SCONTRI DI ROMA, IL COCER CARABINIERI CRITICA I PARLAMENTARI PD FERRANTE E DELLA SETA PER UNA INTERROGAZIONE SU POSSIBILI INFILTRATI (dal sito www.nsd.it)
Di seguito, alcune notizie tratte dal sito www.nsd.it
INTERROGAZIONE DEI DEPUTATI ROBERTO DELLA SETA E FRANCESCO FERRANTE (PD)
“Come si spiegano le fotografie, ormai di dominio pubblico, nelle quali rappresentanti delle forze dell'ordine familiarizzano con i cosiddetti black bloc? L'unica risposta sensata chiama una domanda ancora più preoccupante: a mettere a ferro e fuoco il centro di Roma c'erano anche agenti travestiti? Giustamente la bruttissima giornata romana ha richiamato alla memoria quanto accadeva negli anni 70. Allora, come ricordano i meno giovani, non mancarono episodi in cui settori più o meno deviati degli apparati di sicurezza rimestavano nel torbido, contribuendo ad alimentare tensioni e violenze. Chiediamo che il ministro Maroni venga immediatamente a riferire in Parlamento sull'accaduto, e ci aiuti tra l'altro a capire il significato di queste fotografie pubblicate sui siti dei principali organi di informazione. Noi siamo non violenti, ovviamente condanniamo senza appello tutti gli atti di teppismo commessi ieri: siamo non violenti ma non siamo ingenui, e riteniamo che per evitare che questa spirale prosegua e si aggravi si debba subito sgomberare il campo su dubbi e illazioni così inquietanti.”
COMUNICATO STAMPA DEL COCER CARABINIERI
"Siamo sconcertati e sorpresi dalle gravi e preoccupanti dichiarazioni dei parlamentari del Pd Ferrante e Della Seta, i quali hanno sostenuto che tra gli artefici degli episodi di violenza vi siano appartenenti alle forze dell'ordine. Riteniamo che tali accuse non possano che essere ulteriormente confortate da univoci e concordanti elementi di prova di cui i parlamentari in parola, siamo certi, ne siano già  in possesso. Invitiamo pertanto i senatori a produrle pubblicamente ed a consegnarle alla competente autorità  giudiziaria, la quale potrà  seriamente valutare se vi siano aspetti meritevoli di ulteriore approfondimento. Attendiamo un sollecito riscontro nel senso richiesto. Viceversa, se le dichiarazioni sono frutto solo di illazioni, invitiamo i parlamentari a fare ammenda con pubbliche scuse a tutti gli appartenenti del comparto sicurezza ed a presentare le proprie dimissioni da parlamentari".
COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE NAZIONALE FUNZIONARI DI POLIZIA (Anfp)
"Le manifestazioni di martedì si sono trasformate in una vera e propria guerriglia con gruppi organizzati che avevano l'obiettivo di aggredire le istituzioni e le forze dell'ordine. Dalla piazza si evinceva una forte rabbia ed odio e mentre di solito dopo una seconda carica di alleggerimento i gruppi si disperdono, quelli di ieri riuscivano a riunirsi nuovamente e ad attaccare le forze dell'ordine. Erano gruppi con una forte motivazione e il loro obiettivo era proprio quello di raggiungere ed entrare nei palazzi delle istituzioni. Non c'è stata alcuna possibilità  di dialogare con questi gruppi: altre volte le forze dell'ordine hanno affrontato manifestazioni difficili ma si è sempre riusciti a dialogare, questa volta non è stato possibile, è stata impedita qualsiasi sorta di mediazione. E' necessario distinguere lo studente pacifico, il lavoratore, il terremotato dell'Aquila, il ricercatore che erano la maggioranza e protestavano pacificamente per far sentire le loro ragioni. Ma quelli di ieri non erano nè studenti nè lavoratori ma veri e propri professionisti dei disordini che si sono dati appuntamento a Roma da tutta Italia proprio per far degenerare la protesta. Questi gruppi organizzati hanno probabilmente utilizzato la rete di internet per darsi appuntamento nella Capitale e hanno dato vita ad un effetto emulativo come già  avvenuto in Inghilterra e in Grecia: una violenza gratuita per scaricare arroganza ed intemperanza contro le istituzioni. Per noi non ha nessuna importanza chi siede a Palazzo Chigi o quale maggioranza governi noi guardiamo ai fatti. I tagli al comparto sicurezza, difesa e giustizia solo quest'anno grazie all'effetto Brunetta e alla manovra di luglio ammontano a un miliardo e 700 milioni di euro circa. Tagli che si ripercuotono sulla mancanza di mezzi e risorse: mancanza in particolare la notte nella aree di provincia di gazzelle dei carabinieri o di volanti della polizia che possano pattugliare ed evitare rapine o furti in villa con i proprietari anche in casa. Mancano 18 mila uomini dagli uffici operativi di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di tutta Italia e almeno quattro mila uomini potrebbero essere recuperati dall'esercito, prendendoli dalle operazioni 'strade sicure' che al momento ritengo inutili. Quegli uomini potrebbero quindi essere in breve tempo addestrati ed impiegati in altro modo e ci sarebbe anche un risparmio nelle spese per il paese''.
ANTONIO MANGANELLI (Capo della Polizia)
"Tensioni e instabilità  politica ed economica costringono le forze dell'ordine a svolgere una sempre più difficile attività  di supplenza. Si tratta di un superlavoro richiesto a chi tra l'altro è pagato sempre meno. Rifiuti, Fiat, aziende che chiudono, tanti sono i focolai di tensione. Ad esempio, perchà © i rifiuti di Napoli devono diventare un problema di Polizia? semmai è un problema di pulizia. Il questore Tagliente, il prefetto Pecoraro e tutto il personale in servizio sono stati capaci di sostenere una situazione estrema, con grande sangue freddo. Non c'erano infiltrati, semmai, personale in borghese lungo il corteo per monitorare la piazza. C'erano decine di migliaia di persone, molti volevano assaltare Montecitorio e noi dovevamo impedirlo: c'è stato un collegamento temporale evidente tra il voto di fiducia e l'inizio dei disordini. Tutto era già  programmato. Volevano sfondare e sfasciare, abbiamo visto momenti di violenza inaudita e gratuita, autentica rabbia. Anarchici, studenti, molti arrivati da fuori, dalle città  del Nord, più o meno organizzati: dobbiamo ancora capire quali siano state effettivamente le categorie in piazza. Poi, più in generale, è chiaro che c'è un problema che va al di là  del quadro politico italiano: le grandi capitali europee si incendiano".