INTERNET: ESPRESSO, POLIZIA POSTALE POTRA' SPIARE FACEBOOK - POLIZIA POSTALE, NON ACCEDIAMO A PROFILI FACEBOOK -

venerdì 29 ottobre 2010

INTERNET: ESPRESSO, POLIZIA POSTALE POTRA' SPIARE FACEBOOK
(ANSA) - ROMA, 28 OTT - Grazie ad un accordo di
collaborazione siglato con Facebook, la polizia postale italiana
avra' ''la possibilita' di attivare una serie infinita di
controlli sulle pagine del social network, senza dover
presentare una richiesta alla magistratura e attendere i tempi
necessari per una rogatoria internazionale''. Lo scrive
'L'Espresso' in un articolo intitolato 'cosi' la polizia ti spia
su Facebook' che sara' in edicola nel numero di domani e di cui
il settimanale ha fornito un'anticipazione.
L'accordo e' il primo in Europa di questo genere ed e' stato
firmato due settimane fa dai funzionari italiani che sono andati
a Palo Alto perche', scrive il giornale, ''la tempestivita' di
intervento e' fondamentale per reprimere certi reati che proprio
per la velocita' di diffusione su internet evolvono in tempo
reale''. ''Ma siamo certi - si chiede l'Espresso - che tutto
cio' avverra' nel rispetto della nostra privacy?''.
Secondo il settimanale infatti l'accordo consente di avere
una ''corsia preferenziale'' per contrastare la ''lotta alla
pedopornografia, al phishing e alle truffe telematiche, ma anche
per evitare inconvenienti ai personaggi pubblici i cui profili
vengono creati a loro insaputa''. Un'intesa, dunque, che
''consegna alle forze dell'ordine il passepartout per aprire le
porte delle nostre case virtuali senza che sia necessaria
l'autorizzazione di un pubblico ministero''. In concreto,
conclude L'Espresso, ''i 400 agenti della direzione
investigativa della polizia postale e delle comunicazioni
potranno sbirciare e registrare i quasi 17 milioni di profili
italiani su Facebook''.(ANSA).

INTERNET: POLIZIA POSTALE, NON ACCEDIAMO A PROFILI FACEBOOK
(ANSA) - ROMA, 28 OTT - La polizia ''non puo' accedere ai
profili degli utenti di Facebook, se non dopo un'autorizzazione
del magistrato e con l'utilizzo di una rogatoria
internazionale''. Lo precisa il direttore della polizia postale
e delle comunicazioni, Antonio Apruzzese, in riferimento
all'articolo che sara' pubblicato domani dall'Espresso.
''Si tratta di un equivoco'' afferma Apruzzese, che poi
spiega: ''Alcune settimane fa sono venuti i responsabili di
Facebook in Italia, in seguito ad una serie di contatti che
abbiamo avuto nei mesi passati con l'obiettivo di capire come
funziona la loro macchina''. Nel corso dell'incontro, i
responsabili dell'azienda di Palo Alto hanno fornito alla
polizia postale - che le ha a sua volta inoltrate a tutte le
forze di polizia italiane - le 'linee guida' per gestire tutto
cio' che richiede l'intervento della polizia giudiziaria. ''Ci
hanno spiegato le loro procedure d'intervento - dice ancora
Apruzzese - e si tratta di procedure che non ci consentono in
alcun modo di accedere ai profili''.
Dunque nessuna possibilita' di spiare gli utenti. ''Noi -
prosegue il direttore della polizia Postale - svolgiamo
quotidianamente un'attivita' di monitoraggio della rete, che e'
la stessa che fanno i colleghi in strada con le volanti. Non
abbiamo la possibilita' di entrare nei domicili informatici ne'
nelle caselle postali degli utenti internet, senza
autorizzazione della magistratura''. Una cosa che tra l'altro,
conclude Apruzzese, ''non ci passa neanche per la testa, visto
che sarebbe un reato e non sarebbe utilizzabile come fonte di
prova''.(ANSA).

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