FIAT: MIRAFIORI; CAMUSSO, CON ACCORDO FABBRICHE COME CASERME - LAVORI A BAGNO PREFETTURA GENOVA DIVENTA AFFARE STATO. DOTATO DI VASCA IDRO E BAGNO TURCO
venerdì 14 gennaio 2011
FIAT: MIRAFIORI; CAMUSSO, CON ACCORDO FABBRICHE COME CASERME
(ANSA) - MILANO, 13 GEN - L'accordo su Mirafiori porta a
''costruire fabbriche come caserme''. E' quanto sostiene il
segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che ha
partecipato al convegno Geco 2011 sul lavoro cooperativo.
Commentando la vicenda Fiat a margine dei lavori, ha definito
l'impostazione della vertenza ''un po' incredibile''.
''Soprattutto - ha proseguito - e' incredibile quest'idea che
bisogna costruire fabbriche come caserme autoritarie''.
La sindacalista ha aggiunto che ''ci abbiamo messo molti anni
a introdurre democrazia e liberta' nei luoghi di lavoro e questo
appare a noi come un grande arretramento''.
Secondo Camusso ''anche nei luoghi di lavoro c'e' bisogno di
democrazia, se e' solo l'imprenditore a scegliere e il
lavoratore non puo' farlo, c'e' un vulnus democratico''.
''Le caserme - ha sottolineato - non sono piu' efficienti,
anzi, in questo Paese lo sono meno perche' rinunciano al
contributo delle persone e della loro partecipazione'' che si
esercita ''introiettando le competenze dei lavoratori nella
ricerca e nella gestione delle aziende''. (ANSA).
FIAT: MIRAFIORI; CAMUSSO, CON ACCORDO FABBRICHE COME CASERME (2)
(ANSA) - MILANO, 13 GEN - ''E' ingiusto - ha proseguito
Camusso riferendosi al referendum per l'accordo su Mirafiori -
scaricare le scelte su 5 mila lavoratori ed e' il segno che il
Paese si sta facendo rotolare''.
Secondo la sindacalista ''dopo tre anni di una crisi
straordinaria, e straordinario non e' per forza un termine dai
connotati positivi, c'e' chi sta rimettendo le cose esattamente
come erano prima, cercando di ridurre un bene che si chiama
democrazia e la Grecia ne e' un esempio concreto: le regole sono
state stabilite dalla Commissione Europea e non scelte dai
cittadini''.
Riferendosi anche alle trattative tra Fiat e il governo
tedesco per l'acquisto di Opel naufragate poi in un nulla di
fatto, la Camusso ha aggiunto: ''si chiede ai lavoratori di
decidere sul loro destino in cinque minuti e poi, quando
interessa, si sono fatte trattative per due mesi per
l'acquisizione della Opel per poi non riuscirci''. (ANSA).
LAVORI A BAGNO PREFETTURA GENOVA DIVENTA AFFARE STATO/ANSA
DOTATO DI VASCA IDRO E BAGNO TURCO. TECNICI, NEGLI STANDARD
(di Patrizia Antonini)
(ANSA) - GENOVA, 13 GEN - Il bagno 'da sultani' dell'alloggio
di rappresentanza della prefettura di Genova diventa un affare
di stato, col ministro dell'Interno Roberto Maroni che dispone
un'ispezione sulle spese di ristrutturazione e quello delle
Infrastrutture Altero Matteoli, che chiede una relazione al
provveditore alle opere pubbliche della Lombardia e della
Liguria, dato che quei lavori deve pagare. E mentre partono gli
accertamenti, nella prefettura del capoluogo ligure, e' il
giorno dei no comment e delle bocche cucite.
Gli unici che parlano e difendono il loro operato, spiegando
che il prefetto in tutto questo non ha ruolo, sono il
provveditore alle Opere pubbliche della Lombardia e della
Liguria Francesco Errichiello, ed il dirigente dell'ufficio
ligure Alessandro Pentinalli, che quasi in coro e come prima
cosa sottolineano: ''tutto si e' svolto secondo una procedura
regolare, il lavoro risponde agli standard, non ci sono abusi''.
Ma a destare scalpore della ristrutturazione del bagno
dell'alloggio di rappresentanza, e cioe' quello destinato ad
ospitare capi di stato, diplomatici di rango, re, regine e
finanche sceicchi in visita a Genova, laddove ne ricorresse il
caso, e' innanzi tutto il costo, che secondo le indiscrezioni
pubblicate da ''La Repubblica'' sarebbe di circa 105mila euro.
E se la cifra non bastasse a lasciare basito un comune
cittadino alle prese con i mutui per l'acquisto di una prima
casa, la dose viene rincarata dagli accessori dei quali il bagno
e' stato dotato, a partire da una vasca idromassaggio completa
di cromoterapia, un bagno turco, e rivestimenti di marmo
pregiato, bianco e verde.
Tra le domande che sorgono quasi spontanee e' come sia
possibile che un uomo che si contraddistingue per sobrieta',
come il prefetto Francesco Antonio Musolino, abbia potuto
commissionare un lavoro cosi' costoso. Ma Errichiello ci tiene a
puntualizzare: ''I prefetti non dicono come devono essere
ristrutturati i bagni, ne' tantomeno di che cosa debbano essere
dotati, non seguono i lavori, e non ne conoscono i costi. E
cosi' e' avvenuto per il prefetto di Genova, che si e' limitato
a segnalare la necessita' di ristrutturare il servizio. Siamo
noi, come provveditorato che assumiamo il ruolo di stazione
appaltante. Fissiamo un tetto massimo di spesa e diamo il
mandato a procedere''.
''In questo caso - prosegue Errichiello - i nostri tecnici,
il geometra De Vivo e l'ingegner Caldani, non hanno fatto
nemmeno un vero e' proprio progetto. Si e' fatta una ricerca di
mercato esplorativa tra le varie imprese e dopo averne
individuata una si e' proceduto ad un lavoro in economia, cioe'
passo per passo, come previsto per un palazzo antico e di
prestigio come questo''. Inoltre, evidenzia il provveditore, i
soldi sono serviti anche a ristrutturare almeno un altro
servizio igienico, a rimuovere una pensilina e alla manutenzione
di altri locali del palazzo.
''Non rinnego niente e mi prendo la responsabilita' - afferma
il dirigente Pentinalli precisando che il costo e' stato di 94
mila euro -. Sono state fatte delle scelte e sono state
avvallate dagli uffici secondo la procedura prevista. Quello che
si puo' discutere e' la scelta dei materiali. Potevamo
sceglierne di livello basso, ma non mi sembrava opportuno'',
dato che si tratta di palazzo Doria-Spinola, uno dei palazzi dei
Rolli, dichiarato patrimonio dell'umanita' dall'Unesco, l'unico,
che come avveniva nel Cinquecento, abbia mantenuto la sua
vocazione ad ospitare anche capi di stato. (ANSA).