso con
l'organizzazione dell'evento. Si tratta solo di una
coincidenza''. Il prelato ha poi ricordato che ''nonostante le
indagini, c'e' perfetta armonia tra il mondo ecclesiale e la
finanza nello scegliere valori comuni, in primo luogo il
rispetto delle regole, e nel portarli avanti''.
Il vescovo Corbellini, prima del match, era stato chiaro: ''a
prevalere devono essere piacere di incontrarsi, lealta' e
rispetto per l'avversario, che non e' un nemico''. E, a chi
chiedeva, se e' piu' ''corretto'' un finanziere o un sacerdote,
Corbellini ha precisato: ''Speriamo entrambi, ma non
dimentichiamo che siamo uomini in ogni caso, sotto qualsiasi
divisa''. (ANSA).
PRESIDENTE FISI A PROCESSO, PER DIFENSORE ACCUSE INFONDATE
E' ACCUSATO INSIEME AL COLONNELLO DELLA GUARDIA DI FINANZA
(ANSA) - CUNEO, 23 OTT - Udienza dedicata alle arringhe degli
avvocati difensori quella di oggi al tribunale di Cuneo, nel
processo che vede imputato di concussione aggravata il
presidente nazionale della Fisi, Giovanni Morzenti.
Il dirigente della federazione dello sci, che e' anche
presidente della societa' di gestione degli impianti di risalita
del comprensorio sciistico di Limone Piemonte e amministratore
di altre societa', e' accusato in concorso con Maurizio Caboni,
colonnello della Guardia di Finanza. Per Morzenti una settimana
fa il pm Alberto Bernardi aveva chiesto la pena di sette anni di
reclusione, per Caboni di dieci.
Secondo l'avvocato Alessandro Ferrero, del foro di Cuneo, che
difende Morzenti con il collega torinese Gianandrea Anfora,
''l'istruttoria dibattimentale ha rivelato quanto assolutamente
infondate e prive di riscontro oggettivo, quando non frutto di
una grossolana e artificiosa ricostruzione a tavolino, siano le
accuse mosse dal dottor Franco Pejrone al Morzenti''.
La concussione nei confronti di Pejrone, dentista e
imprenditore cuneese, si sarebbe concretizzata il 15 aprile
2006. Il medico ha sostenuto durante l'inchiesta e in tribunale
di aver dato a Morzenti 50 mila euro per evitare di essere
coinvolto in un processo a carico dell'ex comandante provinciale
della Finanza, colonnello Alberto Giordano. Ferrero ha detto di
essere sicuro che ''il Tribunale accertera' la totale
estraneita' del Morzenti ai fatti contestatigli''.
Per il colonnello della Guardia di Finanza Caboni il
difensore Michele Galasso ha chiesto l'assoluzione per tutti i
capi di imputazione, salvo che per l'episodio del 24 ottobre
2006, circostanza nella quale l'ufficiale fu arrestato dai suoi
stessi colleghi dopo aver ritirato una 'mazzetta' da Luigi
Trigari e Giuseppe Sarvia, industriali fossanesi, in cambio di
''protezione'' da accertamenti fiscali. Furono i due a
denunciarlo. Ora l'avvocato di Caboni ha chiesto la
derubricazione del reato da concussione in corruzione.
Sabato prossimo, 30 ottobre, e' prevista l'arringa
dell'avvocato Anfora. In serata, probabilmente la sentenza.
(ANSA).
SICUREZZA: SAP, NUOVE NORME ARGINE CONTRO TAGLI
ALTRIMENTI PROBLEMI ANCHE PER BUONI BENZINA
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - ''La specificita' della professione,
storico obiettivo del sindacato autonomo approvato nei giorni
scorsi dal Parlamento, e' fondamentale per il futuro della
polizia di stato e per arginare i tentativi sempre piu' forti
che il Governo sta operando per svuotare di contenuti proprio la
specificita', con scelte economiche e normative che penalizzano
il comparto sicurezza e che fino a oggi sono state in parte
circoscritte solo grazie all'azione forte e costante del Sap e
delle principali organizzazioni sindacali di polizia''.
E' quanto afferma Nicola Tanzi, segretario generale del
sindacato di polizia Sap.
''Per la prima volta dal 1981, anno della nostra riforma -
spiega Tanzi -, il sindacato si ritrova al fianco del
Dipartimento di pubblica sicurezza contro la politica dei tagli
indiscriminati alle risorse che ha conseguenze concrete e spesso
drammatiche, visto che incide, tra l'altro, sul pagamento degli
straordinari, sui tickets restaurant, sul vestiario, sulla
manutenzione degli automezzi, sulle indennita' di missione, solo
per fare alcuni esempi. E vogliamo anche capire che cosa sta
succedendo nei nostri autocentri, visto che risulterebbero
problemi anche per quel che riguarda i buoni benzina. Noi
vigiliamo e continuiamo a stare all'erta affinche' nessuno si
sogni di svuotare di contenuti un principio, quella della
specificita', che oggi tutti condividono''.(ANSA).
FISCO: REPORT, 30 MLD EVASIONE L'ANNO IN DOGANA
PROGRAMMA RAI TRE CRITICA TAGLI MANOVRA E POLITICA TREMONTI
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - ''Conti, sconti e Tremonti'': cosi' la
trasmissione di Rai Tre, 'Report', ha titolato l'inchiesta sulle
scelte di politica economica del ministro Giulio Tremonti, dalla
manovra alla lotta all'evasione fiscale. Nella trasmissione
anche un servizio sull'ex Studio fiscale di Tremonti che ha
gestito il caso Bell.
In merito all'evasione fiscale, in particolare Report si e'
soffermata su quella alle Dogane che vedrebbe il crescere del
fenomeno della sottofatturazione. Se il direttore dell'Agenzia
delle Dogane, Giuseppe Peleggi, ha detto che ''fare una stima e'
complesso'', Ludovico Vico del Pd ha quantificato l'evasione per
sottofatturazione in 30 miliardi di euro l'anno e Report ha
definito questa stima non ufficiale ma comunque di fonte
doganale.
Sull'evasione fiscale, Report ha poi interpellato gli ex
dirigenti, da Massimo Romano, ex direttore dell'Agenzia delle
Entrate, a William Rossi, direttore dell'Accertamento delle
stesse Entrate. I vertici scelti all'epoca dall'ex vice ministro
Vincenzo Visco. Romani, intervistato da Report, ha detto che
''gli evasori sono facilmente rintracciabili''. Nella stessa
intervista l'ex dirigente Rossi ha parlato invece del caso Bell
affermando che lo studio Vitali-Romagnoli-Piccardi, l'ex studio
di Tremonti tributarista, ha incassato ''una parcella da 20-25
milioni di euro''. Lo studio parla nella trasmissione attraverso
una nota in cui afferma che ''Tremonti e' totalmente estraneo''
all'assistenza della Bell nell'inchiesta che la vede coinvolta
per evasione fiscale.
La trasmissione ha poi criticato la manovra estiva, da quasi 25
miliardi di euro, soprattutto per i tagli mostrando situazioni
di sofferenza, dall'assistenza ai disabili alla funzionalita'
dei vigili del fuoco, dalle scuole ai commissariati. Critica
infine le sanatorie e afferma che potrebbe essere varato a breve
un condono archeologico. (ANSA)
FISCO:FABBRICATI FANTASMA; COSI' CONTADINO PAGA 2 VOLTE/ANSA
CIA, NEL MIRINO DELL'ESATTORE A CAUSA DI UNA SENTENZA AMBIGUA
(di Maria Gabriella Giannice)
(ANSA) - ROMA, 23 OTT - Nel piano di rientro delle case
fantasma nel catasto dei fabbricati gli immobili rurali, cioe'
quelli destinati all'esercizio dell'impresa agricola e
all'abitazione dell'agricoltore, rischiano di pagare due volte.
La categoria in passato si era fatta una cattiva fama perche'
accusata di nascondere dietro la modesta dizione lussuosi
casali, ville di campagna, torri, chalet e persino piccoli
castelli. Ora pero' a farne le spese sono i contadini e gli
imprenditori agricoli. A rischio ci sono decine di migliaia fra
case, magazzini, stalle ecc. sparsi su tutto il territorio che
rischiano di pagare al fisco il doppio e ai Comuni un'Ici
indebita con un pesante contenzioso, frutto di una vicenda che
si e' ingarbugliata dopo una contestata sentenza della
Cassazione dell'agosto 2009.
I nodi di questa vicenda stanno venendo al pettine proprio in
concomitanza con i procedimenti di emersione dei fabbricati
fantasma. Molti di questi sono rurali e, per loro natura, non
sono soggetti ne' all'imposta sui redditi ne' all'Ici.
''Questi rischiano di pagare il doppio - spiega Massimo
Bagnoli responsabile del settore fiscale della
Cia-Confederazione italiana agricoltura - perche' la loro
rendita (e le conseguenti imposte) e' gia' compresa in quella
del terreno agricolo pertinente, iscritto al catasto terreni''.
La batosta per questi fabbricati arriva pero' con l'Ici.
Nonostante il legislatore sia intervenuto con una norma
interpretativa, escludendo nel 2008 l'assoggettabilita' all'Ici
dei fabbricati rurali (art.23 del Dl 207/2008 poi legge
14/2009), nell'agosto 2009 la Cassazione (sentenza 18565 del 21
agosto) e' intervenuta sulla classificazione catastale dei
fabbricati rurali creando parecchia confusione. Secondo quella
sentenza potrebbero essere considerati rurali solo gli immobili
accatastati nella categoria A/6 se ad uso abitativo o D/10 se
strumentali all'attivita' agricola. Ora la categoria A/6 e'
stata soppressa con la circolare ministeriale n. 5 del 14/3/92
per la buona ragione che, per fortuna, non esistono piu', ovvero
sono al di fuori degli standard minimi indispensabili (ad
esempio hanno il bagno fuori dalla casa).
''In questa confusione - lamentano dalla Cia - alcuni comuni
non riconoscono agli agricoltori l'esenzione dall'Ici
costringendoli o a pagare o a difendersi in giudizio''.
Nel passaggio dal catasto Terreni al Catasto Fabbricati
(obbligatorio per i fabbricati acquisiti, edificati o
ristrutturati dopo il '98) ma anche per la nuova iscrizione dei
cosiddetti fabbricati 'fantasma'', i manufatti dedicati
all'agricoltura rischiano di non essere piu' considerati
''rurali'' ed essere tassati, ici compresa, come se fossero
immobili cittadini con tutti i servizi e le comodita' delle
citta'.
Per risolvere una volta per tutte la vexata quaestio il
presidente della Cia ha scritto sia al ministro dell'economia
Giulio Tremonti sia ai presidenti delle Commissioni Agricoltura
e Finanza di Camera e Senato perche' si inserisca allo schema di
disegno di legge riguardante ''disposizione in favore dei
territori di montagna'' un emendamento per precisare che la
''ruralita' prescinde dall'inquadramento catastale degli
immobili''. (ANSA).