FISCO: NAPOLITANO SPRONA, SERVE PROFONDA RIFORMA - LA FORTUNA PAGA LE TASSE, ANCHE SE VINCE SUL WEB. VINCITE ONLINE SONO REDDITI DIVERSI,SE ESTERE VANNO SU MODULO RW - INCIDENTI STRADALI: ASAPS,TROPPI QUELLI SENZA RILIEVI POLIZIA
venerdì 07 gennaio 2011
ANSA/ FISCO: NAPOLITANO SPRONA, SERVE PROFONDA RIFORMA
BERLUSCONI, QUOZIENTE FAMIGLIA; BOSSI,DIFFICILI RIFORME PRIMA VOTO
(ANSA) - ROMA, 1 GEN - Bisogna ''mettere mano a una profonda
riforma fiscale'' ma anche alla riduzione del debito pubblico e
della spesa corrente. Questo ''vuol dire compiere scelte
significative anche se difficili''. Il Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, sprona esecutivo e forze
politiche ad affrontare il tema fiscale, nel tradizionale
messaggio di fine anno.
Un appello quello del Presidente destinato a trovare
rapidamente risposta dato che comunque, a livello tecnico, i
lavori sulla riforma della tassazione sono gia' iniziati. Ma
c'e' anche da registrare l'altola' del leader della Lega Umberto
Bossi che, piu' in generale, avverte: ''le riforme che
chiede il presidente della Repubblica sono difficili da fare
prima di una tornata elettorale''. Insomma: ''penso - dice Bossi
- che un anno cosi' non ce la facciamo, come fa il povero
Tremonti a fare la riforma fiscale?''.
L'intenzione, al di la' delle tensioni politiche, e' comunque
quella di partire con la semplificazione di un sistema che, come
piu' volte ha ricordato il ministro dell'Economia, Giulio
Tremonti, ha ormai diversi decenni sulle spalle e non
corrisponde piu' alle esigenze attuali. Ma l'obiettivo piu'
volte dichiarato e' piu' 'alto' e, soprattutto costoso: far
scendere il peso del fisco sulle imprese e soprattutto sulle
famiglie introducendo il 'quoziente familiare'.
Lo stesso premier, Silvio Berlusconi, ha ricordato
l'importanza della riforma durante i saluti di fine anno: ''ci
restano da fare importanti riforme, come la riforma fiscale,
compreso il quoziente familiare, e la riforma della giustizia,
partendo dalle importanti e numerose convergenze che -
sottolinea Berlusconi - su queste riforme si sono gia'
manifestate anche con l'opposizione''.
Ed effettivamente quello della riforma del sistema della
tassazione e' argomento decisamente 'bipartisan' anche se,
tecnicamente le ricette a volte non coincidono. Sta di fatto che
poco prima di Natale lo stesso segretario del Pd, Pierluigi
Bersani, ha presentato una mozione alla Camera proprio per
sollecitare l'avvio della riforma e incassato il 'si'' di
Montecitorio. E sempre prima di Natale si sono riuniti i primi
tavoli tecnici voluti dal Tesoro: nei primi confronti si e'
discusso di una riforma ''a costo zero''. Si punta innanzitutto
a dare un volto piu' preciso all'evasione ed a procedere con uno
screening sulle sovrapposizioni di aiuti, tra fisco e welfare,
su alcune categorie, dalla famiglia al lavoro. A riunirsi, per
la prima volta, sono stati gli esperti del gruppo di lavoro
sull'economia sommersa (presieduto da Enrico Giovannini,
presidente dell'Istat) e del gruppo sulla sovrapposizione tra
stato sociale e stato fiscale (presieduto da Mauro Mare',
esperto del ministero dell'Economia all'Ocse e professore
all'Universita' della Tuscia). Entrambi i tavoli torneranno a
riunirsi intorno alla meta' di gennaio e l'obiettivo e' quello
di concludere il lavoro per fine marzo.
Uno dei primi obiettivi e' dunque quello di arrivare ad una
analisi condivisa del fenomeno dell'evasione. Un sommerso che
non riguarda solo le imprese, ma anche realta' diverse, dal
lavoro domestico nelle famiglie al settore immobiliare. Quattro
i punti sui quali si sviluppera' il lavoro: il recupero dei
lavori della Commissione Rey sugli studi di settore per
allargarla anche alle realta' piu' grandi del mondo
dell'impresa; l'apporto delle varie categorie, ciascuna
con le proprie peculiarita', sul problema dell'evasione; il
collegamento tra le stime dell'economia non osservata e la base
fiscalmente imponibile; la predisposizione di una 'fotografia'
complessiva del fenomeno.(ANSA).
FISCO: LA FORTUNA PAGA LE TASSE, ANCHE SE VINCE SUL WEB
VINCITE ONLINE SONO REDDITI DIVERSI,SE ESTERE VANNO SU MODULO RW
(ANSA) - ROMA, 3 GEN - La Fortuna paga le tasse, anche se la
vincita viene realizzata sul web, con scommesse ''virtuali''. Va
infatti dichiarata su Unico tra i ''redditi diversi''. Inoltre,
se il premio viene pagato su un conto corrente estero, scatta
l'obbligo di comunicazione sul quadro Rw, per i redditi detenuti
all'estero. E' quanto stabilisce una risoluzione dell'Agenzia
delle Entrate.
Le somme guadagnate partecipando a scommesse e ad altri
passatempi su Internet - spiega l'Agenzia - per esempio
attraverso un casino' in Rete, sono redditi diversi, quindi
tassati per intero, da riportare nel modello Unico e soggetti
agli obblighi di monitoraggio. In particolare, quest'ultimo
adempimento, che comporta la segnalazione delle vincite nel
quadro Rw, scatta nel caso in cui il contribuente-scommettitore,
per accedere al gioco online, si appoggi a un conto corrente
estero infruttifero la cui consistenza superi i 10mila euro alla
fine del periodo d'imposta, e se, nello stesso arco di tempo, i
movimenti registrati oltrepassino questa stessa soglia.
- LE VINCITE E LA DICHIARAZIONE: La risoluzione spiega che i
ricavi ottenuti giocando sul web rientrano nel novero dei
redditi diversi, cosi' come, piu' in generale, le vincite delle
lotterie e dei concorsi a premio. Di conseguenza, questi importi
sono tassati per l'intero ammontare percepito nel periodo
d'imposta, senza alcuna deduzione: non si puo' tener conto delle
spese sostenute per la loro produzione, a partire dalla quota di
partecipazione al gioco. Inoltre, se le somme incassate non sono
erogate da un sostituto d'imposta che applica la ritenuta alla
fonte, e' compito del vincitore indicarle nella dichiarazione
dei redditi.
- SCOMMESSE WEB CON CONTI ESTERI: E' prevista una fermata
obbligata sul modulo Rw, quello per il monitoraggio per i
redditi detenuti all'estero, nel caso in cui il
contribuente-giocatore si appoggia a un conto corrente estero
infruttifero per accedere al gioco online. Questo, infatti,
costituisce un'attivita' finanziaria, ma la dichiarazione fa
compilata solo in due casi: se il conto abbia una consistenza di
oltre 10mila euro alla fine del periodo d'imposta e se i
movimenti effettuati nello stesso arco di tempo superino questa
stessa soglia. (ANSA).
INCIDENTI STRADALI:ASAPS,TROPPI QUELLI SENZA RILIEVI POLIZIA
2/3 CON FERITI FUORI CONTROLLO, FRODI FANNO AUMENTARE COSTI RCA
(ANSA) - FORLI', 4 GEN - ''Due terzi degli incidenti con
feriti sfuggono ai filtro dei controlli di polizia. Secondo l'
Ania, l'Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, le
vittime degli incidenti liquidate fra morti e feriti sono oltre
un milione e 50.000. Dai dati Istat, le forze di polizia
conteggiano poco piu' di 300.000 tra feriti e decessi. Una
forbice troppo larga, nella quale si nascondono le frodi che
fanno poi aumentare i costi Rca''. Lo afferma l'Associazione
sostenitori della Polstrada (Asaps), secondo cui l'Italia ''e'
l'unico paese d'Europa nel quale due feriti su tre negli
incidenti stradali sfuggono alla preliminare verifica dei
rilievi delle forze di polizia''.
Secondo l'Istat - rileva il presidente dell'Asaps, Giordano
Biserni - nel 2008 si sono contate sulle strade 315.470 vittime
di incidenti, esattamente 4.725 morti e 310.745 feriti (311.495
nel 2009, 4.237 morti e 307.258 feriti). Secondo i piu' recenti
dati Ania disponibili, anno 2008, le vittime totali tra morti e
feriti ammontano a 1.057.621. Fanno 741.151 vittime in piu',
''che - dice Biserni - vanno ricercate in un sommerso nebuloso
nel quale dobbiamo mettere certamente gli eventi annotati nel
Cid, ma anche truffe o frodi alle compagnie, con una ricaduta a
dir poco folle sulle tasche del contribuente. Cio' ovviamente
comporta una crescente incapacita' dell'utenza di corrispondere
i premi assicurativi, con conseguente aumento degli atti di
pirateria (secondo l'Asaps in forte crescita nel 2010) e del
ricorso al mercato delle assicurazioni false, per non parlare
delle sempre piu' frequenti fughe all'alt della polizia''.
Per l'Asaps, ''gia' appare sospetto il fatto che la frequenza
dei sinistri in Italia sia di 8,6 ogni cento assicurati, di
fronte ad una medie Ue di 7,2. Ma ancora piu' incredibile e' il
dato che in Italia circa il 21% dei sinistri provochi danni alle
persone, contro una media europea di 13,5 e paesi vicini al
nostro per tipologia della mobilita' - come Francia, Germania e
Belgio - che si fermano intorno a 10%. Crediamo sia giunto il
momento di vedere chiaro in quella fetta di due terzi di
incidenti non rilevati dalle forze dell'ordine, e soprattutto
due terzi di feriti che vengono liquidati dalle compagnie con il
riconoscimento di invalidita' che vanno, secondo l'Ania, nell'
87% dei casi da uno a nove punti e nel 70% con invalidita'
ricomprese tra uno e due punti''. ''Sono costi enormi - commenta
Biserni - derivanti da incidenti con dinamiche da accertare nei
dettagli, soprattutto con le verifiche delle lesioni attraverso
la ricostruzione a tavolino dei sinistri, magari individuando
appositi uffici e autorita' con poteri di polizia giudiziaria
per accertare la reale portata dei fatti. Va istituita da subito
un'agenzia antifrode che interfacci tutti i dati disponibili e
che li metta disposizione delle forze di polizia''. (ANSA).