ENAV: INCHIESTA BIS A PERUGIA, PRESSIONI SU CAPALDO. INTERCETTATO PRESIDENTE, 'FERMIAMO PM DI FINMECCANICA' - ENAV: PROCURA ROMA, SU ASSEGNAZIONE ATTI SEGUITE REGOLE. FERRARA, APPREZZAMENTO PER LAVORO GUARDIA DI FINANZA
giovedì 02 dicembre 2010
ENAV: INCHIESTA BIS A PERUGIA, PRESSIONI SU CAPALDO
INTERCETTATO PRESIDENTE, 'FERMIAMO PM DI FINMECCANICA'
(ANSA) - ROMA, 1 DIC - Volevano fermare il procuratore
aggiunto Giancarlo Capaldo, il pm romano che indaga su
Finmeccanica e sulle piu' importanti inchieste della procura
capitolina. La rivelazione, riportata oggi da alcuni quotidiani,
e' al centro di una inchiesta bis sulla vicenda Enav da parte
della procura di Perugia che ha aperto un fascicolo che vede
Capaldo come parte offesa. Il tentativo, smascherato da
intercettazioni telefoniche, ha per protagonisti gli stessi alti
funzionari che i magistrati romani accusano di aver creato una
contabilità  occulta attraverso fatture false e appalti gonfiati
per pagare tangenti a manager e politici: il presidente
dell'Enav Luigi Martini e il capo delle relazioni esterne della
holding Lorenzo Borgogni, che i magistrati romani accusano di
essere uno dei terminali del sistema di corruzione.
''Tra poco gli capitera' tra capo e collo una bella tegola,
vedrai che lo costringeranno a lasciare l'indagine'', avrebbe
quindi detto Martini conversando al telefono. Una telefonata
intercettata dai carabinieri del Ros che hanno depositato una
informativa a piazzale Clodio. Dagli uffici giudiziari romani
poi la vicenda e' stata trasmessa per competenza, direttamente
dal procuratore Giovanni Ferrara, ai colleghi di Perugia che
sono competenti nel trattare vicende che vedono coinvolti
magistrati romani.
E ieri, sempre secondo quanto riportato nei quotidiani, il
neoprocuratore di Perugia Giacomo Fumu, ha convocato Lorenzo
Borgogni per interrogarlo come teste in reato connesso.(ANSA).
ENAV: PROCURA ROMA, SU ASSEGNAZIONE ATTI SEGUITE REGOLE
FERRARA, APPREZZAMENTO PER LAVORO GUARDIA DI FINANZA
(ANSA) - ROMA, 01 DIC - ''La decisione di coassegnare le
indagini in corso sull'Enav a magistrati del pool 'reati contro
la pubblica amministrazione' risponde alle regole di
assegnazione degli affari, dettate dal programma di
organizzazione della Procura''. E' quanto scrive in una nota il
procuratore capo di Roma, Giovanni Ferrara, in relazione ad
alcuni articoli di stampa che riferiscono di un presunto
boicottaggio dell'inchiesta sull'Ente nazionale assistenza al
volo attraverso il tentativo di sfruttamento di un intervento
della Guardia di Finanza.
''E' bene precisare - prosegue Ferrara - che non si tratta di
astratte disposizioni burocratiche ma di regole che, da un lato,
garantiscono la massima efficacia dell'attivita' investigativa
(in ragione della specializzazione dei magistrati per le diverse
tipologie di reati) e, dall'altro, assicurano limpidezza e
trasparenza verso l'esterno dell'operato della Procura''.
Il procuratore, inoltre, ribadisce ''l'assoluto apprezzamento
di tutti i magistrati dell'ufficio per l'attivita' svolta dalla
Guardia di Finanza che prosegue le indagini in corso sull'Enav e
che offre, quotidianamente, alla Procura della Repubblica un
apporto prezioso ed insostituibile in tutte le investigazioni
volte a contrastare la criminalita' economica nelle sue diverse
forme''.
ENAV: PROCURA ROMA, SU ASSEGNAZIONE ATTI SEGUITE REGOLE (2)
(ANSA) - ROMA, 01 DIC - La presa di posizione di Ferrara e'
riconducibile, come emerge nella nota, all'attribuzione ''a
magistrati della procura di Roma e a corpi di polizia di
particolari ruoli e comportamenti nella conduzione delle
investigazioni in corso''. Il procuratore afferma, inoltre, che
come dirigente dell'ufficio avverte ''la necessita' di
intervenire, nel piu' assoluto rispetto del segreto delle
indagini preliminari, per fornire chiarimenti su
'rappresentazioni' delle indagini che rischiano di incidere
negativamente sulla loro conduzione oltre che sull'immagine
dell'ufficio e dei corpi di polizia che con esso collaborano''.
''Nel novembre di quest'anno - prosegue la nota - non appena
sono stato informato dell'esistenza, agli atti di un
procedimento, di una telefonata del luglio relativa ad un
possibile condizionamento delle indagini l'ufficio ha trasmesso
per competenza alla procura di Perugia tutta la documentazione
necessaria ad accertare la verita' dei fatti e l'esistenza di
eventuali responsabilita'. Ed e' questa la migliore garanzia di
trasparenza e di incisivita' nella ricerca della verita'''.
(ANSA).
ENAV: FINMECCANICA, NESSUNA AZIONE PER DEPOTENZIARE INDAGINI
SOCIETA'; FIDUCIA CHE TUTTE LE POSIZIONI SI CHIARIRANNO A BREVE
(ANSA) - MILANO, 1 DIC - In relazione a notizie di stampa
odierne, ''in cui si descrive un'ipotetica azione di
'boicottaggio', 'depistaggio' o, in ogni caso, di 'interferenze
per depotenziare le indagini' relative agli appalti Enav,
Finmeccanica sottolinea che non ha mai promosso o auspicato
alcuna azione in tal senso''. Lo comunica la societa' in una
nota.
''La lettera di rettifica dell'avvocato Renato Borzone,
difensore del dott. Lorenzo Borgogni, direttore delle relazioni
esterne del gruppo - precisa - , evidenzia il ruolo passivo
dello stesso dott. Borgogni come semplice ascoltatore nelle
conversazioni intercettate. Finmeccanica ribadisce una piena
fiducia nella Magistratura e nei magistrati che stanno svolgendo
le indagini, nell'auspicio che, in tempi brevi, con il loro
lavoro si chiariranno le posizioni di tutti i soggetti
coinvolti''. (ANSA).
ENAV: FINMECCANICA, NESSUNA AZIONE PER DEPOTENZIARE INDAGINI (2)
(ANSA) - ROMA, 1 DIC - Con una lettera ai quotidiani che
hanno riportato le notizie ''relative ad una intercettazione dei
Ros'', anche il legale di Lorenzo Borgogni precisa, a quanto si
apprende, che il direttore delle relazioni esterne del gruppo
Finmeccanica ''si e' limitato ad ascoltare quanto diceva Martini
senza nessun interesse per quanto gli veniva riferito e con la
consueta diffidenza nei confronti delle miriadi di notizie in
circolazione sull'argomento''.
Borgogni, scrive il legale, ''non era per nulla interessato
alla ''botta'' che sarebbe dovuta arrivare al dottor Capaldo''
(il pm romano Giancarlo Capaldo) ''costringendolo a lasciare
l'indagine, in quanto all'epoca dell'intercettazione Lorenzo
Borgogni non era stato neppure convocato come testimone e non
aveva e non ha, comunque, nessun interesse alla sostituzione
del dottor Capaldo''.
La lettera sottolinea anche che ''ancora non si capisce ne'
come l'informativa presentata dalla Guardia di Finanza potesse
determinare il passaggio dell'inchiesta al dottor Ielo ne' in
cosa consista il tentativo di esercitare pressioni indebite
sulla Procura di Roma e chi e come avrebbe dovuto esercitarlo''.
Il legale ritiene poi ''opportuno sottolineare'' che Lorenzo
Borgogni ''e' stato sentito esclusivamente come testimone dalla
Procura di Perugia''.
(ANSA).