FISCO: FALCIANI; INDAGANO 120 PROCURE,VIP E SCONOSCIUTI. 63% CONTRIBUENTI IN LOMBARDIA, IMPRENDITORI CON CONTI 20 MILIONI - DIFESA: MORTI IN SERVIZIO, MINISTERO CONDANNATO DOPO 40 ANNI

giovedì 13 gennaio 2011

ANSA/ FISCO: FALCIANI; INDAGANO 120 PROCURE,VIP E SCONOSCIUTI
63% CONTRIBUENTI IN LOMBARDIA, IMPRENDITORI CON CONTI 20 MILIONI
(ANSA) - ROMA, 12 GEN - Centinaia di indagati in tutta
Italia, 120 procure al lavoro, migliaia di posizioni ancora da
valutare, vip ma anche sconosciuti imprenditori e avvocati,
professionisti e casalinghe che rischiano di finire condannati
per evasione fiscale: arrivano i primi riscontri sulla lista
Falciani, l'elenco dei correntisti della filiale di Ginevra
della Hsbc sottratto dall'ex dipendente della holding Herve'
Falciani e poi consegnata alle autorita' francesi.
Dei 127mila conti correnti riconducibili a ottantamila
persone, quelli degli italiani sono circa settemila per un
totale di 5.595 persone fisiche e 133 persone giuridiche che
hanno depositato in Svizzera tra il 2005 e il 2007 un tesoretto
di 6,9 miliardi di dollari. Soldi che potrebbero essere stati
sottratti del tutto o in parte al fisco. Tra questi vi sono i
nomi di personaggi meno famosi ma assai benestanti,
commercialisti, medici e avvocati come quei professionisti
milanesi che avrebbero portato all'estero anche 20 milioni di
euro ciascuno, e di vip: dagli stilisti Valentino, Renato
Balestra, Sandro Ferrone e Giuseppe Lancetti al gioielliere
Gianni Bulgari, dalla soubrette Elisabetta Gregoraci al
presidente della Confcommercio di Roma Cesare Pambianchi fino
alla societa' Telespazio, colosso specializzato in armamenti. O
come le sciatrici Denise Karbon e Isolde Kostner, i cui nomi
sono apparsi in seguito agli accertamenti eseguiti su un
commercialista di Bolzano, presente nella lista. Nell'elenco di
Falciani non ci sarebbero invece nomi di politici di rilievo
nazionale.
''Trovo del tutto fuori luogo sentir parlare di un conto
segreto presso l'istituto bancario svizzero Hsbc - commenta
Pambianchi -. Si trattava semplicemente di un conto ordinario
intestato non a me come persona fisica ma alla societa' di cui
ero il rappresentante legale''. Un conto che, aggiunge, ''era
finalizzato solamente alla gestione di un importante
investimento che il nostro gruppo imprenditoriale aveva
programmato ed effettuato in territorio elvetico''. Per questo
il presidente di Confcommercio si augura che ''le indagini
facciano il loro corso e che la procura di Roma effettui i
necessari accertamenti per definire quanto prima la vicenda''.
''Seccato per la violazione della privacy, ma assolutamente
tranquillo'', si e' detto invece lo stilista Balestra.
Gli accertamenti sulle singole responsabilita' sono in ogni
caso tutt'altro che conclusi: sarebbero infatti non piu' del 10%
le posizioni finora analizzate, su settemila. Un lavoro che e'
dunque ancora alla fase iniziale e che dovrebbe concludersi
entro la fine dell'anno. Il primo obiettivo degli uomini della
Guardia di Finanza e degli inquirenti e' individuare quanti
hanno usufruito dello scudo fiscale, perche' in questo caso
cadrebbe ogni ipotesi di reato. E dai primi riscontri -
effettuati su un campione di un centinaio di persone scelte o
perche' non avevano presentato la dichiarazione dei redditi o
perche' questa era incongrua rispetto alla movimentazione
bancaria - sarebbe emerso che in molti avrebbero usufruito
proprio del provvedimento varato dal governo nel 2009.
Per condurre gli accertamenti le procure hanno scelto
comunque strade diverse. Quella di Roma avrebbe iscritto nel
registro degli indagati tutti i nomi presenti nella lista, oltre
settecento. Persone e societa' che hanno la residenza fiscale
nella capitale, ipotizzando il reato di omessa o incompleta
dichiarazione fiscale. E la stessa cosa avrebbe fatto Napoli,
dove gli indagati sono un centinaio, e Torino, dove invece i
nomi finiti nel registro del procuratore Caselli sono 250. A
Milano invece i magistrati hanno aperto un fascicolo senza
titolo di reato e senza indagati, dovendo accertare la posizione
di oltre 2.100 tra persone e societa' e, anche, di una sorta di
'fiduciaria' che, secondo la lista, gestisce i conti di piu'
soggetti ancora da identificare per una cifra consistente.
Stessa strategia per le procure venete, che hanno circa 300
posizioni da verificare, la procura di Bologna (che ha iscritto
una decina di persone su 81), quella di Genova, che ha 125
verifiche da seguire e quella di Monza (260 posizioni).
E proprio la Lombardia risulta essere la regione dove risiede
la maggioranza dei correntisti svelati dalla lista Falciani: il
63% delle persone fisiche individuate in Italia. Seguono il
Lazio (11%), il Piemonte (7%), l'Emilia Romagna (4,5%) e il
Veneto (4%). (ANSA).

DIFESA: MORTI IN SERVIZIO, MINISTERO CONDANNATO DOPO 40 ANNI
(ANSA) - ROVIGO, 12 GEN - Dopo oltre quarant'anni i familiari
di due militari morti per motivi di servizio hanno ottenuto
giustizia. Giancarlo Andreolli, soldato di fanteria, e Silvano
Bolzoni, paracadutista della Folgore, persero la vita durante
due operazioni militari e adesso sono stati riconosciuti
''vittime del dovere''. Per questo motivo le loro famiglie hanno
ottenuto ciascuna il diritto ad una somma di 300mila euro piu'
un vitalizio di 1.300 euro. E' quanto ha deciso il giudice del
Tribunale di Rovigo, Silvia Ferrari che, dopo il rigetto della
domanda da parte del Ministero della Difesa, ha accolto il
ricorso in appello dei familiari dei due soldati polesani.
Andreolli, di Villanova Marchesana, di stanza a Savona,
partecipo' nel 1967 ad una missione d'emergenza per aiutare i
vigili del fuoco a spegnere un incendio. Ma il camion su cui
viaggiava ebbe un incidente e Andreolli perse la vita insieme a
12 commilitoni. Bolzoni, originario di Adria, e paracadutista
della Folgore di stanza a Livorno, nel 1971 era a bordo di un
C-130 della Royal Air Force che precipito' nel corso di
un'esercitazione. (ANSA).

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