I POLIZIOTTI CON FINI E CONTRO GIULIO. SULLA FINANZIARIA IN CAMPO I SINDACATI DI POLIZIA VICINI ALLA DESTRA (Europa)
venerdì 19 novembre 2010
EUROPA - 16 novembre 2010
I POLIZIOTTI CON FINI E CONTRO GIULIO
Sulla Finanziaria in campo i sindacati di polizia vicini alla destra
L’homepage del sito del Sap, sindacato autonomo di polizia storicamente vicino alla destra, si apre con una foto in cui il presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, parla fitto con Gianfranco Fini, presidente della camera. Appena sotto lo scatto trovi l’editoriale di Sapflash, l’house organ, in cui il segretario Nicola Tanzi riconosce alle due istituzioni l’impegno profuso per salvare le forze dell’ordine dai tagli lineari di Tremonti, e allo stesso tempo assicura una mobilitazione permanente dei poliziotti contro la politica economica del governo.
La scelta di campo del sindacato dipende dal fatto di essersi sentito per l’ennesima volta preso in giro da questo esecutivo, che prima toglie risorse per la sicurezza, poi promette di ristabilirle, ma quando arriva il momento della verità  si tira indietro.
Questi i fatti. A luglio la Finanziaria di Tremonti introduce un tetto di spesa per le retribuzioni delle amministrazioni pubbliche ancorato all’anno precedente, comprese le forze dell’ordine. In questo modo, però, si finiscono per bloccare gli straordinari a cui spesso sono costretti i poliziotti, qualora superino il livello dell’anno scorso. Una norma stupida, che rischia di bloccare l’operatività  dei commissariati e delle questure italiane. Infatti, dopo le proteste dei sindacati, la maggioranza (assieme all’opposizione) vota un ordine del giorno che impegna il governo a escludere forze armate e dell’ordine dal tetto retributivo. Un ordine del giorno che sarebbe dovuto essere recepito nel ddl Stabilità  , adesso alla camera. Tuttavia, nel testo non ce n’è traccia e molto difficilmente potrà  essere inserito in un maxiemendamento governativo. Così, ora resta un’unica possibilità  : inserire in extremis l’odg nel Milleproroghe. Ma al momento nessuno lo ha ancora fatto. Ovviamente la marcia indietro ha fatto andare su tutte le furie i poliziotti, che non più di un paio di mesi fa erano stati ulteriormente rassicurati dal ministro Brunetta. «Dobbiamo purtroppo constatare, ancora una volta, il mancato rispetto degli impegni presi dal governo per le forze di polizia », dichiara sconsolato Tanzi.
Ed è proprio l’ennesimo tradimento governativo a spingere il Sap fra le braccia di Fini e del suo neonato movimento. A Bastia Umbra, Tanzi sedeva in prima fila accanto al collega del Sapaf (i forestali) per ascoltare l’intervento del presidente della camera, quello della richiesta a Berlusconi di dimissioni. E le ultime indiscrezioni vogliono i due presenti anche alla convention di fondazione di Fli, che si terrà  a metà  gennaio. Inoltre non è un caso che sul territorio siano nati molti circoli di Generazione Italia grazie all’iniziativa di poliziotti iscritti al Sap, ma anche al Siulp. Del resto, la vicinanza con i sindacati di polizia è un’eredità  che Fini si porta dietro dalla vecchia Alleanza nazionale, e che è stato bravo a non farsela rubare dagli ex colonnelli Gasparri e La Russa. I quali oggi non sono certo visti di buon occhio dai rappresentanti degli agenti. Perchà ©, come ci confida una fonte, ormai sono considerati “collaborazionisti” di Tremonti. «Una volta, quando stavano all’opposizione, venivano sempre alle nostre iniziative e riscuotevano anche un certo consenso – racconta un agente –. Adesso è da più di un anno che non si fanno più vedere. E forse fanno bene, perchà © rischierebbero di esser sommersi dai fischi».
Gianni Del Vecchio
La scelta di campo del sindacato dipende dal fatto di essersi sentito per l’ennesima volta preso in giro da questo esecutivo, che prima toglie risorse per la sicurezza, poi promette di ristabilirle, ma quando arriva il momento della verità  si tira indietro.
Questi i fatti. A luglio la Finanziaria di Tremonti introduce un tetto di spesa per le retribuzioni delle amministrazioni pubbliche ancorato all’anno precedente, comprese le forze dell’ordine. In questo modo, però, si finiscono per bloccare gli straordinari a cui spesso sono costretti i poliziotti, qualora superino il livello dell’anno scorso. Una norma stupida, che rischia di bloccare l’operatività  dei commissariati e delle questure italiane. Infatti, dopo le proteste dei sindacati, la maggioranza (assieme all’opposizione) vota un ordine del giorno che impegna il governo a escludere forze armate e dell’ordine dal tetto retributivo. Un ordine del giorno che sarebbe dovuto essere recepito nel ddl Stabilità  , adesso alla camera. Tuttavia, nel testo non ce n’è traccia e molto difficilmente potrà  essere inserito in un maxiemendamento governativo. Così, ora resta un’unica possibilità  : inserire in extremis l’odg nel Milleproroghe. Ma al momento nessuno lo ha ancora fatto. Ovviamente la marcia indietro ha fatto andare su tutte le furie i poliziotti, che non più di un paio di mesi fa erano stati ulteriormente rassicurati dal ministro Brunetta. «Dobbiamo purtroppo constatare, ancora una volta, il mancato rispetto degli impegni presi dal governo per le forze di polizia », dichiara sconsolato Tanzi.
Ed è proprio l’ennesimo tradimento governativo a spingere il Sap fra le braccia di Fini e del suo neonato movimento. A Bastia Umbra, Tanzi sedeva in prima fila accanto al collega del Sapaf (i forestali) per ascoltare l’intervento del presidente della camera, quello della richiesta a Berlusconi di dimissioni. E le ultime indiscrezioni vogliono i due presenti anche alla convention di fondazione di Fli, che si terrà  a metà  gennaio. Inoltre non è un caso che sul territorio siano nati molti circoli di Generazione Italia grazie all’iniziativa di poliziotti iscritti al Sap, ma anche al Siulp. Del resto, la vicinanza con i sindacati di polizia è un’eredità  che Fini si porta dietro dalla vecchia Alleanza nazionale, e che è stato bravo a non farsela rubare dagli ex colonnelli Gasparri e La Russa. I quali oggi non sono certo visti di buon occhio dai rappresentanti degli agenti. Perchà ©, come ci confida una fonte, ormai sono considerati “collaborazionisti” di Tremonti. «Una volta, quando stavano all’opposizione, venivano sempre alle nostre iniziative e riscuotevano anche un certo consenso – racconta un agente –. Adesso è da più di un anno che non si fanno più vedere. E forse fanno bene, perchà © rischierebbero di esser sommersi dai fischi».
Gianni Del Vecchio