FISCO: ASSOCIAZIONE MAGISTRATI TRIBUTARI ANNUNCIA PROTESTE. SI CHIEDONO INTERVENTI LEGISLATIVI PER COMPENSI E ORGANICI - INTERNET: RODOTA', ACCESSO A RETE SIA DIRITTO COSTITUZIONALE

mercoledì 01 dicembre 2010

FISCO: ASSOCIAZIONE MAGISTRATI TRIBUTARI ANNUNCIA PROTESTE
SI CHIEDONO INTERVENTI LEGISLATIVI PER COMPENSI E ORGANICI
(ANSA) - GENOVA, 27 NOV - L'Associazione magistrati tributari
(AMT), riunita nel quarto congresso nazionale al Palafiori di
Sanremo fino a domani, minaccia proteste clamorose, se non
saranno effettuati urgenti interventi legislativi per
assicurare, tra l'altro, la professionalita' dei giudici
tributari, per adeguare il loro trattamento economico alla
complessita' dell'impegno richiesto e per attuare il principio
di pari dignita'.
''Se le nostre richieste resteranno inascoltate passeremo ad
una protesta piu' efficace'' ha affermato Sepe che preferisce
evitare la parola ''sciopero'', ammettendo pero' che ''il
concetto e' quello''. ''Attualmente siamo in fase di trattativa
col ministero dell'Economia - aggiunge - ed abbiamo piu' tavoli
aperti per l'esame delle questioni sul tappeto''.
Il miglioramento del trattamento economico e' di sicuro uno
degli argomenti piu' sottolineati: ''Non e' possibile che un
giudice tributario prenda 200 euro al mese di fisso e 20 di
variabile corrisposti per ogni causa decisa, piu' 11
riconosciuti nel caso in cui si sia relatori della causa -
osserva il presidente di AMT -. Si pensi a casi molto complessi
come quello Parmalat o quello della Mondadori. In queste
questioni ci si trova ad affrontare cifre che ammontano a piu'
del totale dei compensi elargiti a tutta la magistratura
tributaria italiana''.
Al tema dei compensi si aggiunge la necessita' di ''favorire
una maggiore professionalita' dei giudici tributari'', ma anche
quella di ricalibrare ''gli organici delle commissioni, che in
alcuni casi, soprattutto al nord sono carenti, mentre in regioni
come Campania, Sicilia e Calabria sono sovrabbondanti''. Ed
anche il principio di ''incompatibilita''' su base nazionale,
secondo il presidente dell'AMT risulta troppo esteso, da
rivedere secondo criteri territoriali. (ANSA).

INTERNET: RODOTA', ACCESSO A RETE SIA DIRITTO COSTITUZIONALE
INIZIATIVA GIURISTA E 'WIRED' DURANTE INTERNET GOVERNACE FORUM
(ANSA) - ROMA, 29 NOV - ''Articolo 21-bis della Costituzione:
tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in
condizione di parita', con modalita' tecnologicamente adeguate e
che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale'':
queste parole sono state scritte dal costituzionalista e
giurista Stefano Rodota', e lette oggi durante l'Internet
Governance Forum di Roma.
''In questa frase e' contenuta una rivoluzione culturale -
dice una nota - affermare il diritto a Internet quale diritto
fondamentale dell'individuo, e quindi inserirlo nella carta
costituzionale e' quanto di piu' avanzato potrebbe fare la
nostra classe politica, il modo migliore per festeggiare i 150
anni dell'Unita' d'Italia''.
Stefano Rodota' e il direttore di Wired, Riccardo Luna,
lavorano dallo scorso marzo all'ipotesi di trasformare Internet
in un diritto costituzionale con la stesura dell'articolo 21
bis. Secondo la rivista e il giurista ''la Costituzione italiana
e' una delle piu' belle del mondo ma e' nata in un'epoca in cui
Internet non esisteva. Ora e' arrivato il momento di cambiare e
di scrivere che l'accesso alla Rete, il piu' grande mezzo di
comunicazione della storia, e' un diritto costituzionale. E'
vero che la prima parte della Costituzione e' intoccabile ma si
sottilinea che con questa proposta si amplia la sfera dei
diritti e non si comprime nulla. L'articolo 21 bis potrebbe
essere adottato da parlamentari di tutti i partiti e finire in
commissione Affari Costituzionali''.
Intanto, si e' aperta una discussione e una simbolica
raccolta di firme sul sito www.internetcostituzione.it


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