MAFIA: PRIMA SENTENZA TALPE DDA, CONDANNATO CIURO
MAFIA: PRIMA SENTENZA TALPE DDA, CONDANNATO CIURO/ANSA
EX MARESCIALLO DIA FAVOREGGIATORE, ASSOLTO DAL CONCORSO ESTERNO
(ANSA) - PALERMO, 8 APR - Uno dei primi capitoli dell'inchiesta sulle talpe che svelavano i segreti della direzione distrettuale antimafia ad esponenti di Cosa nostra o ad indagati si e' chiuso con la decisione del gup Bruno Fasciana che, col rito abbreviato, ha condannato l'ex maresciallo della Dia Giuseppe Ciuro a 4 anni ed 8 mesi di reclusione per favoreggiamento. Non una piena vittoria della procura, quindi, che con i pm Nino Di Matteo e Michele Prestipino aveva chiesto la condanna a otto anni e sei mesi di reclusione per Ciuro e la condanna a otto mesi per Giuseppe Giglio, un gioielliere accusato di favoreggiamento, che e' stato assolto.
Il gup ha pero' derubricato l'accusa di concorso esterno alla mafia in favoreggiamento personale senza l'aggravante di aver favorito cosa nostra. Ciuro e' stato condannato anche per, violazione del sistema informatico della procura e rivelazione di segreto d'ufficio ma nello stessotempo assolto dall' abuso d'ufficio, che riguardava la vicenda del rilascio della certificazione antimafia da parte dela prefettura per l'imprenditore Michele Aiello, attualmente imputato per associazione mafiosa in un altro processo alle talpe della Dda che si svolge davanti ai giudici della terza sezione del tribunale di Palermo e riguarda 13 persone, fra cui il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro e il maresciallo dei carabinieri del Ros, Giorgio Riolo.
La Difesa di Ciuro sembra soddisfatta dalla sentenza. ''Il nostro assistito non e' mafioso: la sentenza ha riconosciuto l'assoluta estraneita' del maresciallo a contatti con ambienti mafiosi'', ha detto l'avv. Fabio Ferrara. ''Ciuro - ha aggiunto il legale - si e' limitato a favorire l'amico Michele Aiello''.
''Possiamo dire che e' stato ridimensionato e per gran parte annullato, l'impianto accusatorio''. E' il commento dell'altro difensore, l'avv. Vincenzo Giambruno. ''La sentenza ha riconosciuto - ha proseguito Giambruno - che il ruolo di Ciuro nell'indagine era del tutto secondario''.
Ciuro e' detenuto da 18 mesi. I suoi legali hanno comunicato che faranno immediatamente istanza di scarcerazione. ''Una richiesta - hanno commentato i due difensori - che a questo punto appare doverosa''.
La procura ha annunciato che presentera' appello alla sentenza.
''I fatti che venivano contestati a Ciuro - dice Nino Di Matteo, che ha istruito il processo - sono stati ritenuti provati. Il gup ha dato agli stessi fatti una qualificazione giuridica del tutto diversa da quella che ritenevamo corretta, e per questo appelleremo la sentenza''.
''Il gup - afferma un altro dei pm, Maurizio De Lucia – ha ritenuto che l'imprenditore Michele Aiello, che per noi e' mafioso, veniva aiutato dalle rivelazioni fatte da Ciuro. La nostra visione dell'inchiesta ci porta dunque a ritenere, alla luce di questa sentenza, che l'impostazione dell'accusa non e' sbagliata''.
''Ciuro - prosegue il magistrato - ha dunque aiutato l'amico e secondo il giudice non tutta l'organizzazione di Cosa nostra. Per questo motivo ribadiremo la nostra tesi accusatoria in corte d'appello''. (ANSA).
MAFIA: TALPE DDA; CIURO CONDANNATO PER FAVOREGGIAMENTO
4 ANNI E OTTO MESI DI RECLUSIONE. ASSOLTO INVECE DAL CONCORSO
(ANSA) - PALERMO, 8 APR - Il Gup Bruno Fasciana ha condannato con il rito abbreviato a 4 anni e otto mesi di reclusione per favoreggiamento semplice, non riconoscendo l'aggravente dell'articolo 7, il maresciallo della Dia Giuseppe Ciuro. L'imputato e' stato invece assolto dall'accusa di concorso in associazione mafiosa.
Il Gup ha assolto anche il gioielliere Giuseppe Giglio, che doveva rispondere di favoreggiamento.
I Pm Nino Di Matteo e Michele Prestipino avevano chiesto la condanna a otto anni e sei mesi per Ciuro e a otto mesi per Giglio.
Ciuro e' stato anche interdetto dai pubblici uffici per cinque anni.
Il maresciallo della Dia e' coinvolto nell'indagine sul le cosidette talpe alla Dda, che vede imputati tra gli altri, in un processo parallelo, il maresciallo del Ros Giorgio Riolo, il presidente della Regione Salvatore Cuffaro e l'imprenditore della sanita' privata.
Le accuse per le quali il maresciallo Giuseppe Ciuro e' stato condannato dal gup Bruno Fasciana sono quelle di favoreggiamento personale, violazione del sistema informatico della procura e rivelazione di segreto d'ufficio.
Il sottufficiale, giudicato con il rito abbreviato, era sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa, accusa che il giudice ha derubricato in favoreggiamento (del primo e secondo comma dell'articolo 378 del codice penale) che non e' stato aggravato dall'articolo 7 che riguardava l'aver favorito Cosa nostra.
Ciuro e' stato assolto anche dall' abuso d'ufficio, che riguardava la vicenda del rilascio della certificazione antimafia da parte dela prefettura per l'imprenditore Michele Aiello, attualmente imputato per associazione mafiosa in un altro processo alle talpe della Dda che si svolge davanti ai giudici della terza sezione del tribunale di Palermo e riguarda 13 persone, fra cui il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro e il maresciallo dei carabinieri del Ros, Giorgio Riolo.(ANSA).
MAFIA: TALPE DDA; DIFENSORI CIURO, RICONOSCIUTA ESTRANEITA'
(ANSA) - PALERMO, 8 APR - ''Ciuro non e' mafioso: la sentenza ha riconosciuto l'assoluta estraneita' del maresciallo a contatti con ambienti mafiosi''. Lo ha detto l'avv. Fabio Ferrara, difensore di Giuseppe Ciuro, commentando la sentenza del gup Bruna Fasciana. ''Ciuro - ha aggiunto l'avvocato - si e' limitato a favorire l'amico Michele Aiello''.
''Possiamo dire che e' stato ridimensionato e per gran parte annullato, l'impianto accusatorio''. E' il commento dell'altro difensore, l'avv. Vincenzo Giambruno. ''La sentenza ha riconosciuto - ha proseguito Giambruno - che il ruolo di Ciuro nell'indagine era del tutto secondario''.
Ciuro e' detenuto da 18 mesi. I suoi legali hanno comunicato che faranno immediatamente istanza di scarcerazione. ''Una richiesta - hanno commentato i due difensori - che a questo punto appare doverosa''.
Nessun commento e' venuto dai pm Nino Di Matteo e Michele Prestipino che, dopo aver ascoltato la sentenza, hanno lasciato frettolosamente l'aula. Nessun commento ha voluto rilasciare Franca Ciuro, la moglie dell'imputato, che ha seguito col figlio la conclusione del processo. (ANSA).
MAFIA: TALPE DDA; PM, APPELLEREMO SENTENZA CIURO
(ANSA) - PALERMO, 8 APR - La procura ha annunciato che presentera' appello contro la sentenza che ha condannato il maresciallo della guardia di finanza, Giuseppe Ciuro, che e' stato allo stesso tempo assolto dall'accusa di associazione mafiosa.
''I fatti che venivano contestati a Ciuro - afferma il pm Nino Di Matteo, che ha istruito il processo - sono stati ritenuti provati. Il gup ha dato agli stessi fatti una qualificazione giuridica del tutto diversa da quella che ritenevamo corretta, e per questo appelleremo la sentenza.
La procura di Palermo ritiene ''pesante'' la condanna inflitta al maresciallo Ciuro. ''Il gup - afferma il pm Maurizio De Lucia, che ha sostenuto l'accusa - ha ritenuto che l'imprenditore Michele Aiello, mafioso, veniva aiutato dalle rivelazioni fatte da Ciuro. La nostra visione dell'inchiesta ci porta dunque a ritenere, alla luce di questa sentenza, che l'impostazione dell'accusa non e' sbagliata. Ciuro - prosegue il magistrato - ha dunque aiutato l'amico mafioso, e secondo il giudice non tutta l'organizzazione di cosa nostra. Per questo motivo ribadiremo la nostra tesi accusatoria in corte d'appello''. (ANSA).